L’Istat ha diffuso i dati sul Pil italiano diviso per zone territoriali. La rilevazione ha mostrato che il Sud si è allineato per crescita alla media del Paese, grazie soprattutto a un forte aumento del valore aggiunto dal settore delle costruzioni, spinto dagli investimenti pubblici. L’area che si è dimostrata maggiormente in difficoltà è il Nord-Est.
Anche a livello occupazionale il Meridione riesce a distinguersi per crescita, con un forte incremento del numero dei lavoratori impiegati in vari settori. In questo ambito riesce a fare meglio di tutti, mentre il Nord-Est conferma la fatica mostrata dall’andamento del Pil, con un incremento quasi dimezzato rispetto alla media italiana.
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Il Sud torna a crescere
I dati della crescita del Pil nel 2024 a livello territoriale, diffusi dall’Istat, mostrano che un’area del Paese è in chiara difficoltà. Mentre Nord-Ovest, Centro e Sud corrono oltre la media nazionale, l’economia del Nord-Est è quasi bloccata.
Il dato conferma, per il Sud, un periodo di crescita maggiore rispetto al passato, quando spesso l’area risultava in ritardo per quanto riguarda lo sviluppo delle attività produttive. Anche se non si sta verificando il recupero rispetto al resto del Paese che si era visto nei primi trimestri del 2024, il dato rimane positivo:
- Nord-Ovest: +0,9%;
- Nord-Est: +0,2%;
- Centro: +0,9%;
- Sud e Isole: +0,9%.
Situazione più problematica invece per il Nord-Est, che da decenni cresceva più della media del Paese e che invece lo scorso anno ha mostrato un’economia più debole del previsto.
I settori che crescono di più
La crescita economica del Sud si spiega se si analizzano i dati relativi ai settori che hanno mostrato più vivacità economica nel 2024. Nel Meridione sono le costruzioni a distinguersi, con un aumento del Pil prodotto del 4,1%, molto più alto della media nazionale dell’1,2%. Si tratta del risultato degli investimenti pubblici, soprattutto nell’ambito del Pnrr.
La costruzione delle infrastrutture è accelerata improvvisamente negli scorsi anni, visto anche che le opere, per ricevere i finanziamenti europei, dovranno essere terminate entro il 2026. Bene anche il settore finanziario, con una crescita del 2%, mentre l’agricoltura è cresciuta meno rispetto ad altre zone del Paese, soprattutto al Centro, dove il settore è cresciuto del 5,2%.
Anche sull’occupazione il Sud batte il Nord-Est
Altro dato molto positivo per il Meridione è quello dell’occupazione. In questo ambito l’area riesce a distinguersi rispetto a tutte le altre, staccando anche Nord-Ovest e Centro:
- Sud e Isole, +2,2% degli occupati;
- Centro, +1,8% di occupati;
- Nord-Ovest, +1,6% di occupati;
- Nord-Est, +0,9% di occupati.
La media nazionale si attesta all’1,6%, ed esattamente come per il Pil, soltanto il Nord-Est ne è rimasto al di sotto. La maggiore crescita dell’occupazione al Sud e al Centro rispetto al Nord-Ovest, a crescita economica identica, può essere spiegata dalla situazione di partenza delle varie aree geografiche.
Nel Sud il tasso di occupazione è inferiore al 50%, mentre al Nord sfiora il 70%, a fronte di una media nazionale del 62,2% nel 2024. Nel Meridione, di conseguenza, ci sono molte più persone da assumere a fronte di una crescita economica e quindi di una maggiore necessità di manodopera.