Allarme sui conti correnti: i rincari su prelievi e bonifici

Correntisti alle prese con l'incremento delle commissioni anche nel 2023: a pesare sui risparmi sono le operazioni online ma non solo

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

I costi collaterali dei conti correnti si fanno sempre più cari. Tra bonifici, prelievi del contante presso gli sportelli automatici e canoni delle carte di credito i clienti degli istituti bancari si sono visti accrescere nell’ultimo anno le voci di spesa. Gli aumenti sono principalmente legati alle commissioni. Le previsioni per il futuro prossimo sono poco confortanti: l’impennata sui rincari nel 2022 dovrebbe continuare ad avere i suoi effetti anche durante il 2023. Ma vediamo nel dettaglio qual è la situazione.

Aumentato il costo medio di un bonifico

A fotografare in Italia la stangata sui conti correnti è una rilevazione di Altroconsumo per L’Economia del Corriere della Sera, che ha preso in considerazione un arco temporale compreso tra il 6 febbraio 2022 e il 31 gennaio 2023. Lo studio ha confrontato le diverse voci di spesa che interessano le famiglie con operatività media di un conto degli istituti di Banco Bpm, Bnl Bnp Paribas, Bper, CheBanca!, Credem, Crédit Agricole, Intesa Sanpaolo, Mps, Poste e Unicredit.

I rincari maggiori hanno interessato le operazioni online. Se lo scorso anno il costo medio di un bonifico si attestava a 0,86 centesimi, oggi è salito a 1 euro. In termini percentuali l’incremento è stato del 16,59. L’aumento ha interessato in particolare la clientela di Bper (da 1,49 euro a 1,75), Crédit Agricole (da 0 a 0,75 euro), Unicredit (da 2,25 euro a 2,47) e Intesa Sanpaolo (da un euro a 1,20).

C’è stata anche la stangata sui bonifici agli sportelli. Questi sono infatti passati dai 4,98 euro medi ai 5,54 euro, con una variazione dell’11,14%. In questo caso l’istituto più caro è Unicredit, che ha alzato le commissioni da 7,25 a 11,80 euro (+62%). Il Monte dei Paschi di Siena è invece salito da 4 a 4,5 euro. Controcorrente il Crédit Agricole, il cui costo ha visto una riduzione scendendo da 8 a 6 euro. Quelle appena indicate, però, sono tra le banche più solide in Italia e in Europa.

Gli incrementi delle commissioni sui prelievi

Un’altra stangata è arrivata dai prelievi di contante presso gli sportelli automatici di banche diverse dalla propria. Il costo medio legato all’operazione ha ormai superato da tempo i due euro. Oggi per le grandi banche si parla di un incremento del 2,4%, pari a 2,11 euro.

La variazione al rialzo della commissione, secondo quanto rilevato da Altroconsumo, ha pesato soprattutto sugli intestatari di conti di Banco Bpm (da 1,95 euro 2,10) e Bper (da 2,36 euro a 2,70). Negli altri istituti in linea generale erano già stati superati i due euro standard, con il picco di 2,50 euro in CheBanca!. Poste è invece ferma a 1,75 euro.

Sono rimaste stabili nel corso del 2022 commissioni come il CBill-PagoPa, utilizzato per saldare i conti con la pubblica amministrazione, a 1,70 euro in media; il bonifico periodico a 2,52 euro; e il bollettino postale a 3,40 euro.

In aumento anche i canoni

A pesare sulle tasche dei correntisti è comunque anche il canone della carta di credito. Nel 2023 è infatti aumentato mediamente del 15,28%, toccando quasi i 50 euro (49,80 euro). Un incremento rilevante, soprattutto considerando che le carte di pagamento sono ormai fondamentali per le transazioni digitali.

Ma anche il canone del Bancomat è in ascesa. Se in passato la carta di debito era nella maggior parte dei casi offerta gratuitamente insieme al conto, adesso ha un costo che in media supera i 9 euro, con un incremento dell’’1,11%.

Qui abbiamo parlato della recente erosione dei risparmi degli italiani.