Auto, ecco la nuova norma in vigore dal 1° luglio 2025

Presentata la normativa Euro 7 sulle emissioni inquinanti prima dello stop ai veicoli con motore termico: cosa cambia dal 2025

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Nuovi standard di motorizzazione sulle emissioni inquinanti a partire dal 2025. La proposta è arrivata dalla Commissione Europea con la normativa Euro 7, che andrà a sostituire la Euro 6. L’obiettivo è quello di ottenere una “drastica riduzione dell’inquinamento” in modo tale da incrementare la presenza di veicoli “puliti” e di migliorare la qualità dell’aria “proteggendo la salute dei cittadini e dell’ambiente”.

Il provvedimento sui nuovi criteri ecosostenibili dovrà essere sottoposto prossimamente al consueto iter comunitario di approvazione, prima di tutto da parte dell’Europarlamento e poi del Consiglio europeo. Qualora dovesse arrivare l’ok definitivo, le norme entreranno in vigore dal 1° luglio 2025 per auto e furgoni e dal 1° luglio 2027 per i mezzi pesanti.

Normativa Euro 7: i nuovi standard sulle emissioni

Secondo i nuovi standard per la riduzione dell’inquinamento i veicoli, a prescindere che siano a benzina o a gasolio, avranno gli stessi limiti. La normativa Euro 7 prevede infatti per i motori diesel un abbattimento delle emissioni NOx (ossidi di azoto) del 35% rispetto all’attuale Euro 6, con la soglia che scende da 80 mg/km a 60 mg/km, che è lo stesso limite per i mezzi a benzina. Stretta poi al particolato, con un taglio del 13%.

La proposta riguarda anche tutte le emissioni prodotte da componenti dei veicoli come freni e gomme che, anche se con un maggior orizzonte temporale fissato al 2035, dovranno essere ridotte del 27%. Novità inoltre per le auto elettriche: per la prima volta dovrà essere valutata anche la durata delle batterie e il loro conseguente impatto sull’ambiente.

I mezzi pesanti, come detto, saranno interessati dal regolamento Euro 7 a partire dal 2027: per loro sono previste riduzioni dei limiti di emissione anche dell’80%.

La delusione dei costruttori

I limiti stabiliti dai nuovi standard hanno finora registrato grande delusione da parte dei costruttori: a loro detta la normativa comporterebbe importanti investimenti senza tenere conto della crisi in atto provocata dal caro energia e dall’inflazione.

L’industria del settore, già appesantita dall’incremento dei prezzi e dalle difficoltà produttive, dovrebbe infatti sviluppare nuovi motori con costi onerosi e difficilmente sostenibili. E a quel punto ne conseguirebbe un ulteriore aumento dei listini delle vetture.

Dall’associazione dei costruttori europei Acea arrivano “serie preoccupazioni”. Il presidente Oliver Zipse ha spiegato che “l’industria automobilistica prende molto seriamente il suo ruolo di ridurre sia la CO2 che le emissioni inquinanti, ma il beneficio ambientale della proposta della Commissione è molto limitato, mentre aumenta pesantemente il costo dei veicoli”.

Cosa succede dal 2035

Il commissario al mercato unico Thierry Breton dal canto suo ha definito la misura “equilibrata e necessaria per proteggere il clima”. La Commissione Ue stima la possibilità di ridurre le emissioni con le tecnologie già esistenti e prevede un impatto stimato tra i 90 e i 150 euro sui costi delle auto, intorno ai 2.500 euro per i mezzi pesanti.

A prescindere dalla normativa Euro 7, resta ad oggi confermato lo stop dal 2035 alla vendita di nuove automobili a motore termico (benzina e diesel). A partire da quella data sarà consentita esclusivamente la vendita da zero emissioni sia per auto che furgoni nuovi, proprio come prevede la normativa sulla CO2. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha già promesso di dare battaglia “per fermare questa follia”, che porterebbe “operai e artigiani a restare senza lavoro e stipendio”.