Rivoluzione Gratta e Vinci: le idee del Governo per cambiare il settore

Sul tavolo del Mef rimane aperto il dossier sul futuro del Gioco e delle concessioni su Lotto e Gratta e Vinci

Si discute al Ministero dell’Economia e delle Finanze del futuro del Gioco in Italia. A far riaprire il fascicolo sul Lotto e il Gratta e Vinci è stato un emendamento al decreto Sostegni presentato da Italia Viva e Forza Italia, che prevede il rinnovo della concessione a Igt per altri tre anni.

L’International Game Technology, multinazionale controllata al 52% dal gruppo De Agostini, non dovrebbe così partecipare ad alcuna gara per assicurarsi, alle vantaggiose condizioni attuali, il monopolio sulle lotterie istantanee.

Rivoluzione Gratta e Vinci: si farà sul modello del SuperEnalotto?

Si tratterebbe di una misura controcorrente rispetto a quella presa per il SuperEnalotto, con una gara a cui hanno partecipato Sisal, la stessa Igt e una società ceca, al termine della quale è stato rinnovato il contratto a Sisal per i prossimi nove anni a condizioni molto vantaggiose per lo Stato.

La società ha versato nelle casse pubbliche il doppio di quanto previsto dal bando, 220 milioni di euro, e tratterrà dai proventi di vendita delle schedine solo un decimo di quanto preventivato, solo lo 0,5%.

Bisogna comunque ricordare che fino al 1° dicembre 2021 è stata rinnovata la precedente concessione, causa Covid, che prevede un aggio del 3,7% delle entrate per Sisal, comprese tra 1,5 e 2 miliardi di euro all’anno.

Rivoluzione Gratta e Vinci: quanto guadagna la società Igt

Ben diverse le percentuali che attualmente Igt applica a Gratta e Vinci e Lotto. I due giochi insieme valgono 9 miliardi di euro all’anno, con i “grattini” che da soli valgono circa 7 miliardi e sono il gioco più diffuso in Italia. Per il primo la controllata De Agostini ne incassa il 3,9% e per il secondo il 6%.

La proroga della concessione, secondo le stime del Messaggero, costerebbe poco più di 500 milioni di euro. Al netto di questa spesa, rimarrebbero dunque in mano alla società oltre 1,7 miliardi di euro per i prossimi tre anni. Un’enormità, considerando la totale assenza di concorrenti e i bassi rischi d’impresa.

Rivoluzione Gratta e Vinci: le ipotesi anti monopolio e negoziato

Non è ancora stato definito il futuro di Gratta e Vinci e Lotto, considerando anche che l’emendamento al decreto Sostegni bis presentato da Italia Viva e Forza Italia non è stato accolto.

Il dossier sul Gioco rimane aperto sul tavolo del Mef, e tra un nuovo bando e una concessione automatica spuntano anche altre ipotesi, tra cui una rinegoziazione degli accordi con Igt e una riforma totale del settore, anche in funzione antiludopatica, con un’apertura a più attori per eliminare il monopolio.