C’era molta attesa per il vertice di Astana, in Kazakistan, fra il presidente turco Recip Erdogan e quello russo Vladimir Putin, nell’ambito della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia. La Turchia sembra infatti l’attore più attivo per un ruolo di mediatore fra Russia e Nato per un possibile negoziato che metta fine al conflitto in Ucraina, in realtà i due hanno parlato pochissimo di guerra emolto di affari, con particolare attenzione al gas. Putin vorrebbe che la Turchia fosse un nuovo hub per il gas russo non più venduto all’Ue, proprio quella Turchia che aspira da anni ad entrare nell’Unione europea essendone però una costante spina nel fianco.
L’hub del gas in Turchia
Secondo quanto ha affermato il presidente del Cremlino Dmitry Peskov, Putin ha illustrato all’omologo turco la sua proposta di creare in Turchia il più grande hub del gas in Europa. “I prezzi del gas di un hub in Turchia potrebbero essere determinati senza influenze politiche”, ha detto il presidente russo, che poi esprimendo apprezzamento per l’affidabilità dimostrata da Ankara ha aggiunto: “La fornitura energetica russa alla Turchia è in linea con le richieste e potrebbe essere aumentata”.
Alla proposta di Putin di creare un hub del gas in Turchia, da parte di Erdogan “c’è stata una reazione molto positiva, una reazione interessata”, ha spiegato Peskov.
Turkish Stream
Putin ha poi nuovamente accusato l’Ucraina di aver cercato di far saltare in aria il gasdotto Turkish Stream. Il gasdotto comunque funziona bene, ha sottolineato Putin che aveva già denunciato questa presunta azione lunedì, nella sua riunione con il Consiglio di sicurezza.
“La comunicazione ai vertici di Russia e Turchia funziona bene e sta dando risultati positivi”, ha detto ancora Putin a Erdogan, sottolineando come tutti gli obiettivi concordati al vertice di Sochi lo scorso agosto sono in fase di attuazione. “Nonostante tutte le difficoltà associate alle restrizioni sanitarie e politiche, troviamo sempre il modo di incontrarci regolarmente e comunicare. Questo dà buoni risultati”, ha dichiarato il Presidente russo nel suo incontro di oggi ad Astana con Erdogan.
La Turchia è sempre più l’unico Stato europeo che accoglie Putin e la Russia a braccia aperte. Nel 2022 gli scambi commerciali tra i due Paesi hanno già superato i cinquanta miliardi di dollari, ben oltre i 34 del 2021, che già erano un record. Dall’inizio dell’anno, sono quasi diecimila i russi che hanno acquistato una casa in Turchia.
La questione del grano
La Turchia è “determinata” a “rafforzare l’accordo sul grano, dobbiamo assicurare che le forniture continuino e che non siano interrotte”, ha detto dal canto suo Erdogan. Bisogna anche fare sì che “il grano ed i fertilizzanti russi siano mandati Paesi meno sviluppati via Istanbul e noi siamo molto determinati” su questo.
Guerra ‘sfiorata’
Solo sforato l’argomento guerra in Ucraina. “Una pace equa in Ucraina può essere raggiunta con l’aiuto della diplomazia”, ha detto Erdogan sottolineando come nella guerra non ci saranno vincitori mentre in una pace giusta non esistono sconfitti. “Il nostro obiettivo è quello di fermare al più presto lo spargimento di sangue, giungendo a un armistizio”.