Siglato nuovo accordo Ue sugli Euro 7: i nuovi limiti per auto, furgoni, camion e autobus

Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo, seppur provvisorio, sul regolamento relativo all'omologazione di auto e veicoli per quanto riguarda le loro emissioni inquinanti

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Dopo la battuta d’arresto di inizio novembre, c’è finalmente l’accordo sugli Euro 7. Nell’ambito del negoziato che rappresenta l’ultima tappa dell’iter iniziato poco più di un anno fa, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo, seppur provvisorio, sul regolamento relativo all’omologazione di auto e veicoli per quanto riguarda le loro emissioni inquinanti. Il nuovo regolamento stabilisce nuove norme “più adeguate” per le emissioni dei veicoli a motore e mira a ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 e altri inquinanti derivanti dal trasporto su strada.

Le norme standard Euro 7 riuniscono i limiti di emissione sia per i veicoli leggeri che per quelli pesanti, ovvero automobili, furgoni, autobus e camion in un unico insieme di regole. La nuova legislazione sostituisce le precedenti norme Euro 6 sulle emissioni che fino ad oggi erano separate per auto e furgoni, e camion e autobus. La grande novità è proprio che, per la prima volta, copre auto, furgoni, camion e tir in un unico atto giuridico.

Come si è arrivati a Euro 7

Il 19 aprile 2023 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato il regolamento UE 2023/851 per rafforzare gli standard in materia di emissioni di CO2 per le nuove auto e i nuovi veicoli commerciali leggeri: il regolamento fissa un obiettivo di riduzione del 100% sia per le auto che per i furgoni dal 2035 in poi.

Il regolamento Euro 7, che fa parte della strategia 2020 per una mobilità sostenibile e intelligente della Commissione Ue e del piano d’azione contro l’inquinamento zero 2021, è stato presentato dalla Commissione Ue il 10 novembre 2022. Lo standard Euro 7 entrerà in vigore il 1° luglio 2025 per auto e furgoni, e dal 1° luglio 2027 per i veicoli pesanti: da quel momento tutte le auto nuove vendute in Europa dovranno rispettare il nuovo standard di emissioni che riguarderà non solo CO2 e particolato “allo scarico” ma anche quelle di freni e gomme.

Le norme Euro 7 copriranno le emissioni di auto e furgoni fino al 2035, mentre altre norme contenute nel regolamento, riguardanti ad esempio i freni, gli pneumatici e la durata della batteria, continueranno ad applicarsi alle nuove auto e furgoni più green dopo il 2035.

Le nuove regole Euro 7 per auto, furgoni, autobus e camion

L’accordo provvisorio mantiene di fatto i limiti di emissione fissati con gli Euro 6 per auto e furgoni, ma riduce i limiti per autobus e camion. E, novità molto importante, stabilisce nuovi limiti per le particelle emesse dai freni, in particolare nelle auto elettriche, e requisiti di durata.

La normativa Euro 7 stabilisce cioè norme per le emissioni di gas di scarico dei veicoli stradali, ma anche per altri tipi di emissioni, come l’abrasione dei pneumatici e le emissioni di particelle dei freni. Stabilisce inoltre i limiti per la durata delle batterie.

“Con Euro 7 puntiamo a ridurre le emissioni dei veicoli stradali, non solo provenienti dagli scarichi, ma anche da freni o pneumatici” ha spiegato il ministro spagnolo dell’Industria e del Turismo Jordi Hereu i Boher. “Allo stesso tempo miriamo ad aiutare il nostro settore a fare il grande passo verso veicoli a emissioni prossime allo zero entro il 2035”.

L’industria automobilistica ovviamente sta già lavorando verso questo obiettivo, sapendo che le nuove auto e furgoni a combustione saranno vietati nel mercato interno, anche se continueranno ad essere disponibili sul mercato fino al 2035. Altri veicoli a combustione interna come camion, autobus e altri veicoli pesanti continueranno invece ad essere prodotti anche dopo questa data limite.

Parere positivo dai costruttori di auto

L’accordo ha incassato il parere positivo dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA), che parla di “un’importante pietra miliare nel primato mondiale dell’Europa” nella definizione di standard di emissione per automobili, furgoni, camion e autobus e fornisce certezza di pianificazione per il futuro.

“I negoziatori interistituzionali hanno principalmente scelto di dare priorità alle sfide orientate al futuro, come le emissioni dei freni dei veicoli leggeri e i requisiti delle batterie dei veicoli elettrici. Anche i limiti sulle emissioni di scarico e le procedure di prova per i veicoli pesanti sono stati notevolmente rafforzati”, ha commentato la Direttrice generale di ACEA Sigrid de Vries.

De Vries ricorda “gli enormi progressi” compiuti dai produttori europei di veicoli nella riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dal trasporto su strada. Infatti, tra la prima norma Euro e la prima versione Euro 6, le emissioni sono state ridotte di oltre il 90%. “I maggiori miglioramenti nella qualità dell’aria saranno ottenuti sostituendo i veicoli più vecchi sulle strade dell’Ue e attraverso una rapida elettrificazione” dice.

L’industria automobilistica europea accoglie dunque con favore questa pianificazione, dopo mesi di contestazioni in cui hanno fatto sentire il loro peso. Per garantire tempi di realizzazione sufficienti, servirà però il sostegno della Commissione europea per elaborare una solida legislazione secondaria il più rapidamente possibile. “È importante notare che molte delle nuove disposizioni comportano sfide tecniche e di investimento significative in un momento cruciale della trasformazione della mobilità a emissioni zero”, ha aggiunto de Vries. “Poiché gli elementi chiave devono ancora essere decisi attraverso la legislazione secondaria, continueremo a lavorare per garantire un realistico Euro 7 entro i limiti imposti dalla legislazione primaria”.

Anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha applaudito all’intesa, parlando di un “accordo di buon senso” e di un successo per l’Italia, in grado di “salvaguardare la filiera dell’automotive, uno dei pilastri del Made in Italy”.

Cosa prevede l’accordo sugli Euro 7

Ma vediamo cosa cambia nel dettaglio con l’accordo sui motori Euro 7.

Limiti alle emissioni di scarico

L’accordo provvisorio raggiunto mantiene gli attuali limiti di emissione di gas di scarico Euro 6 per auto e furgoni. Ma limita le emissioni di particelle solide con un diametro a partire da 10 nm (PN10), invece di 23 nm come in Euro 6, accogliendo le richieste della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE).

Per quanto riguarda gli autobus e i camion pesanti, l’accordo raggiunto oggi stabilisce limiti più rigorosi per vari inquinanti, compresi quelli che non erano regolamentati nell’Euro 6, come il protossido di azoto (N2O). La stretta vera e propria è infatti per questi mezzi, che, a fronte delle stesse condizioni di test previste dall’Euro 6, dovranno però rispettare limiti più severi per le emissioni in laboratorio (il limite di NOx è 200 mg/kWh) e in condizioni reali (260 mg/kWh).

Limiti alle emissioni in frenata

Entrando un po’ più nel dettaglio, si prevede un limite:

  • per auto e furgoni di:
    – 3 mg/km nel ciclo di guida standard per i veicoli 100% elettrici
    – di 7 mg/km per tutti gli altri
  • per furgoni pesanti:
    – 5 mg/km per i veicoli 100% elettrici
    – 11 mg/km per gli altri.

Limiti alle batterie

Il testo fissa infine dei requisiti minimi di durata delle batterie nelle auto elettriche e ibride:

  • 80% fino a 5 anni di vita o 100mila km o 72% fino a 8 anni di vita per le auto
  • 75% fino a 5 anni di vita o 100mila km o 67% fino a 8 anni per i commerciali leggeri.

Limiti a km e durata

Infine, sono stati fissati paletti più rigorosi per tutti i veicoli in termini sia di chilometraggio che di durata: oggi si arriva fino a 200mila km o 10 anni per auto e furgoni.

Passaporto ambientale

Il testo prevede anche un Passaporto Ambientale del Veicolo contenente informazioni sulle sue prestazioni ambientali al momento dell’immatricolazione, come limiti di emissioni inquinanti, emissioni di CO2, consumo di carburante ed energia elettrica, autonomia elettrica, durata della batteria.

I possessori di auto e altri veicoli avranno inoltre accesso a informazioni aggiornate sul consumo di carburante, sullo stato della batteria, sulle emissioni inquinanti e altre informazioni rilevanti generate dai sistemi e dai monitor di bordo.

Inoltre, i produttori auto dovranno progettare i mezzi in modo da impedire la manomissione dei sistemi di controllo delle emissioni attraverso strumenti di digitalizzazione per monitorare le prestazioni.

I tempi di entrata in vigore

L’accordo prevede diverse date di applicazione dopo l’entrata in vigore del regolamento:

  • 30 mesi per le nuove tipologie di auto e furgoni e 42 mesi per i nuovi veicoli: in vigore dal 1° luglio 2030 per le auto e i furgoni e dal 1° luglio 2031 per gli autobus e gli autocarri
  • 48 mesi per i nuovi tipi di autobus, camion e rimorchi e 60 mesi per i nuovi veicoli
  • 30 mesi per i nuovi sistemi, componenti o elementi tecnici indipendenti da montare su auto e furgoni e 48 mesi per quelli da montare su autobus, camion e rimorchi.