La settimana che ha preso il via con lunedì 23 settembre è quella in cui l’Assegno di inclusione (Adi) verrà erogato a favore di una platea che, potenzialmente, comprende all’incirca 737mila nuclei familiari, per un totale complessivo di oltre 1 milione e 757 mila persone. In particolare, però, proprio in questa settimana è necessario utilizzare i verbi al condizionale, in quanto l’Inps sta effettuando le cosiddette lavorazioni dell’assegno.
Non stiamo parlando di un mero adempimento burocratico, ma di un passaggio cruciale che interessa direttamente la stabilità economica dei cittadini interessati. Infatti è proprio in questo frangente che gli uffici dell’istituto previdenziale passano in rassegna tutte le singole situazioni a livello nazionale, andando a confermare l’assegno laddove sussistano ancora le condizioni e, invece, eliminandolo qualora i requisiti strettamente necessari siano venuti a mancare. Non c’è da stupirsi, dunque, se in queste ore il numero di ricerche online riguardanti l’Adi sia schizzato alle stelle. Vediamo di fare chiarezza su chi, presumibilmente, potrà continuare ad usufruirne e chi invece dovrà rinunciarvi.
A rischio l’Assegno d’inclusione per milioni di italiani con le verifiche dell’Inps
Occorre fare una premessa: fin dalla sua introduzione nel 2023, l’Assegno di inclusione viene calcolato ed erogato dall’Inps sulla base di controlli effettuati ogni mese sulla platea dei beneficiari. Queste verifiche vengono predisposte dagli uffici dell’Istituto di previdenza utilizzando le informazioni già in loro possesso e incrociandole con i dati comunicati periodicamente dai patronati o dai cittadini stessi.
Dunque, il passaggio di questi giorni non rappresenta nulla di straordinario, visto che i dati reddituali e patrimoniali dei soggetti beneficiari vengono periodicamente scansionati prima dell’erogazione dell’assegno. È però impossibile non notare un fermento particolarmente importante in questi giorni, segno che tante famiglie italiane temono di perdere il diritto all’Adi (cosa che, con l’arrivo dell’autunno e delle relative scadenze fiscali, può mettere in difficoltà molti utenti dalla scarsa solidità economica).
Per quello che riguarda nello specifico la settimana appena iniziata, le lavorazioni dell’assegno da parte dell’INPS dovrebbero avvenire nelle giornate di mercoledì 25 e giovedì 26 settembre. Questo perché, come stabilito dal decreto legge istitutivo del 2023 e dalle successive predisposizioni in materia, le verifiche e gli accertamenti vanno svolti nelle giornate direttamente successive all’erogazione della somma, prevista per venerdì 27 settembre.
Questa settimana scatta l’erogazione dell’Assegno d’inclusione, ma non per tutti
Ma l’Assegno di inclusione viene inviato alle famiglie beneficiarie sempre nello stesso giorno del mese? E come funzione l’inizio dell’erogazione per i cittadini che si vedono riconosciuto il diritto per la prima volta? In queste giornate di inquietudine vale la pena fare un rapido ripasso delle condizioni decretate dall’Inps, in modo da non potersi sbagliare.
In sostanza, come già succedeva per il Reddito di cittadinanza, anche l’Adi viene caricato sulla carta di credito in possesso del cittadino il ventisettesimo giorno del mese. Per coloro che invece lo ricevono per la prima volta, l’Assegno di inclusione viene erogato il quindicesimo giorno del mese in cui si diventa beneficiari: lo si trova direttamente sulla carta di credito che viene consegnata dagli uffici dell’Inps.