Bonus edilizi, il Governo prepara la riforma: tutte le modifiche in programma

Il Governo è pronto a una riforma dei bonus edilizi, con diluizione decennale del Superbonus e riduzione del bonus ristrutturazioni

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha annunciato ulteriori limitazioni ai cosiddetti bonus edilizi, le agevolazioni che permettono di ottenere crediti fiscali in caso di ristrutturazioni della propria casa. Tra questi il più utilizzato e costoso per lo Stato è il superbonus, i cui crediti andranno recuperati in 10 anni e non più in 4 o 5 come in passato. Una misura che lo allinea agli altri bonus, che però non sono esenti da cambiamenti.

Il bonus ristrutturazione, uno dei più accessibili dal punto di vista dei requisiti che richiede, verrà infatti drasticamente ridotto, passando dal 50% dell’intervento, come prevede la misura attuale, al 30%. Una misura che ha indispettito sia le associazioni di categoria delle aziende edili, sia il leader di Forza Italia Antonio Tajani, tra i più favorevoli ai bonus edilizi all’interno della maggioranza.

Le nuove limitazioni di Giorgetti al Superbonus

Prosegue l’opera di riordino dei bonus edilizi del ministero dell’Economia. Il titolare del dicastero, il leghista Giancarlo Giorgetti, sta tentando di evitare, o quantomeno di ridurre al minimo, la manovra correttiva che il Governo potrebbe essere costretto a fare prima della prossima legge di bilancio. Il ministro sta quindi cercando di ridurre l’impatto sui conti pubblici del Superbonus, una delle misure più costose degli ultimi anni.

Creata senza un tetto di spesa o un limite temporale, il Superbonus originariamente restituiva in crediti fiscali fino al 110% delle spese per alcune misure di efficientamento energetico degli edifici. Nei 4 anni in cui è stato attivo, lo Stato ha accumulato una spesa potenziale di oltre 120 miliardi di euro, quattro volte i soldi mossi dalla scorsa manovra finanziaria per l’intero 2024. Per evitare che la situazione peggiorasse ulteriormente, il Governo ha posto alcuni limiti, tracciando un percorso di dismissione del bonus.

Giorgetti però ha continuato l’opera, dato che l’aumento dei costi per lo Stato non si era ridotto come previsto. L’ultima misura pensata dal ministro dell’Economia è quella di obbligare chi entrerà in possesso di crediti fiscali relativi al Superbonus a riscuoterli in rate con un decorso decennale, come accadeva per gli altri bonus edilizi. Una misura che però potrebbe essere accompagnata anche da una riforma delle agevolazioni del settore.

Ridotto anche il bonus ristrutturazioni: la reazione di Tajani

Il Superbonus è solo una delle agevolazioni edilizie che esistono in Italia. Tra le più accessibili, con pochi requisiti e uno sconto molto significativo, c’è il bonus ristrutturazioni. A differenza del Superbonus o dell’Ecobonus, il bonus ristrutturazioni ha meno vincoli per quanto riguarda l’efficientamento energetico della casa a cui si apportano modifiche. Per questa ragione è estremamente utilizzato, dato che permette di risparmiare il 50% delle spese, pur recuperandole in crediti fiscali in 10 anni.

Già dal 31 dicembre del 2024 questa agevolazione calerà al 36%, ma una nuova norma prevista da Giorgetti potrebbe comportare il calo ulteriore, tra il 2028 e il 2033, del bonus al 30%. Un’idea che non piace alle associazioni di settore, che rappresentano le aziende edili, e su cui ha dubbi anche Antonio Tajani, leader di Forza Italia. Il ministro degli Esteri ha espresso perplessità e ha dichiarato che esaminerà il testo della norma.