Torna lo spettro della recessione: cosa rischiamo in Italia

Si torna a parlare di recessione negli Stati Uniti, e c'è chi sospetta che il fenomeno possa arrivare anche in Italia, con una nuova crisi finanziaria

Foto di Mirko Ledda

Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

La frenata dell’economia americana nel primo trimestre del 2023 sta creando preoccupazione tra gli esperti e gli investitori di Wall Street, e c’è chi teme per conseguenze catastrofiche anche per l’Italia in caso di recessione oltreoceano.

Recessione in arrivo negli Stati Uniti?

Da gennaio il Pil statunitense è cresciuto solo dell’1,1%, in maniera decisamente inferiore alle attese, e molto meno del 2,6% degli ultimi tre mesi del 2022. Il rallentamento è dovuto principalmente al rialzo dei tassi deciso dalla Fed, che ha colpito il mercato immobiliare e l’espansione delle aziende.

Nonostante il rallentamento della crescita economica, i consumatori sono stati resilienti di fronte alla galoppata dei prezzi. Le spese sono salite del 3,7%, ma i consumi potrebbero rallentare nei prossimi mesi a causa dell’inflazione ancora molto elevata. Il potere d’acquisto degli americani potrebbe crollare, e un ulteriore causa di preoccupazione è l’aumento della disoccupazione.

Si tratta tuttavia di segnali positivi. Un mercato del lavoro meno solido e una frenata della ripresa economica possono infatti tenere l’inflazione su livelli accettabili, e i prezzi potrebbero scendere al di sotto dell’obiettivo del 2%. La banca federale americana ha per questo già annunciato un’ulteriore stretta, con un aumento dei tassi di interesse dello 0,25%. Lo stesso sta avvenendo in Europa. Qua gli effetti sui mutui, in aumento.

Quali sono i rischi della crisi per l’Italia

Quali rischi corriamo in Italia? Il rischio è che lo scontro sull’aumento del tetto del debito si risolva con un nulla di fatto, e porti a una nuova crisi delle banche e al default. Eventi che avrebbero ripercussioni anche da questa parte del mondo.

Le esportazioni di beni di lusso e la produzione di macchinari vedrebbero subito numeri in calo. Se l’economia americana dovesse entrare in recessione, ci sarebbe un calo della domanda di prodotti nostrani, con conseguenze negative per l’industria manifatturiera e il Made in Italy.

L’instabilità dei mercati finanziari americani potrebbe contagiare in breve tempo la Borsa italiana e le banche italiane che hanno rapporti con gli USA. Lo scenario diventerebbe ben presto simile a quello della crisi finanziaria del 2008, che dagli Stati Uniti si è propagata poi all’Europa e ha colpito il Belpaese.

L’andamento dell’economia in Italia oggi

L’economia italiana si sta dimostrando però molto più solida del previsto, e capace di affrontare dure sfide, dalla pandemia all’inflazione, passando per la guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia. Tanto che la crescita nel primo trimestre del 2023 è stata superiore alle aspettative, con percentuali migliori di quelle rilevate in Francia e in Germania.

Da Londra, la premier Giorgia Meloni, nonostante la “figuraccia DEF di cui vi abbiamo parlato qua, ha dichiarato che i numeri spronano “il nostro Governo a fare ancora di più”. Allontanando le critiche, ha sottolineato che “c’è una ripresa dell’ottimismo, non si può sempre fare il Tafazzi di turno”, ha dichiarato, riferendosi al famoso personaggio di Giacomo Poretti.

Non è la prima volta che si parla di recessione negli ultimi tempi. Confindustria ha lanciato lo scorso mese l’allarme sulla recessione tecnica per l’Italia, come spiegato qua.