Addio Russia, l’Italia non ha più problemi di gas. Ma il prezzo sale

Record di stoccaggio del gas in Italia, quasi "libera" dalla Russia. Perchè il prezzo continua ad aumentare

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

L’Italia ha saputo reagire al meglio dinanzi alla prospettiva di dover far fronte a una grande scarsità di gas. La dipendenza dalla Russia e la minaccia dei “rubinetti chiusi” sono stati temi molto trattati nel corso dell’ultimo anno, ma siamo riusciti a superare l’ostacolo e oggi viviamo una situazione paradossale.

Per quanto possa sembrare incredibile, l’Italia ha fatto registrare un record in termini di stoccaggio di gas, eppure continuiamo a veder aumentare il costo delle bollette. Proviamo a capire cosa sta accadendo.

In Italia è record di gas

Al termine di aprile gli stoccaggi di gas in Italia hanno raggiunto il 66% di riempimento. Superata la media degli altri Paesi dell’Ue e si tratta del nostro record personale. In merito si è espresso anche Paolo Gallo, amministratore di Italgas, che ha spiegato come nella nostra storia non siano mai stati registrati livelli di questo tipo: “Riempire sarà più facile rispetto al 2022”.

Un risultato a dir poco considerevole, tenendo conto che fino a gennaio 2022 il 40%, circa, delle forniture europee dipendeva dai giacimenti della Russia. L’inizio della guerra in Ucraina ha dato il via a un processo di trasformazione, andando alla ricerca di alternative grazie ad altri fornitori.

L’Italia, e non solo, ha rafforzato i rapporti con Algeria e Norvegia, acquistando inoltre più gas naturale liquefatto (GNL), da poter utilizzare dopo un processo di rigassificazione.

Lo straordinario traguardo è stato però raggiunto anche impegnandosi a ridurre sensibilmente il consumo di gas, imponendo con il governo Draghi una serie di dure regole. Dati alla mano, da gennaio ad aprile 2023 è stato consumato il 19.4% di gas in meno in Italia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Limitazioni e temperature generalmente miti hanno consentito tutto ciò, eppure gli italiani continuano a pagare a caro prezzo le proprie bollette.

Aumento bollette: sale il prezzo del gas

Il prezzo del gas è tornato a salire improvvisamente, facendo registrare un aumento del 22% ad aprile rispetto a marzo. Tutto ciò avrà un chiaro impatto sulle bollette degli italiani. Tutto ciò si deve alla netta riduzione dello sconto UG2, indicato dal “decreto bollette”, che ha offerto una mano tesa ai consumatori nel corso dell’ultimo anno.

Analizzando nel dettaglio la situazione, è possibile sottolineare come per l’utente tipo l’aumento registrato ad aprile, rispetto ai 30 giorni precedenti, sia figlio di un calcolo alquanto semplice.

Da una parte c’è un lieve calo del costo della materia gas naturale, al ribasso del 3.1%, così come un taglio anche per quanto riguarda i costi del trasporto e la misura, pari a meno 40%. La pessima notizia è però l’aumento degli oneri generali, che risentono della riduzione del supporto previsto dal governo, legato all’UG2. Ciò si traduce in un aumento della spesa complessiva del 29.5% che, tenendo conto dei cali prima indicati, si assesta su un +22.4% per la famiglia tipo italiana.

La nota positiva è rappresentata dal clima. Considerando come ormai i riscaldamenti siano spenti e non ci sia necessità di un consumo eccessivo, l’impatto sui consumatori sarà evidente ma limitato.

In merito si è espressa una nota del Mef, che ha precisato di star monitorando la costante oscillazione dei prezzi energetici. Si interverrà a sostegno delle famiglie qualora necessario.