Il prezzo dell’oro ha toccato un nuovo record storico a 2450 dollari l’oncia. Il metallo più prezioso sta vivendo un periodo di quotazioni molto alte a causa di diversi fattori che spingono molti investitori ad acquistare riserve di beni rifugio. Le due circostanze che stanno rendendo l’oro così appetibile sono l’inflazione ancora alta in molti Paesi e le incertezze internazionali.
La grande domanda di oro non trova però risposta nel mercato. Fin dall’inizio della pandemia da Covid-19 ormai 4 anni fa infatti, la produzione globale è rimasta quasi completamente stabile. Anche l’argento ha raggiunto il suo prezzo massimo degli ultimi 11 anni, ma in questo caso la corsa delle quotazioni è data più da un aumento della domanda industriale che di quella finanziaria.
La quotazione dell’oro al record storico: ragioni e conseguenze
La quotazione dell’oro sui mercati internazionali ha raggiunto il suo valore massimo storico. Nella mattinata del 20 maggio i contratti di acquisto del metallo più prezioso hanno toccato i 2450 dollari l’oncia. I rialzi sono attorno all’1% e, anche se il prezzo è sceso nelle ore successive, suggeriscono che la traiettoria delle quotazioni dell’oro possa continuare come degli ultimi mesi, in costante ascesa.
La ragione principale per cui l’oro ha raggiunto un costo così alto è l’incertezza internazionale. I lingotti sono considerati un bene rifugio. Il loro prezzo è stabile anche nelle situazioni più caotiche se paragonato a quello di altri asset, anche se i picchi degli ultimi mesi hanno messo in discussione questa caratteristica. In ogni caso, il ruolo dell’oro come deposito di valore a livello globale, con le banche centrali di molti Paesi che ancora vantano ampie riserve, lo rende un ottimo modo di proteggere i propri capitali in periodi complessi.
Dal punto di vista delle tensioni internazionali, gli ultimi anni sono stati tra i più travagliati della storia recente. La guerra in Ucraina, la crisi a Gaza e le tensioni commerciali tra Usa e Cina preoccupano gli investitori. Nella giornata di ieri si è inoltre verificato un incidente nel quale l’elicottero su cui viaggiava il presidente dell’Iran Ebrahim Raisi ha perso la vita, facendo sorgere dubbi sul futuro del Paese. Questo ha contribuito al nuovo picco del prezzo dell’oro, non aiutato dalla produzione, che è rimasta ferma attorno alle 3mila tonnellate all’anno dal 2020.
Anche l’argento in salita: aumenta la domanda industriale
Non solo l’oro ma anche l’argento ha raggiunto un picco significativo nella giornata del 20 maggio. Oltre 30 dollari l’oncia, soglia sia psicologica che in parte storica, essendo uno dei dati più alti degli ultimi 11 anni. A differenza dell’oro però, in questo caso le tensioni internazionali contano molto meno. L’argento infatti non è ritenuto un bene rifugio altrettanto sicuro.
Il prezzo dell’argento cresce per la domanda industriale douvta all’ampio impiego di questo metallo. Oltre agli utilizzi tradizionali, come l’argenteria da tavola o la gioielleria, l’argento ha anche un ruolo significativo nell’industria tecnologica. Viene infatti impiegato nei semiconduttori, materiali presenti nei processori di ogni computer, ma anche nelle leghe di saldatura e nell’energia sia nei reattori nucleari che nelle celle fotovoltaiche.