Pasta, auto, caffè e vestiti: i marchi italiani più solidi al mondo

La classifica delle prime 100 aziende globali vede la presenza di ben 7 multinazionali del nostro Paese: tutto quello che c’è da sapere sui loro punti di forza

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Quando si sente parlare dell’agenzia denominata Rep-Track Company occorre drizzare le orecchie e prendere carta e penna, a maggior ragione se si ha a che fare con il mondo dell’imprenditoria e delle grandi aziende. Questo perché il gruppo di lavoro di origine americana è uno dei più esperti per quanto riguarda la composizione di graduatorie e classifiche sullo stato di salute della finanza globale: non solo quella che riguarda l’andamento dei mercati, le attività delle borse e i punteggi delle agenzie di rating; Rep-Track Company analizza soprattutto la parte economica e produttiva dei grandi marchi internazionali.

E così, anche per l’anno 2023, la compagnia di statistica e rielaborazione dei dati ha compilato l’elenco delle 100 realtà più solide a livello globale, scatenando una raffica di commenti e reazioni a tutte le latitudini del globo. Lo stupore di analisti e commentatori non riguarda tanto le aziende collocate nelle prime posizioni (che già da diversi anni mostrano una solidità imprenditoriale a tratti inscalfibile sia nel volume del fatturato, sia nell’incremento della clientela), quanto la presenza di ben 7 imprese italiane in questa graduatoria d’élite.

Tra i 100 marchi più solidi al mondo, 7 sono italiani

Al primo posto della classifica dei 100 marchi più solidi al mondo c’è Lego, la storica azienda danese dei mattoncini giocattolo, che continua a macinare numeri da record, con un parco clienti che nell’ultimo decennio si è allargato a dismisura nei mercati emergenti e nel sud-est asiatico. Alle sue spalle troviamo due colossi come Bosch (multinazionale tedesca, da sempre la maggior produttrice globale di componenti per il comparto dell’automotive) e Rolls Royce (il marchio di autovetture inglese più celebre al mondo, che da poco ha variato la sua denominazione ufficiale in Rolls Royce Motor Car Limited, di proprietà del gruppo BMW).

Per trovare il primo marchio italiano in graduatoria occorre scendere alla 13esima posizione: anche in questo caso parliamo di vetture da guida e l’azienda leader del settore non può che essere la Ferrari. Lo storico Cavallino Rampante conferma la propria collocazione tra i master della categoria, seguita “a ruota” (vale proprio il caso di dirlo) da Pirelli, che occupa la 15esima posizione: il gruppo italiano degli pneumatici guadagna parecchie posizioni rispetto agli scorsi anni, sfondando il muro della top-20 e insidiando la Rossa per il nostro primato nazionale.

Non solo auto: tutti i settori presenti nelle 100 aziende più solide al mondo

Tra i marchi più solidi del Made in Italy non potevano mancare gli esponenti del comparto enogastronomico. Al 30esimo posto in classifica troviamo Ferrero, mentre tre posizioni più in basso si trova Barilla, che risulta anche l’unica azienda italiana presente nelle dieci più apprezzate dagli under 25 a livello mondiale. Un dato che non sorprende, vista l’irrefrenabile passione per la pasta che da decenni continua a contagiare ragazze e ragazzi di tutti i continenti.

A completare la rappresentanza italiana nella graduatoria delle 100 imprese globali più in salute ci pensano Lavazza (leader nella torrefazione e nella vendita del caffè, stanziata al 44esimo posto), l’etichetta Giorgio Armani – che si colloca alla 47esima posizione e continua a racimolare numeri da record soprattutto tra i Millenials – e infine Prada, che si inserisce alla 99esima posizione: anche in questo caso parliamo di un traguardo di tutto rispetto, visto che la sua entrata nella classifica di Rep-Track Company risale ad appena due anni fa.