Assegno unico, da luglio calano gli importi

Senza un nuovo Isee presentato entro il 30 giugno, molte famiglie stanno per ricevere l’assegno unico di luglio ridotto

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

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A luglio 2025 molte famiglie beneficiarie dell’assegno unico potrebbero vedere l’importo calare. Niente panico, ma c’è da mettersi in fila: la motivazione è semplice, ma richiede di agire in tempo per recuperare gli importi pieni.

Per chi non era a conoscenza della scadenza del 30 giugno, la riduzione dell’importo può aver colto di sorpresa. Entro la fine del mese scorso però andava aggiornato o presentato l’Isee per poter avere l’importo senza riduzioni o altre variazioni. Da qui lo scatto all’importo minimo per chi ha dimenticato la scadenza.

Assegni più poveri

I dati dei primi 6 mesi del 2025 pubblicati dall’Inps potrebbero far pensare che sempre meno famiglie abbiano bisogno di un contributo come l’assegno unico. Infatti si è registrato un calo delle domande e di conseguenza anche dei percettori. Avviene per la prima volta da quando è stato introdotto l’assegno unico e in particolare il calo è ben visibile se si mettono a confronto i primi 6 mesi del 2024 con quelli del 2025: quest’anno le famiglie che hanno ricevuto l’assegno unico sono sotto la soglia dei 6 milioni (–1,2%).

Alcune di queste famiglie, inoltre, da luglio riceveranno un importo più basso. Perché? La risposta è semplice: tutte le variazioni di importo dell’assegno unico fanno riferimento all’Isee. Entro il 30 giugno 2025, le famiglie beneficiarie o i nuovi beneficiari dell’assegno unico dovevano presentare un nuovo Isee.

In particolare, i nuclei che non avevano fatto richiesta entro marzo 2025, e che avevano tempo fino al 30 giugno per regolarizzare, non potranno ottenere gli arretrati accumulati proprio nei mesi scorsi (da marzo a giugno). Una doppia mancanza che si concretizza con un assegno di luglio più basso, nel quale manca la voce degli arretrati. Per le famiglie che hanno aggiornato l’Isee in tempo, invece, l’importo è più alto.

Cosa fare dopo il 30 giugno?

Niente paura se si è superata la scadenza di giugno 2025. Sarà ancora possibile aggiornare l’Isee dopo tale data, ma l’importo corretto sarà ricevuto solo dalla mensilità successiva. Quindi a luglio resta l’importo minimo, mentre da agosto si torna a ricevere l’assegno completo. Il ritardo però ha delle conseguenze: non si potranno recuperare più gli arretrati da marzo a giugno.

Come varia l’importo

Fin dalla sua approvazione, l’importo dell’assegno unico varia in base alle condizioni economiche del nucleo familiare. Per capirne le dinamiche si è deciso di sfruttare l’Isee, richiesto al momento della domanda. Altri fattori che determinano la variazione dell’importo sono l’età, il numero dei figli o la condizione di disabilità.

In ogni caso, l’importo finale è definito dalla somma della quota fissa e della quota variabile progressiva. La quota variabile prevede:

  • importo massimo di 201 euro per ciascun figlio minore con Isee fino a 17.223,33 euro;
  • importo minimo di 57,50 euro per ciascun figlio minore in caso di Isee pari o superiore a 45.939,56 euro o in assenza di dichiarazione.

Come chiedere l’ISEE

Ci sono diversi modi per richiedere l’Isee, dal più autonomo a quello attraverso un servizio sul territorio. Il più autonomo è compilarlo tramite l’app dell’Inps. Un’opzione intermedia può essere la compilazione attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate o dal sito Inps con il modulo Isee precompilato.

Infine c’è il percorso assistito, che passa attraverso i Caf che prestano assistenza gratuita ai cittadini. Si può compilare l’Isee direttamente con l’aiuto del personale dell’ufficio territoriale e saranno sempre loro a inviare la domanda.