Superbonus, come cambia dal 2024 e chi potrà ancora richiederlo

Complice il maltempo, potrebbe essere chiesta una proroga all’aliquota del 110% per il Superbonus nella Legge di Bilancio di fine anno

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

La scadenza del Superbonus 110% si avvicina sempre di più, e c’è ancora incertezza nella maggioranza di Governo riguardo all’approvazione delle nuove disposizioni per prorogare la misura solo per alcune categorie, oppure procedere con un taglio netto. Questa decisione potrebbe mettere in crisi numerose aziende edili che sono ancora in attesa di una risposta sui 30 miliardi di euro di crediti bloccati.

Comunque, è sicuro che dal 1° gennaio 2024 il Superbonus subirà significativi cambiamenti rispetto a quanto molti erano abituati. A partire dal 2024, la stragrande maggioranza dei richiedenti non potrà più usufruire della totalità della copertura dei costi sostenuti come era possibile negli anni precedenti.

Superbonus, cosa cambierà dal 2024

Dal 1° gennaio 2024, il Superbonus entra in una nuova fase caratterizzata da un ulteriore taglio di percentuale, dopo quelli già introdotti nel 2023. Nel 2023, la percentuale del Superbonus è stata ridotta dal 110% al 90% per tutti i beneficiari. Solo i condomini che hanno presentato la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILAS) entro il 31 dicembre 2022 e hanno depositato la delibera assembleare prima del 25 novembre 2022 possono ancora usufruire del 110%.

Per le villette e le case unifamiliari, il beneficio al 110% è scaduto già da tempo. Inoltre, dal 30 settembre 2022, il bonus è garantito solo al 90% per coloro che avevano ultimato il 30% dei lavori, a condizione che il richiedente abbia un reddito calcolato tramite il quoziente familiare inferiore a 15.000 euro. Dal 2024, il Superbonus si ridurrà ancora ulteriormente, passando al 70% per tutti coloro che lo richiederanno dal 1° gennaio 2024. Di fatto, chiunque voglia eseguire lavori di efficientamento energetico sul proprio immobile dovrà coprire una parte della somma personalmente.

Chi potrà ancora richiedere il Superbonus 110%

Il Superbonus 110%, nella sua formulazione originaria, continuerà ad essere utilizzabile dai condomini anche per tutto il 2024, a condizione che abbiano presentato in tempo la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILAS) e la delibera assembleare. È importante ricordare che per i condomini minimi (fino a 4 unità immobiliari), la CILAS deve essere stata presentata entro il 25 novembre.

In aggiunta ai condomini, potranno ancora beneficiare del Superbonus 110% senza rischiare tagli alla percentuale anche i titolari di edifici demoliti e ricostruiti, a patto che rispettino le norme previste per i condomini e abbiano presentato la richiesta di autorizzazione edilizia entro il 31 dicembre 2023. I proprietari di edifici colpiti da terremoti a partire dall’evento dell’Aquila del 2009 potranno accedere al Superbonus 110% fino al 2025. Per quanto riguarda i proprietari di case situate nelle zone alluvionate, il Superbonus 110% sarà disponibile fino a dicembre 2024.

Infine, gli edifici registrati presso l’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) potranno richiedere il Superbonus 110%, ma è necessario che i lavori siano stati completati almeno al 60% entro il 30 giugno 2023.

Le soluzioni contro il debito mancante

A partire dall’inizio del 2023, a meno che non si sia fatto richiesta nel 2022, tutti i nuovi richiedenti del Superbonus devono contribuire con una parte dei costi, che può essere del 10% o addirittura del 30%. Tuttavia, il Governo aveva preso in considerazione la possibilità di garantire almeno il 100% del beneficio a coloro che possiedono redditi molto bassi. Lo Stato avrebbe finanziato parte del debito residuo con i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per agevolare questa categoria di beneficiari.

Tuttavia, questa soluzione potrebbe non essere adottata perché creerebbe comunque una divisione tra coloro che sono agevolati e coloro che devono coprire parte delle spese personalmente. Per quest’ultima categoria di beneficiari, è stata ipotizzata un’ulteriore soluzione, ovvero garantire mutui agevolati al 100%.

Se un contribuente è beneficiario del Superbonus al 70%, potrebbe richiedere alla banca un mutuo agevolato destinato al miglioramento energetico del proprio immobile. Con un mutuo green, il miglioramento energetico non si limiterebbe alle attuali due classi energetiche, ma potrebbe riguardare fino a quattro classi per gli edifici che attualmente rientrano nelle classi energetiche E, F e G, a condizione che la struttura lo permetta.