Oro, un altro massimo storico: prezzo oltre i 2.368 dollari

L'oro ha raggiunto un nuovo record storico a causa dell'instabilità internazionale e di alcune dinamiche speculative

Foto di Matteo Runchi

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’oro continua ad aumentare di valore. Nella giornata di lunedì 8 aprile i futures per questo materiale sono saliti al prezzo di 2.368 dollari all’oncia, un massimo storico assoluto. Il prezzo è poi rientrato a un costo inferiore, confermando però una crescita in un momento in cui il lingotto si conferma molto richiesto.

A spingere la corsa dell’oro è il suo ruolo di bene rifugio per eccellenza. Non solo i risparmiatori, ma soprattutto le banche centrali lo utilizzano per difendere la loro ricchezza dall’inflazione e da situazioni economiche instabili. Non è un caso che tra i maggiori compratori di lingotti d’oro degli ultimi mesi ci sia la banca centrale cinese.

Tutti i record recenti del prezzo dell’oro

L’oro ha toccato un nuovo record nella giornata di lunedì 8 aprile. Il metallo prezioso, bene rifugio per eccellenza, è arrivato ad essere scambiato a 2.368 dollari per oncia nei contratti futures, cioè quelli tramite i quali ci si accorda per vendite future di materie prime. Soltanto a inizio anno gli stessi contratti non valevano più di 2.060 dollari, ma da allora la crescita è stata ininterrotta e rapidissima.

Sono però diversi mesi che l’oro sale di prezzo molto velocemente, dopo i minimi raggiunti a inizio ottobre scorso. Diverse le contingenze internazionali che hanno causato questa corsa, ma il fatto che l’aumento del costo del metallo prezioso sia cominciato proprio poco dopo gli attacchi di Hamas a Israele non è un caso. Essendo uno dei beni rifugio più apprezzati, l’oro viene comprato soprattutto quando gli investitori percepiscono instabilità.

Ad inizio ottobre il prezzo dell’oro era di poco meno di 1850 dollari ad oncia. Durante il mese successivo ha superato i 2.000, rientrando sotto la soglia soltanto a novembre. A dicembre due picchi storici, oltre i 2050, seguiti da una relativa stabilità fino all’inizio di febbraio. Da allora un balzo da poco sotto i 2.000 a oltre i 2.200 in meno di un mese, proseguito poi con la corsa che ha portato al risultato di inizio aprile.

Perché il prezzo dell’oro continua a salire

L’aumento del prezzo dell’oro si verifica in maniera abbastanza prevedibile ogni volta che i mercati percepiscono una grande instabilità. Inoltre, il metallo prezioso è un buon modo per proteggere grandi somme di denaro da una forte inflazione, un metodo attuato anche da grosse istituzioni e non soltanto da risparmiatori privati interessati ai lingotti.

Dietro ad un aumento così repentino ed estremo del prezzo dell’oro non può però esserci soltanto la necessità di un bene rifugio. Molti analisti ritengono che si tratti anche di una dinamica speculativa, che si vede riflessa anche in altri settori. Molti fondi stanno attendendo un graduale taglio dei tassi di interesse da parte delle banche centrali occidentali, in particolare della Fed americana e della Bce.

Di conseguenza, si stanno posizionando in modo da essere pronti a sfruttare questa nuova e attesa ondata di denaro che potrebbe arrivare sui mercati. Lo testimonia anche il record dei Bitcoin, che dopo aver ricevuto l’autorizzazione ad essere legati ad alcuni Eft stanno facendo registrare prezzi record. Il mercato delle criptovalute è pesantemente influenzato dai tassi di interesse, giovando di quelli bassi e soffrendo invece quando questi vengono alzati.