Ormai da diversi mesi raccontiamo le devastanti ripercussioni che la guerra in corso in Ucraina sta avendo sull’economia a livello globale, investendo cittadini e imprese di tutto il mondo. Dagli Stati Uniti all’Europa, l’effetto che sta interessando di più le finanze delle famiglie è senza dubbio quello dell’inflazione galoppante, che ha raggiunto livelli mai visti prima nella storia recente dell’Occidente.
Nel nostro Paese i timori riguardano soprattutto il prossimo autunno, quando milioni di italiani di rientro dalle ferie torneranno ad uno stile di vita più routinario e organizzato. Madri e padri, giovani e anziani, ricominceranno a compiere con regolarità le normali azioni della vita quotidiana – dal fare la spesa al prendere i mezzi pubblici – ma dovranno fare i conti con un aumento dei costi generalizzato, che sta investendo ogni ambito della società e del commercio.
Autunno caldo per le famiglie italiane: in aumento il costo per viaggi e trasporti
Il rincaro dei prezzi degli alimenti è sotto gli occhi di tutti ormai da diversi mesi: complice l’emergenza idrica senza precedenti che ha interessato il territorio nazionale – rendendo la vita impossibile alle aziende agricole e agli allevatori – molte merci presenti sugli scaffali dei supermercati hanno iniziato a scarseggiare, alcune sono addirittura diventate introvabili, facendo schizzare il loro prezzo al dettaglio. Una mazzata per il bilancio mensile dei consumatori, costretti a selezionare, scegliere ed eventualmente scartare cibi e alimenti da mettere in tavola.
Ora, a pochi giorni dalla fine di agosto, arriva la notizia che riguarda una nuova ondata di rincari. Questa volta il settore finito nel mirino è quello dei trasporti: in particolare, a subire l’ennesimo aumento saranno i prezzi di molti treni regionali, che vedranno salire il costo dei biglietti per le singole corse, ma anche quelli per gli abbonamenti ordinari e i titoli di viaggio integrati. A darne notizia è stata direttamente Trenord, che ha diffuso un comunicato in cui annuncia l’introduzione di una nuova tabella tariffaria a partire dal prossimo 1° settembre.
Aumento del prezzo dei biglietti dei treni: quanto costeranno dal 1° settembre
Nello specifico, una delibera della regione Lombardia parla di due quote diverse di aumenti: uno più sensibile (che si attesta sul 3,82%) per biglietti e abbonamenti ordinari, mentre uno un po’ più basso (che rimarrà ad una quota dell’1,9%) per i biglietti integrati, come quelli di IVOL (Io Viaggio Ovunque in Lombardia) e di Trenocittà. Per fare un esempio, il biglietto Gallarate-Milano passa da 4,80 a 5 euro, quello da Varese Nord a Milano Cadorna da 5,60 a 5,80 euro e quello da Varese Stato a Milano da 6.20 a 6.40 euro, mentre un viaggio singolo da Saronno a Milano passa da 2,90 a 3 euro. Dieci centesimi in più anche per il viaggio Busto-Milano, da 4,10 a 4.20 euro.
Uno schema progressivo di eguale portata lo si avrà anche per gli abbonamenti ordinari, ad esempio i mensili: il Gallarate—Milano sale da 81 a 84 euro, il Varese Nord-Milano Cadorna da 89 a 93 euro, mentre cresce di soli due euro la tratta Saronno-Milano (da 54 a 56 euro). Non c’è bisogno di specificare che gli aumenti valgono su qualsiasi viaggio, non solo su Milano: e così, sempre per rimanere negli esempi, lo spostamento da Gallarate a Luino cresce da 4,80 a 5 euro, mentre quello da Albizzate a Varese passa da 2,20 a 2,30 euro. Per i rincari degli integrati Trenocittà e IVOL, l’invito è quello di consultare le tabelle riportate direttamente sul sito di Trenord.