Manovra, governo spaccato al fotofinish: cosa può cambiare

Alcune norme all'interno dell'ultima bozza della Manovra continuano a non piacere a Forza Italia, soprattutto temi legati alla casa e al canone Rai

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il governo sulla legge di Bilancio sta mostrando le prime crepe.

Stando alle parole di Giorgia Meloni, il lavoro è “sostanzialmente chiuso” e sarà inviata oggi al Parlamento per l’approvazione. Prima servirà però un ultimo vertice del Consiglio dei ministri per sciogliere i nodi finali che creano ancora attrito tra i partiti di maggioranza. E sarà l’occasione per Forza Italia per ottenere qualche aggiustamento alla finanziaria su alcuni temi cruciali per gli azzurri, come il Superbonus 110%, in particolare riguardo l’aumento delle tasse sulla vendita delle case ristrutturate con il bonus, o gli affitti brevi.

Il testo, alla sua quarta stesura, continua inoltre a preoccupare fortemente i sindacati per la stretta sulle pensioni di medici, maestri e statali.

Casa: scontro Forza Italia-Fratelli d’Italia

È sul tema casa dove si registrano i maggiori sconti. Il vicepremier Antonio Tajani fin dalla prima bozza del Ddl di Bilancio ha puntato i piedi esplicitamente contro l’inasprimento delle tasse sugli affitti brevi. Proteggere la casa è il cavallo di battaglia degli azzurri che ora potrebbero incassare un aumento delle tasse ma dalla seconda casa in su. Difficile al momento immaginare una cancellazione della misura, visto che per la presidenza del consiglio, espressa nelle ultime ore dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, la ratio della norma è la «tutela di famiglie e studenti fuorisede» che non trovano più case in affitto, soprattutto nei centri delle grandi città.

Nell’ultima bozza della legge di bilancio, la cedolare secca salirà dal 21 al 26%, ma solo nel caso in cui si affitti per periodi inferiori a 30 giorni più di un appartamento. L’aliquota della cedolare secca, attualmente fissala al 21%, è innalzata al 26 per cento in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta.

Secondo Alessandro Cattaneo, vicecoordinatore azzurro, la modifica è un “buon segnale, ma non basta: per noi alzare le tasse non è mai una buona soluzione”. Sul caso affitti brevi, Forza Italia propone poi un codice identificativo nazionale per tracciare chi affitta un appartamento.

Sul tema Superbonus invece, che quest’anno è al 90%, è prevista una diminuzione al 70% nel 2024. Rimarrà al 110% fino alla fine del 2023 solo per le abitazioni unifamiliari e i condomini con lavori avviati nel 2022. Gli altri incentivi per l’edilizia, come il bonus ristrutturazioni, ecobonus, bonus verde e bonus per le barriere architettoniche, sono già finanziati almeno per un altro anno e quindi continueranno ad essere applicati.

Forza Italia sta attualmente cercando di prorogare il Superbonus al 110% anche per i condomini in cui i lavori sono avanzati almeno al 70-80%, ma che rischiano di non riuscire a completarli entro la scadenza del 31 dicembre 2023. Questa richiesta mira a fornire ulteriori incentivi per l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici, incoraggiando i proprietari a completare i lavori e beneficiare del massimo vantaggio fiscale.

Dal canone Rai alle pensioni, cosa può cambiare

Ma non è l’unica preoccupazione del partito di Silvio Berlusconi. Il gruppo è contrario al taglio del canone Rai per il 2024, che passerebbe da 90 a 70 euro, anche se verrà parzialmente compensato da un contributo di 430 milioni distribuito in tre rate a gennaio, marzo e giugno, una misura principalmente sostenuta da Matteo Salvini.

Fonti di Forza Italia hanno espresso preoccupazioni sul fatto che la Rai potrebbe avere difficoltà a sostenere il nuovo piano industriale. Inoltre, si sta discutendo dell’innalzamento del tetto pubblicitario dei canali della televisione pubblica, una mossa che potrebbe avere effetti negativi su altre emittenti, in particolare Mediaset.

Per quanto riguarda le pensioni, sembra che il provvedimento circolato nei giorni scorsi confermi il mantenimento di “Quota 103” anche nel 2024, consentendo il pensionamento anticipato a chi ha almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi, con un assegno massimo attorno ai 2.200 euro. L’ipotesi di “Quota 104”, come richiesta dalla Lega di Salvini, sembra essere stata accantonata.

Nell’ultima versione del testo, pannolini e seggiolini auto per bambini non rientrano più nelle categorie con l’IVA agevolata (22% per pannolini e seggiolini auto e 10% per gli assorbenti). La norma sopprime i due gruppi di beni precedentemente soggetti all’IVA agevolata al 5%, tra cui assorbenti e tamponi per l’igiene femminile, coppette mestruali femminili, latte in polvere, pannolini e seggiolini auto per bambini. Gli assorbenti femminili e il latte in polvere saranno tassati al 10%, mentre pannolini e seggiolini per bambini dovrebbero tornare all’aliquota ordinaria del 22%.

Il caso del pignoramento forzoso: come cambierà l’articolo

Negli ultimi giorni era anche esploso il caso della presenza di una norma su un presunto accesso diretto ai conti correnti per il fisco e il pignoramento telematico per chi ha debiti. Un articolo che aveva sollevato qualche malumore, tra l’opposizione ma soprattutto nella maggioranza, rievocando la metafora di berlusconiana memoria delle “mani nelle tasche degli italiani”.

Ma alla fine ci ha pensato il governo a mettere le cose in chiaro. “La notizia secondo la quale in legge di bilancio sarebbe presente una misura che consentirebbe all’Agenzia delle entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate è totalmente priva di fondamento”, si apprende da fonti di palazzo Chigi.

Sempre le fonti di Governo affermano che Giorgia Meloni appena ha visto in una delle tante bozze il provvedimento sul prelievo forzoso l’ha bloccato. “Non se ne parla, questa norma non passa”, avrebbe detto la premier. La bozza di cui si discute sarebbe già superata dal primo momento in cui premier l’ha vista.

Quali sono le modifiche apportate? In base alle informazioni più recenti, è emerso che se l’importo del debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate si attesta al di sotto di mille euro, il procedimento di pignoramento telematico non verrà avviato.

Bonus per il lavoro notturno ai lavoratori del turismo

È prevista un’estensione del bonus per il lavoro notturno e gli straordinari, destinato ai lavoratori del turismo, compresi baristi e camerieri, per i primi sei mesi del 2024. Questo incentivo mira a supportare i settori legati al turismo, comprese le terme, agevolando il personale che svolge il lavoro notturno e straordinario.

Tuttavia, c’è una stretta sul commercio equo e solidale, con l’abrogazione del Fondo destinato a erogare contributi a fondo perduto alle imprese fornitrici di questa categoria di prodotti a partire dal 2025.

Infine, è stato introdotto un nuovo articolo che quantifica gli interessi passivi sui titoli del debito pubblico derivanti dagli effetti del ricorso all’indebitamento. Per il 2024, gli interessi passivi ammontano a 215 milioni di euro, mentre per il 2025, l’importo previsto è di 568 milioni di euro.