Rincari sulla bolletta del telefono: il piano degli operatori

Wind Tre ha chiesto all'AgCom di agganciare le tariffe telefoniche all'inflazione, con ritocchi che, se approvati, graveranno sui clienti

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Wind Tre vuole aumentare i prezzi a causa dell’inflazione. Emerge questo da un dossier pubblicato da Repubblica, che sta già facendo preoccupare i consumatori, che  potrebbero presto iniziare a ricevere bollette salate nonostante i prezzi già concordati con il gestore e i concorrenti. Il primo operatore di telefonia mobile del Paese avrebbe inviato una lettera all’AgCom circa due settimane fa, chiedendo che le tariffe dei cellulari, del telefono fisso e di internet siano agganciate all’inflazione. Vale a dire, all’aumentare dei prezzi nel corso dell’anno, aumenteranno anche queste voci delle utenze mobili e fisse.

Wind Tre chiede all’AgCom di alzare le tariffe: i motivi

La richiesta di Wind Tre al Garante sarebbe quella di rifarsi, in parte, dei costi aggiuntivi sui clienti. Questo perché per gli operatori che investono di più il margine di guadagno si sta assottigliando, anche a causa degli aumenti che potrebbero arrivare dalla Tim sul piano business to business. La storica azienda starebbe valutando di legare all’inflazione le tariffe fatte ai concorrenti interessati a noleggiare la sua rete. C’è infatti un progetto di rete unica che sta procedendo concretamente grazie alla lettera di intenti firmata dalle aziende coinvolte e l’operatore indicato.

Così Wind Tre e gli altri operatori di telefonia mobile e fissa vorrebbero il permesso dell’AgCom di legare a loro volta le tariffe dei clienti finali ai rincari. Magari attraverso una procedura semplificata da inserire in contratto attraverso una clausola. Che però renderebbe più difficile la vita proprio agli utenti.

Perché Wind Tre non alza direttamente le tariffe telefoniche

Nessuna legge vieta a Wind Tre e ai concorrenti di variare le tariffe verso l’alto per recuperare i costi dell’inflazione. Tuttavia in base alle regole vigenti dovrebbero ricorrere a modifiche unilaterali dei contratti, dandone obbligatoriamente comunicazione al cliente almeno due mesi prima. Il cliente, a quel punto, potrebbe decidere di chiudere il contratto senza oneri.

La proposta di Antongiulio Lombardi, direttore degli Affari regolamentari della società di telecomunicazioni, sarebbe quella di prevedere invece un’automazione dell’aumento dei prezzi in base all’andamento dell’economia nazionale, e quindi all’inflazione. Che, prevista dagli accordi firmati con il cliente, eliminerebbe automaticamente il diritto di recesso previsto per le modifiche unilaterali.

In Italia è possibile agganciare le tariffe all’inflazione?

Questi meccanismi esistono già in diversi Paesi, come il Regno Unito e l’Austria, e la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si è già espressa in favore della loro introduzione dove prima non erano previsti. Ora spetterà in prima battuta al Garante valutare la richiesta di Wind Tre, e quindi di tutti gli operatori del settore, per capire in che modo agire. Ascoltando innanzitutto tutti i soggetti interessati. Non solo le aziende di telefonia, ma anche le associazioni dei consumatori.

Dunque bisognerà capire se effettivamente il recupero dell’inflazione servirà a permettere alle società di praticare prezzi in linea col mercato ed eventualmente in che cornice normativa in cui agire. Alcuni tecnici sottolineano infatti che sarà necessario introdurre una legge apposita per avere margine di manovra. Non ultimo bisognerà pensare a come tutelare vecchi e nuovi clienti.

Intanto, le bollette sono più salate dallo scorso febbraio per alcuni clienti. Nel mentre è cambiato, poi, il regolamento per il roaming sui telefoni che prevede nuove regole e prezzi.