Manovra, Giorgetti: “Aiuti mirati e temporanei”. Cosa cambia per gli italiani nel 2023

Il ministro dell'Economia Giorgetti ha illustrato gli obiettivi e i contenuti del Documento Programmatico di Bilancio (DPB) inviato a Bruxelles

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Approccio mirato e prudenziale. Si possono riassumere così le parole usate dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella presentazione del Documento Programmatico di Bilancio (DPB) inviato a Bruxelles, che aggiorna la versione approvata dal governo Draghi il 10 ottobre, in cui venivano riviste le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica, rimandando al nuovo Governo Meloni il compito di elaborare lo scenario programmatico.

“È inutile dire che stiamo attraversando una fase di severa difficoltà a livello economico e sociale e di grande incertezza riguardo al contesto geopolitico” spiega Giorgetti. L’impennata del costo dell’energia “minaccia la sopravvivenza delle nostre imprese, non solo nelle industrie a elevata intensità energetica, ma anche nei servizi. Le famiglie sono duramente colpite dal forte rialzo dell’inflazione, mentre le retribuzioni crescono ad un ritmo assai moderato”.

Per questo “si impone” una continuazione e un rafforzamento degli aiuti a imprese e famiglie, rendendoli ancor più “mirati, incisivi e differenziati. Questo – prosegue il ministro – perché le risorse di bilancio siano spese in modo oculato e, al contempo, non si creino situazioni di forte svantaggio competitivo a danno delle imprese italiane e non si aggravino la povertà e il disagio sociale.

Le previsioni economiche per l’Italia

Il nuovo quadro programmatico di finanza pubblica si basa su previsioni macroeconomiche prudenziali, costruite a partire da una revisione al ribasso della precedente proiezione tendenziale.

L’economia italiana potrà subire una lieve flessione a cavallo di fine anno, ma è prevista poi una crescita a ritmo moderato, d circa lo 0,6% per il PIL reale, anche nel 2023, per poi accelerare nel 2024, sfiorando il 2%.

Il Governo si attende anche una graduale riduzione del deficit della Pubblica amministrazione, che passerà dal 5,6% del PIL stimato per il 2022 al 4,5% nel 2023, al 3,7% nel 2024 e al 3% nel 2025.

In presenza di pagamenti per gli interessi, che si prevede oscillino intorno al 4% del PIL, la riduzione del deficit sarà conseguita grazie a un miglioramento del saldo primario, al netto degli interessi, spiega Giancarlo Giorgetti, in modo da riportarlo a valori positivi dal 2024 in poi. In questo scenario, il rapporto tra debito pubblico lordo e PIL diminuirà di circa 9 punti percentuali, dal 150,3% registrato nel 2021 fino al 141,2% nel 2025.

Manovra, cosa significa approccio mirato e temporaneo

Gli obiettivi programmatici di finanza pubblica sono stati sottoposti al vaglio del Parlamento, che il 9 novembre ha approvato le risoluzioni riguardanti la Relazione e la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza come rivista e integrata.

In base al nuovo obiettivo di indebitamento netto, la Manovra di bilancio per il 2023 può contare su risorse di bilancio aggiuntive pari all’1,1% del PIL in confronto al quadro tendenziale a legislazione vigente.

Queste risorse saranno interamente dedicate a contrastare il caro energia e l’aumento dei prezzi. Gli interventi che il Governo ha adottato e che saranno contenuti nella prossima Manovra si connotano per un approccio mirato e temporaneo – Giorgetti usa l’espressione “targeted and temporary” – in coerenza con le raccomandazioni che la Commissione europea, nel dare il via al semestre europeo 2023, ha rivolto ai Paesi dell’area euro.

Un approccio mirato significa che, sebbene la politica di mitigazione del costo dell’energia si rivolga a tutti i cittadini e a tutte le imprese, una quota significativa delle risorse messe punta a sostenere le fasce più deboli della popolazione e quelle imprese che si trovano più in difficoltà, non potendo traslare sui prezzi i forti aumenti dei costi, a fronte di una concorrenza internazionale che gode di costi dell’energia e dei materiali più contenuti.

Temporaneo sta per sottolineare che il Governo assume l’impegno a ridurre e poi eliminare gli aiuti e i tagli alle imposte non appena i prezzi del gas naturale, dell’energia e dei carburanti rientreranno verso livelli in linea con il periodo pre-crisi.

Manovra: “Sana gestione e rilancio della crescita”

La Legge di bilancio per il 2023 contiene anche numerose misure di politica economica coerenti con la strategia di medio termine del Governo: misure che, dotate di una copertura autonoma – assicura Giorgetti – non impatteranno negativamente sull’indebitamento netto.

Perché obiettivo dell’Esecutivo è trovare “un equilibrio tra sana gestione della finanza pubblica e rilancio della crescita economica in chiave sostenibile, nella convinzione che questo possa produrre effetti positivi anche sul differenziale di rendimento sui titoli di Stato”.

In linea con il precedente governo Draghi, almeno per ora, il Governo mira a confermare l’attuazione del PNRR, spingendolo nonostante i tanti problemi, a partire dal rincaro dei prezzi dei materiali e delle opere pubbliche. Nella Manovra trovano spazio anche specifiche risorse in questo senso.

“La messa a terra del PNRR darà un forte impulso alla crescita quantitativa e qualitativa dell’economia italiana, contribuendo anche a migliorare la sostenibilità del debito pubblico” dice il ministro.

A fine marzo, in vista della predisposizione del Programma di Stabilità 2023, il Governo rivaluterà la situazione e, se necessario, metterà in campo nuove misure di contrasto al caro energia utilizzando prioritariamente eventuali entrate aggiuntive e risparmi di spesa che si manifestassero nei primi mesi dell’anno.