Perché Palazzo Chigi ha chiesto un maxi risarcimento a Berlusconi

Processo Ruby ter, ancora grane per Silvio Berlusconi: Palazzo Chigi ha chiesto un maxi risarcimento dopo essersi costituito parte civile, in aggiunta alla pena detentiva

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Redazione

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Ancora grane per Silvio Berlusconi. Palazzo Chigi ha chiesto un maxi risarcimento dopo essersi costituito parte civile nel processo Ruby ter, in aggiunta alla pena detentiva di sei anni avanzata dai pubblici ministeri. Il numero 2 di Fratelli d’Italia, Antonio Tajani, e i due leader alleati dell’ex premier, e cioè Matteo Salvini e Giorgia Meloni, hanno tutti accusato i pm di persecuzione, sottolineando poi quanto sia necessaria una riforma della Giustizia.

“Altro processo, altra richiesta di condanna per Berlusconi per il ‘caso Ruby’ – ha scritto il leader della Lega sul suo profilo Facebook – Ma basta, non se ne può più! Il 12 giugno, con i Sì ai Referendum la Giustizia cambia”. “Piena solidarietà e vicinanza a Silvio Berlusconi, vittima di un accanimento giudiziario senza precedenti. Siamo convinti che anche questa volta saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati”, ha invece scritto in una nota Giorgia Meloni. Ma, ora, perché la Presidenza del Consiglio pretende un indennizzo milionario? 

Processo Ruby ter: le accuse e la difesa di Silvio Berlusconi

La procuratrice aggiunta di Milano, Tiziana Siciliano, ha dichiarato in conferenza stampa di non avere dubbi sulla condotta di Silvio Berlusconi nell’ambito delle indagini del processo Ruby. “Le prove della corruzione sono state trovate”, ha dichiarato in conferenza stampa, e “fotografie, screenshot, messaggi vecchi” rilevati dopo aver sequestrato i cellulari dei soggetti coinvolti non farebbero che confermare questa tesi. Da qui l’accusa di intralcio della giustizia e corruzione dei testimoni.

Berlusconi, indagato e processato per aver pagato per avere rapporti intimi con Karima El-Mahroug (meglio conosciuta come Ruby Rubacuori) quando aveva meno di 18 anni, è stato assolto da quell’accusa in un appello finale all’inizio del 2022, con una sentenza che stabiliva che l’ex primo ministro non poteva sapere che la ragazza fosse minorenne all’epoca. Ruby, dal canto suo, ha testimoniato di non aver avuto rapporti sessuali con l’allora premier, sostenendo di aver mentito nell’intercettazione telefonica in cui è stata sentita dire agli amici il contrario.

La successiva indagine sulle prove fornite da Ruby e altre giovani donne che hanno partecipato alle feste nelle varie lussuose proprietà di Berlusconi ha poi stabilito che la ragazza avrebbe ricevuto regali per un valore di 7 milioni di euro in quegli anni, compresi le auto e l’alloggio e la copertura delle spese mediche. La difesa di Berlusconi, però, sostiene che i regali non sono altro che la prova della generosità del proprio cliente. Tesi questa che secondo Siciliano “va in fumo”, perché le prove raccolte contraddicono quanto sostenuto dagli avvocati del leader di Forza Italia. Successivamente gli stessi avvocati hanno dichiarato che i pagamenti – pari a milioni di euro – siano stati il ​​risarcimento del danno reputazionale subito dalle donne per lo scandalo.

Ruby ter, perché il Governo ha chiesto un risarcimento a Berlusconi

Mercoledì 25 maggio, nell’ambito del processo Ruby ter, i pubblici ministeri hanno chiesto una pena detentiva di sei anni per Berlusconi (l’accusa è di aver corrotto i testimoni a mentire sui party organizzati e le successive indagini). Per Karima El Mahroug, aka Ruby rubacuori, sono stati chiesti invece cinque anni.

A questa pena si aggiunge anche la richiesta al tribunale di Milano di sequestrare cinque milioni di euro all’italo-marocchina e il sequestro dei beni del tre volte ex premier e magnate dei media, per un valore di oltre 10 milioni di euro.

Il processo originale, soprannominato “Rubygate” dal nome di El-Mahroug, ha visto Berlusconi battere in appello una condanna originale a sette anni di reclusione. Le indagini su “Ruby” risalgono all’arresto di El-Mahroug per furto nel 2010 e all’intervento di Berlusconi affinché la polizia la rilasciasse, sostenendo si trattasse della nipote del presidente egiziano Mubarak (evitare l’arresto, era stato detto, voleva dire evitare l’incidente diplomatico).

Un secondo processo, chiamato “Ruby-bis“, ha riguardato due stretti alleati di Berlusconi – l’ex showgirl e consigliere lombardo Nicole Minetti e il giornalista Emilio Fede – che avrebbero fornito giovani prostitute all’ex primo ministro. Fede è stato condannata a quattro anni e sette mesi di reclusione e Nicole Minetti a due anni e 10 mesi.

I processi Ruby-ter riguardano invece i presunti pagamenti effettuati da Berlusconi a persone che hanno assistito alle feste, in cambio del loro silenzio.

Ora l’avvocato Gabriella Vanadia, che rappresenta Palazzo Chigi, parte civile nel processo già da quando c’era Gentiloni al Governo (nel maggio 2017), ha avanzato la richiesta di un “risarcimento a favore della Presidenza del Consiglio” con un “risarcimento provvisorio di 10 milioni di euro per corruzione in atti giudiziari e 500mila euro per falsa testimonianza”.

L’accusa, in questo caso, è “discredito planetario”, si tratta cioè di una sorta di risarcimento danni per aver screditato l’istituzione a “livello planetario”. Il danno all’immagine, a volte definito danno alla reputazione, si verifica in presenza di diffamazione o altri eventi che recano nocumento. La cifra, come ha spiegato infatti la procuratrice, è stata calcolata tenendo conto di molteplici elementi, come l’entità della corruzione e notorietà dei soggetti coinvolti, nonché la risonanza che le faccende hanno avuto nel mondo.

Berlusconi finirà in carcere?

La costituzione come parte civile nel processo poteva essere ritirata da Palazzo Chigi, ma in tutti questi anni nessun Governo (compreso quello retto da Mario Draghi) ha mai avanzato la proposta.

Tuttavia, bisogna dire che, anche se ritenuto colpevole in quel caso, è improbabile che Berlusconi finisca in galera. Al contrario, è quasi sicuro che rimarrà in libertà in attesa dei possibili ricorsi – che potrebbero richiedere anni – e anche se un verdetto di colpevolezza verrà definitivamente confermato potrebbe essere risparmiato dal carcere a causa della sua età avanzata e dei problemi di salute. Nel 2021 è stato ricoverato più volte in ospedale a Milano e Monaco, a causa di problemi al cuore, una caduta in casa e i postumi del Covid.

Già nel 2021, per esempio, era stato condannato per grave frode fiscale, ma gli era stato permesso di scontare un ordine di servizio alla comunità aiutando gli anziani piuttosto che andare in prigione.