Maxi-multa da quasi 800 milioni a Meta per abuso di posizione dominante con il Marketplace

La Commissione Ue ha sanzionato Meta per aver favorito, con pratiche scorrette, il suo servizio Marketplace

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 14 Novembre 2024 16:35

La Commissione Europea ha imposto una multa di 797,72 milioni di euro a Meta per aver infranto le normative antitrust dell’Ue, collegando il servizio di annunci online Facebook Marketplace al suo social network Facebook e imponendo condizioni commerciali sleali ad altri fornitori di servizi di annunci online. Bruxelles ha comunicato la decisione, con la vicepresidente Margrethe Vestager che ha dichiarato: “Meta ha abusato della sua posizione dominante nei mercati dei social network e della pubblicità online sulle piattaforme social. Deve ora cessare questo comportamento”.

Le motivazioni dell’Ue

L’indagine su Meta riguardo alle sue politiche commerciali all’interno del social network Facebook è iniziata nel giugno 2021, quando l’Antitrust comunitario ha aperto un fascicolo e avviato le verifiche. Il 19 dicembre 2022 sono state rese note le politiche illecite di Meta, attraverso la comunicazione dei primi riscontri. La decisione di oggi rappresenta la conclusione di questo procedimento.

Secondo quanto comunicato dai servizi della Commissione europea, Meta avrebbe abusato della sua posizione dominante, violando l’articolo 102 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Meta, oltre a gestire il social network Facebook, offre anche un servizio di annunci economici online, Facebook Marketplace, che consente agli utenti di acquistare e vendere beni. L’indagine della Direzione Generale Concorrenza della Commissione Europea ha rilevato che Meta detiene una posizione dominante nel mercato dei social network personali, che comprende almeno l’intero Spazio Economico Europeo (SEE), e nei mercati nazionali della pubblicità display online sui social media. In particolare, secondo la Commissione, Meta avrebbe abusato di questa posizione dominante.

Il servizio di annunci economici Facebook Marketplace è collegato a Facebook, garantendo a tutti gli utenti di Facebook un accesso automatico e un’esposizione continua a Marketplace, indipendentemente dalle loro intenzioni. Questo legame conferisce a Facebook Marketplace un “sostanziale” vantaggio distributivo che rende difficile per i concorrenti eguagliarlo, portando potenzialmente all’esclusione dei concorrenti dal mercato.

Guai anche negli Stati Uniti

Ma non c’è solo l’Unione Europea a dare qualche grattacapo al fondatore di Meta Mark Zuckerberg, c’è anche l’Antitrust americana. Il giudice di Washington James Boasberg ha autorizzato l’avvio del processo richiesto dalla Federal Trade Commission (Ftc), che accusa Meta di aver costruito e mantenuto un monopolio nel mercato dei social media attraverso pratiche anticoncorrenziali. La Ftc sostiene che le acquisizioni di Instagram nel 2012 e WhatsApp nel 2014 da parte di Facebook (oggi Meta) avrebbero eliminato potenziali concorrenti, consolidando così il suo dominio. Meta aveva cercato di far chiudere il caso già nel 2020, durante la prima amministrazione Trump, ma la richiesta era stata respinta.

Nel processo, il giudice Boasberg ha escluso le accuse secondo cui Meta avrebbe mantenuto la sua posizione dominante limitando l’accesso alle API per sviluppatori di servizi concorrenti. Un portavoce di Meta ha dichiarato: “Siamo certi che le prove dimostreranno che le acquisizioni di Instagram e WhatsApp sono state positive per la concorrenza e i consumatori”. D’altro canto, il portavoce della Ftc, Douglas Ferrar, ha definito il caso “uno sforzo bipartisan per limitare il potere monopolistico di Meta e ripristinare la concorrenza, garantendo la libertà e l’innovazione nell’ecosistema dei social media”. La data di inizio del processo non è ancora stata fissata.