Una guerra può causare il fallimento di una banca? La risposta è sì e l’allarme lo ha lanciato la Bce. Cresce dunque la pressione sui russi e sui suoi investitori, dato che l’istituto di credito a cui la Banca centrale europea fa riferimento è proprio uno dei colossi del Paese trascinato nel conflitto contro l‘Ucraina da Vladimir Putin. Di quale banca si tratta e perché è a rischio.
Guerra in Ucraina, Sberbank a rischio
La Bce ritiene che Sberbank Europe e le sue divisioni in Croazia e Slovenia siano “in fallimento o in probabile fallimento per il deterioramento della loro situazione di liquidità”. La Banca centrale europea, in una nota, ha sottolineato che l’istituto di credito “nel prossimo futuro non sarà probabilmente in grado di pagare i suoi debiti in tempo. Sberbank Europe, controllata dalla russa Sberbank, insieme alle sue divisioni, ha sperimentato una significativa “uscita di depositi in seguito all’impatto delle tensioni geopolitiche” e delle sanzioni imposte dall’Occidente.
Crollo Sberbank, precipitano i big russi
Se la Borsa riaprisse a Mosca (l’ha chiusa per evitare di assistere a un crollo senza precedenti del suo listino) cosa succederebbe ai titoli? Un antipasto lo ha servito l’andamento a Londra dei depositary receipt, ossia certificati che rappresentano le azioni di una società estera, di alcuni titoli russi. Sberbank, la più grande banca russa colpita dalle sanzioni, è infatti sprofondata del 74%. Ma precipitano tutti i big russi:
- Rosneft: -42,3%;
- Gazprom: -51% (tra l’altro, Gazprom è stata boicottata dallo Schalke 04, club tedesco di cui era sponsor);
- Lukoil: -62,8%;
- Magnit: -74%.
. Tra gli Etf, VanEck Russia sta perdendo il 26%, iShare Msci Russia il 23,4% e Lyxor Msci Russia il 51,7%.
Giù anche il rublo, la mossa di Putin
Intanto, il rublo è affondato ai minimi storici cedendo oltre il 20% sul dollaro. Nel pomeriggio di lunedì 28 febbraio, giornata in cui Ucraina e Russia si sono sedute a un tavolo per negoziare la pace, Vladimir Putin (la sua fortuna economica è al centro di alcune teorie) ha deciso alcune contromisure. Dopo avere definito la comunità occidentale “l’impero della menzogna”, ha firmato un decreto per vietare il trasferimento di capitali su conti esteri, imponendo agli esportatori di cambiare in rubli non meno dell’80% dei loro guadagni realizzati dal 1° gennaio 2022. Ciò si sta traducendo in scenari allarmanti, con i bancomat presi d’assalto. In tantissimi si stanno affrettando a ritirare tutti i contanti possibile. Ciò avviene, dunque, anche in Russia e non soltanto in Ucraina.
Anche per questo motivo sono sempre più i russi contrari alla guerra in Ucraina. Una petizione pubblicata sulla piattaforma Change.org è stata infatti in grado di raccogliere ben un milione di firme in quattro giorni. Oltre 5.500 persone, secondo l’ong Ovd-Info, sono state fermate in manifestazioni in piazza vietate dall’inizio dell’offensiva. Duemila fermi sono avvenuti solo nella giornata di domenica in 48 città. L’Unione europea ha deciso di agire e di fornire all’Ucraina tutto il supporto necessario in termini di armamenti. Ma quanto spenderà l’Europa per gli aiuti militari al fine di supportare la resistenza ucraina nella guerra scatenata dalla Russia? Le cifre creano allarme.