Venerdì nero per le Borse europee, Piazza Affari brucia 40 miliardi di capitalizzazione

Le borse europee crollano, con Milano a -2,55%. Zurigo e Tokyo subiscono cali storici, influenzati da Wall Street e dal clima economico globale

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Venerdì da dimenticare per le principali borse europee, che hanno vissuto una giornata drammatica. Una vera e propria Caporetto: Parigi, Londra, Francoforte e soprattutto Milano hanno registrato perdite importanti a causa del clima di forte incertezza economica a livello globale. Anche Zurigo, che non aveva operato il giorno precedente, ha subito un pesante arretramento.

Forti perdite per le borse europee, disastro a Piazza Affari

Parigi ha chiuso la seduta con un decremento dell’1,61%, seguita da Londra che ha perso l’1,31%. Francoforte ha mostrato una flessione del 2,33%, mentre Milano ha registrato il calo più marcato con una perdita del 2,55%. Questi ribassi seguono due giornate di forti turbolenze nei mercati azionari.

La situazione di Zurigo è stata particolarmente critica, con una diminuzione del 3,59% nel suo indice principale. L’indice paneuropeo Stoxx 50 ha registrato un ribasso del 2,67%: questo numero riflette una diffusa sfiducia tra gli investitori. Tra i settori più colpiti troviamo il comparto tecnologico, con lo Stoxx 600 Tecnologia che ha perso il 6%. Anche il settore dei servizi finanziari e quello bancario hanno subito pesanti perdite, rispettivamente del 5,2% e del 4,3%.

La Borsa di Milano ha vissuto una giornata nera, con l’indice Ftse Mib in calo del 2,55% a 32.018 punti, allineandosi così al trend negativo delle altre borse europee. Le vendite hanno colpito quasi tutti i settori, con poche eccezioni nel comparto del gas.

Tra i titoli peggiori si segnalano Azimut, che ha perso il 6,12%, seguita da Unicredit (-5%) e Intesa Sanpaolo (-4,4%). Anche i settori tecnologico e industriale sono stati duramente colpiti, con aziende come STMicroelectronics (-5,77%), Telecom Italia (-5,07%), Leonardo (-3,7%) e Stellantis (-3,5%).

Le tensioni sul mercato hanno portato a una drastica perdita di capitalizzazione per Piazza Affari, con 17,8 miliardi di euro andati in fumo in una sola giornata. Una cifra che fa rabbrividire. Questo si aggiunge ai 21,8 miliardi persi nella giornata precedente, portando a un totale di quasi 40 miliardi di euro di capitalizzazione evaporati in appena due giorni.

Le preoccupazioni per un possibile rallentamento economico globale, alimentate da voci su una possibile tassa sugli extraprofitti delle banche, sono tra le cause che hanno minato la fiducia degli investitori.

La situazione economica è ulteriormente complicata dall’aumento dello spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi. Questo differenziale, considerato un indicatore di rischio per l’economia italiana, ha chiuso la giornata a 145,9 punti, in rialzo rispetto ai 141 punti dell’apertura.

Wall Street in picchiata: la situazione oltreoceano

Anche i mercati americani hanno risentito delle turbolenze economiche. Il Dow Jones ha chiuso con un calo dell’1,47% a 39.749,38 punti, mentre il Nasdaq ha subito una flessione del 3,27% a 16.630,85 punti. L’indice S&P 500 ha perso il 2,28%, chiudendo a 5.321,18 punti. A pesare sono stati i dati negativi provenienti dal mercato del lavoro americano, che suggeriscono che la Federal Reserve potrebbe essere in ritardo nell’adottare politiche monetarie più espansive.

Tra le aziende più colpite troviamo Amazon, che ha registrato un calo del 10% all’apertura delle contrattazioni, con una perdita di valore di mercato pari a 197 miliardi di dollari. Anche Intel ha subito un forte contraccolpo, con un crollo del 27%, segnando la peggiore performance dal 1982.

Impatti sui mercati asiatici: anche Tokyo in forte calo

Le ripercussioni della crisi finanziaria si sono fatte sentire anche sui mercati asiatici, con la Borsa di Tokyo che ha chiuso in forte calo. L’indice di riferimento Nikkei ha perso il 5,81%, scendendo a 35.909,70 punti. Questo rappresenta il secondo maggior calo giornaliero nella storia del Nikkei, superato solo dal crollo del 1987.