Bulgaria nell’euro dal 2026, cosa cambierà e quali opportunità avrà l’Italia

La Bulgaria adotterà l'euro dall'1 gennaio 2026 con un tasso di conversione pari a 1,95583 lev per 1 euro. Parte dei cittadini teme rincari

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

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Con l’approvazione definitiva del Consiglio dell’Ue, la Bulgaria adotterà l’euro dall‘1 gennaio 2026 diventando il 21esimo Paese dell’Eurozona.

Si completa così un iter che ha coinvolto Commissione europea, Bce, Parlamento europeo ed Ecofin.

Il cambio lev-euro

Il tasso di conversione è fissato a 1,95583 lev per euro, lo stesso del cambio attuale nel Meccanismo di cambio Erm II, a cui la Bulgaria partecipa dal 2020.

Va subito chiarito che la Bulgaria non entra nell’Unione europea, per il semplice fatto che vi è già entrata dal 2007. La Bulgaria faceva infatti parte dell’Ue27 avendo mantenuto la moneta nazionale, il lev.

La Bce vigila già su gran parte del sistema bancario bulgaro, supervisionando dal 2020 quattro banche particolarmente significative e tredici meno significative nel Paese. Nel frattempo aumentano i preparativi tecnici e comunicativi per l’introduzione dell’euro. Ma non si tratterà di un passaggio facile, dal momento che l’opinione pubblica bulgara è divisa, con proteste che vanno avanti da mesi: i cittadini temono l’aumento dei prezzi.

Il passaggio da lev a euro in Bulgaria

Il passaggio all’euro in Bulgaria prevede una fase di transizione, che include:

  • doppia esposizione dei prezzi (lev/euro) per 12 mesi;
  • prealimentazione di contante (cioè distribuzione di banconote e monete in euro a banche, uffici postali, eccetera);
  • adeguamento bancomat e monitoraggio dei prezzi;
  • adeguamento degli sportelli bancomat.

Lo scopo è quello di scongiurare in Bulgaria ciò che avvenne in Italia, quando terminata la doppia esposizione dei prezzi, dalla sera alla mattina un ghiacciolo che costava 1.000 lire passò direttamente a 1 euro (anziché 0,52 euro, secondo il cambio ufficiale a 1.936,27 lire). Tolto il caso italiano, secondo dati della Commissione Ue, i precedenti passaggi all’euro hanno portato a un aumento dei prezzi limitato e compreso tra lo 0,1% e lo 0,3%.

Cosa cambia con l’euro per la Bulgaria

Nel tempo, viene tuttavia sostenuto dalle istituzioni europee, l’euro avrà sulla Bulgaria un effetto stabilizzante sui prezzi in quanto andrà a migliorare la trasparenza e aumentare la concorrenza, riducendo i costi di transazione per import ed export.

Fra gli altri benefici, vengono indicati:

  • l’accesso a mercati finanziari e investimenti;
  • abolizione dei costi di cambio;
  • maggiore attrattività per gli investitori esteri;
  • effetti positivi sui conti pubblici grazie al risparmio sugli interessi passivi;
  • maggiore stabilità finanziaria grazie alla riduzione di shock esterni sulla valuta.

Il tutto, però, a patto che il passaggio da lev ad euro in Bulgaria venga effettuato in maniera controllata ed evitando distorsioni sui prezzi che, tipicamente, pesano soprattutto sulle fasce più fragili della popolazione.

Opportunità per l’Italia con la Bulgaria nell’euro

Come anche per gli altri Paesi, così anche per l’Italia potrebbero esserci delle ripercussioni in seguito all’ingresso della Bulgaria nell’euro.

Diventando l’eurozona allargata alla Bulgaria più attraente per gli investitori, aumentano le opportunità di business anche per gli imprenditori italiani che potrebbero trovare utile delocalizzare o spostare in Bulgaria produzioni che attualmente hanno base fuori dall’Ue. La fine del cambio lev/euro comporta vantaggi anche per quegli imprenditori italiani che negli anni passati hanno già delocalizzato in Bulgaria. Con l’euro, il Paese diventa più stabile e più interessante.