Ok Ue per il Ponte sullo Stretto, ma non sarà finanziato da Bruxelles

L'Ue inserisce il Ponte tra i progetti del Ten-T, ma non ha approvato ancora l'opera né il presunto finanziamento. Salvini esulta, ma con lo schiaffo

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il Ponte sullo Stretto di Messina rientra tra i principali progetti transeuropei di trasporto approvati dal Parlamento europeo, ma al momento non tra quelli finanziati. È la decisione presa da Bruxelles e resa nota dalla Commissione Ue su richiesta dell’Italia. Una decisione che da un lato fa esultare Salvini e tutto il governo di centrodestra, dall’altro però lascia ancora tanti interrogativi aperti sull’opera che dovrà attendere ancora studi più specifici per convincere l’Ue sulla fattibilità del progetto e ottenere i fondi per realizzarlo.

Ponte sullo Stretto tra i progetti Ten-T

Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva le misure per terminare i principali progetti transeuropei di trasporto entro il 2030 e ha inserito, su richiesta dell’Italia, anche il Ponte sullo Stretto di Messina tra gli allegati, ma non tra le opere da finanziare. Tra le opere rientrano strade, ferrovie, ponti e gallerie, col governo che sperava nell’ok totale.

Ma secondo quanto riferito da un portavoce della Commissione Ue dopo il via libera dell’Eurocamera alle linee guida aggiornate per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti, l’opera entra a far parte della rete centrale Ten-t senza però essere tra quelle da finanziare. Prima di dare il via libera definitivo, ha spiegato Eddy Liegeois, a capo della direzione mobilità della Commissione Europea, serviranno studi più approfonditi.

Se è vero che uno degli obiettivi principali della politica Ten-t è una migliore coesione tra tutte le regioni Ue attraverso migliori collegamenti di trasporto, con un collegamento fisso sullo stretto di Messina che potrebbe contribuire positivamente ad avvicinare la Sicilia e la sua popolazione all’Europa continentale, Bruxelles non ha approvato alcun progetto del Ponte né al momento sono previsti stanziamenti di fondi.

Liegeois, infatti, ha tenuto a precisare che il fatto che l’opera sia inserita nel Ten-T “non significa che saranno allocate risorse specifiche da parte dell’Unione Europa, dipenderà dal rispetto delle regole Ue e del Ten-T in materia”.

Salvini esulta, Avs lo richiama

Una notizia che in parte fa esultare il governo e, nello specifico, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. In una nota del Mit, infatti, si legge di una grande soddisfazione del vicepremier per l’approvazione da parte del Parlamento europeo alle linee guida aggiornate per lo sviluppo della Rete transeuropea dei trasporti che comprende il Ponte sullo Stretto.

Renato Schifani, governatore della Regione Siciliana, ha invece sottolineato che l’approvazione da parte del Parlamento europeo conferma il valore strategico dell’opera. “Si rassegnino i detrattori di un’infrastruttura che non è importante soltanto per la Calabria e la Sicilia, ma per l’intero sistema di trasporti e di collegamenti europei” ha sottolineato l’ex presidente del Senato sotto i governi Berlusconi IV e Monti dal 2008 al 2013.

A cercare di riportare alla realtà il centrodestra è Angelo Bonelli, leader di Alleanza verdi e sinistra che ha sottolineato come l’approvazione del Ten-T da parte del Parlamento europeo “non include finanziamenti per il Ponte sullo Stretto, contrariamente a quanto sostenuto dalla Lega”.

Bonelli, citando le parole di Liegeois, ha infatti spiegato che l’inserimento nella revisione del Ten-T “riflette una decisione del governo italiano”. “L’Europa sta cominciando a comprendere il disastro/pasticcio legato al progetto del ponte. Salvini ha riesumato un piano vecchio di 12 anni con gravi lacune, tabelle illeggibili e l’assenza di studi significativi, come la zonizzazione sismica e le prove del vento” ha tuonato.