In vendita gli asset del gruppo La Perla, in pole Oniverse, ex Calzedonia

Gli asset del gruppo La Perla sono ufficialmente in vendita, manifestazioni d’interesse entro il 10 febbraio: Oniverse tra i più papabili

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 24 Gennaio 2025 19:18

La notizia era attesa da molto tempo e, dopo diversi anni di trattative e tentativi istituzionali per evitare il peggio, è arrivata la conferma che gli asset del gruppo La Perla (marchio e stabilimento produttivo) verranno messi in vendita in via unitaria. Dall’avviso di vendita pubblicato nella giornata del 24  gennaio 2025, nello specifico, si apprende che è stata aperta la fase per la presentazione delle manifestazioni d’interesse che andrà avanti fino al prossimo 10 febbraio. Si cercano investitori che sappiano rilanciare lo storico brand bolognese di lingerie e che, soprattutto, garantiscano il futuro occupazionale dei dipendenti.

La Perla in vendita, c’è un possibile acquirente

Tra i più interessati ad acquisire gli asset de La Perla ci sarebbe il gruppo Oniverse, ex Calzedonia, che secondo diverse letture potrebbe rappresentare qualcosa di più di una semplice indiscrezione. C’è infatti un precedente storico: nel 2013 Sandro Veronesi, numero uno di Oniverse, aveva provato a rilevare all’asta La Perla senza riuscirci. Ora il manager avrebbe già avviato una conversazione con le istituzioni per discutere le condizioni di acquisizione.

Il Governo punta al rilancio del gruppo La Perla

A far ben sperare sull’esito delle trattative con Sandro Veronesi, ancora non confermate va detto, sarebbe anche la volontà del governo di Giorgia Meloni di fare di La Perla un caso di successo dell’esecutivo. Non a caso, infatti, il commento all’apertura della vendita del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso è stato: “Quella che era una delle crisi emblematiche del settore della moda, oggi può diventare il simbolo del rilancio industriale del comparto”.

Il titolare del Mimit segue la crisi del gruppo La Perla dall’autunno 2023 e, nel corso dell’ultimo tavolo al ministero del 13 gennaio 2025, aveva garantito la prossima pubblicazione dell’odierno bando di vendita. “Con la cooperazione di tutti gli attori – ha aggiunto Urso – abbiamo segnato una svolta in questa vertenza, con l’obiettivo di tutelare sia un marchio storico del Made in Italy sia, soprattutto, i lavoratori”.

Il futuro delle lavoratrici

Il piano di risanamento del gruppo La Perla deve passare, necessariamente, nelle garanzie occupazionali per l’attuale forza lavoro. Le perline, questo il nome delle lavoratrici del gruppo, ancora in organico sono in totale 220, ma solo una ventina di loro sono tornate operative da settembre 2024. Proprio in quella fase dello scorso anno, si ricorda, il Mimit aveva previsto che il sito produttivo di Bologna (La Perla Manufacturing) riprendesse la fabbricazione di corsetteria e che, dunque, tornasse alla commercializzazione sul mercato valorizzando anche le rimanenze di magazzino.

La crisi del gruppo La Perla

Il gruppo La Perla, leader e icona mondiale per lungo corso della lingerie di lusso, ha iniziato ad avvertire i primi barlumi della crisi nel lontano 2007, quando sono stati ceduti i primi fondi. Il tavolo al Mimit è arrivato soltanto nell’autunno 2023, quando l’azienda fondata nel 1954 a Bologna da Ada Masotti si è ritrovata a dover fare i conti con la gestione fallimentare e deludente dell’imprenditore-finanziere Lars Windhorst.

Oltre all’insolvenza, ci si è trovati nella non facile condizione di dover gestire la struttura transnazionale del gruppo data dal fatto che la casa madre fosse a Londra (extra Ue), mentre il principale sito produttivo in Italia. L’intervento ministeriale ha permesso la cassa integrazione dei lavoratori italiani (da febbraio 2024) e l’attivazione dell’amministrazione straordinaria.