Che rapporto hanno gli italiani con i pagamenti digitali? È una situazione in evoluzione ma soprattutto in netto miglioramento. Sappiamo come alcune generazioni rispetto ad altre prediligano la carta (o lo smartphone) al contante, ma la tendenza è in trend positivo a prescindere dalla data di nascita ed è la Pubblica Amministrazione a trainare il carro.
Pagamenti online in Italia
I dati forniti dall’eCommerce Index di Paypal Italia offrono un quadro molto interessante della condizione italiana sotto questo aspetto. Al di là di ciò che avviene al ristorante o al bar, così come dal tabaccaio (al centro di un’accesa discussione politica tempo addietro), è chiaro come le spese legate alla PA vengano in larga parte pagate in via telematica.
Gran parte dei cittadini sembra aver finalmente compreso come il mondo dei pagamenti digitali non rappresenti necessariamente il gravoso rischio creduto. Per quanto esistano angoli oscuri online e minacce di dati rubati e conti svuotati sotto forma di varie truffe, passando dai canali ufficiali del governo, e non solo, di certo non si corrono rischi.
Tutto avviene da casa, comodamente, le ricevute sono digitali e facilmente conservabili e non degradabili, mentre il servizio è attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24. In linea generale si ha un maggior controllo sulle proprie spese ed ecco alcune percentuali rilevanti:
- Per il 64% dei Boomer le bollette della PA sono state il primo passo sul fronte dei pagamenti digitali;
- Per il 57% della Gen Z pagare le bollette della PA online è stato un passo di maturità;
- Il 43% degli intervistati ritiene il QR code un sistema rapido di pagamento online;
- Più di 8 italiani su 10 pagano le proprie bollette online: utenze (73%), tasse (65%) auto (61%);
- Il 54% degli intervistati ha iniziato a pagare digitalmente le bollette della PA più di 4 anni fa (in particolare la fascia d’età +55).
Perché paghiamo in digitale
Quando il governo di Giorgia Meloni è stato eletto, il tema dei pagamenti via carta è stato ampiamente trattato. La premier ha portato avanti in campagna elettorale un duro dibattito in merito, e negli anni ha richiesto anche l’abbattimento dei costi per i negozianti.
In seguito, ottenuta la carica, ha però evidenziato come ciò sia impossibile, dal momento che si sta parlando di un servizio privato, che dev’essere pagato. Occorrerebbe però in merito fare chiarezza e giusta informazione, evidenziando come differenti attività possano beneficiare di differenti accordi, sulla base del numero di clienti attesi e della mole di spesa preventivata.
Lentamente, però, si sta facendo largo nella mente dei cittadini che il digitale è il futuro e non un nemico da combattere. Si è disposti a pagare una minima tassa per ottenere un servizio ottimo. Al tempo stesso, i negozianti dovrebbero essere disposti a pagare una minima tassa per una mole ulteriore di clienti, agevolati nel pagare come meglio possono, in una società che sta rapidamente allontanando il contante, anche in nome di un maggior controllo sul fronte dell’evasione fiscale.
Il Covid ha di certo dato un contributo enorme, dal momento che la digitalizzazione in Italia ha subito un’accelerazione chiara. Da lì in poi non si è più tornati indietro. Ecco i principali fattori per cui le bollette della PA vengono pagate soprattutto in via telematica:
- servizio disponibile h24, 7 giorni su 7 (67% degli intervistati);
- procedura rapida e pagamento tempestivo (50% degli intervistati);
- l’immediatezza evita spese di mora (57% dei Boomer);
- controllo efficace delle proprie spese (31% degli intervistati);
- facilità d’uso del servizio e possibilità di ricevere assistenza (18% degli intervistati).
Perché paghiamo le bollette offline
I motivi per i quali gli italiani stanno sempre più prediligendo il digitale sono tanti. Trovano spazio anche argomentazioni green, dal risparmio di uso della carta alle emissioni CO2 (un tema che andrebbe in realtà analizzato in maniera dettagliata, considerando il grado di inquinamento del mondo tecnologico).
Per quanto possa sembrare incredibile, per il 18% degli intervistati è il tema della sicurezza a contare particolarmente, con dati tutelati da misure avanzate. Fino a qualche anno fa, in pratica, tutto ciò che era sul web rappresentava uno spauracchio proprio sul fronte dati a rischio.
Si cambia rotta, dunque? Sì, ma non del tutto. Chi paga offline le proprie bollette PA non rappresenta un numero minimo della popolazione, anzi. Una preferenza attribuita principalmente all’uso del contante. Al tempo stesso si preferisce grandemente una ricevuta cartacea (41% degli intervistati), così da ordinare la propria contabilità, a fronte di cartelle digitali per le quali si ha poca dimestichezza.
Al tempo stesso, però, il 29% teme per la sicurezza delle proprie informazioni personali e finanziarie. Si preferisce inoltre essere guidati da un amministratore pubblico, interagendo di persona e ottenendo una guida per i passi giusti da compiere. Di fatto il 23% non ha fiducia in un sistema di assistenza digitalizzato. Sente di aver bisogno d’aiuto ma preferisce un contatto umano. Il 20%, infine, non vuole pagare una commissione aggiuntiva per il servizio. Al tempo stesso, però, occorrerebbe mettere in conto eventualmente la benzina investita per raggiungere un ufficio, il tempo investito per arrivarci e per attendere il proprio turno. In ultima analisi, molto spesso ci si ritrova a saldare conti in forma cartacea presso sportelli privati, cancellando ogni forma di risparmio e aggiungendo soltanto stress alla propria giornata.