Italia, dove non vivere per respirare meglio: la classifica

Nuova classifica dell'EEA e i risultati per l'Italia non sono rassicuranti. Ecco dove si concentra l'inquinamento in Italia: la classifica delle città

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Per valutare la vivibilità di una città si valuta spesso il livello del mercato del lavoro. Per quanto queste sia un elemento cardine per la nostra quotidianità, è innegabile vi sia un cortocircuito nel legare così a stretto giro la qualità della nostra vita all’ambito professionale.

Si lavora per vivere più sereni e inseriti nelle regole societarie, non si vive per lavorare. Ciò dovrebbe spingerci a valutare anche l’aria che respiriamo, scoprendo così quali sono le città più inquinate d’Italia e, in generale, le maxi aree in cui respirare può comportare rischi per la salute, per quanto assurdo questo concetto possa sembrare.

La regione più inquinata d’Italia e d’Europa

L’EEA, Agenzia europea dell’ambiente, ha diffuso dati recenti sulla qualità dell’aria, evidenziando come la Pianura Padana sia la regione più inquinata dell’intera Europa occidentale. Il primato permane, purtroppo, nonostante ci siano stati dei miglioramenti rispetto agli scorsi anni.

La nostra fonte di vita è, in parte, un rischio per la nostra salute. È questa l’assurda realtà della Pianura Padana. Lo studio condotto ha tenuto conto delle sostanze inquinanti che, sul lungo periodo, è stato dimostrato possano comportare lo sviluppo di differenti patologie, così come una riduzione dell’aspettativa di vita.

Sguardo rivolto soprattutto al particolato, termine con il quale si fa riferimento all’insieme di sostanze sospese nell’aria, in stato solido o liquido, dal diametro fino a un massimo di mezzo millimetro, che possono depositarsi nei nostri bronchi, arrivando al sistema circolatorio. Infezioni respiratorie, infarto e cancro ai polmoni tra i principali rischi, con bambini e adolescenti che patiscono i maggiori danni. L’EEA sottolinea come ci siano più di 1200 morti premature ogni anno, tra soggetti minorenni, nei 32 Paesi analizzati.

Perché la Pianura Padana è così inquinata

I dati raccolti fanno riferimento alle condizioni dei Paesi dell’Europa occidentale nel 2021 e, tenendo conto delle concentrazioni di PM2,5, le città più inquinate d’Italia, tra quelle che superano quota 50mila abitanti, sono le seguenti:

  1. Cremona
  2. Padova
  3. Vicenza
  4. Venezia
  5. Brescia
  6. Piacenza
  7. Bergamo
  8. Alessandria
  9. Asti
  10. Verona

Molti si sarebbero aspettati di trovare in classifica Milano e Torino, che in realtà occupano rispettivamente 12esimo e 14esimo posto. Questo è uno sguardo specifico sull’Italia ma, ampliandolo a livello europeo, ci si rende conto come il triste primato di Cremona venga battuto soltanto da altre tre città, due polacche e una croata, il che offre a noi un posticino a bordo podio.

Ma perché la Pianura Padana è così inquinata e, in generale, i livelli di tossicità dell’aria rappresentano un rischio soprattutto al Nord Italia? Si potrebbe parlare di conformazione geografica, con la chiusura naturale garantita da Alpi e Appennini che rende questa regione poco ventosa, causando una sorta di stallo atmosferico che lascia in loco per molto tempo le sostante inquinanti generate.

Il vero problema è però rappresentato dalla distribuzione delle industrie in Italia, ovvero dall’annosa questione meridionale. Ignorare un necessario sviluppo dell’intera penisola, con interventi lampo e non a lungo termine che mutano di governo in governo, comporta città sovraffollate, criticamente e costantemente inquinate, nell’arco di 2-3 regioni settetrionali. Si lavora per vivere, abbiamo detto, ma per vivere dignitosamente si ha la necessità di svolgere un lavoro in regola, ben retribuito e con determinate garanzie. Perché la Pianura Padana è così inquinata? Perché prima di preoccuparci dei flussi migratori dall’esterno, dovremmo fare qualcosa in merito a quelli interni.