Poste Italiane ha di recente collocato sul mercato un nuovo buono fruttifero postale.
Si tratta del Buono per buono 6 mesi, soluzione ideale per chi cerca un investimento a breve termine, semplice e con un livello di rischio praticamente nullo.
Tale prodotto è emesso da Cassa Depositi e Prestiti e garantito dallo Stato Italiano, caratteristica per la quale continua ad attirare una platea più ampia di risparmiatori, sopratutto in un periodo caratterizzato da incertezza economica.
Il nuovo buono funziona in modo diverso rispetto agli altri. Vediamo dunque quali sono le sue principali caratteristiche e quanto conviene.
Indice
Come funziona il nuovo buono per un buono 6 mesi?
Il buono collocato di recente sul mercato da Poste Italiane della serie TF106M251216 disponibile esclusivamente in forma dematerializzata si può sottoscrivere:
- presso gli uffici postali portando con sé il proprio documento di identità e il codice fiscale;
- in modalità online se si è titolari di un libretto di risparmio postale ordinario o Smart abilitato ai servizi dispositivi.
Nel caso si voglia risparmiare tempo allo sportello, si potrà prenotare un appuntamento sul sito ufficiale di Poste o mediante la app.
Possono acquistarlo inoltre solo le persone maggiorenni per un importo minimo di 500 euro e multipli di 50 euro fino ad un massimo di 50.000 euro per singolo cliente.
Nel caso in cui il totale delle sottoscrizioni dovesse superare la cifra massima indicata non si potranno acquistare altri buoni simili anche nel caso di eventuali rimborsi parziali, totali o anticipati.
Per quanto riguarda lo durata, essa è di 6 mesi dalla data di emissione/sottoscrizione con meccanismo di reinvestimento automatico. Quest’ultimo scatta alla scadenza di tale periodo e la cifra investita non viene depositata sul conto di regolamento ma viene reinvestita in un nuovo buono per un buono 6 mesi alle condizioni economiche in vigore in quel momento.
Tale meccanismo rende quindi questo prodotto ideale per chi desidera una gestione passiva del risparmio. Il motivo è che in questo modo non bisogna intervenire ogni 6 mesi per rinnovare l’investimento.
Qual è il tasso di interesse?
Il tasso di interesse annuo lordo che indica quanto realmente rende l’ìinvestimento del buono per buono 6 mesi è dell’1,25%.
Esso viene calcolato con una formula che mette a confronto il valore di rimborso ovvero l’importo che si riceverà alla scadenza e il valore nominale che è il capitale investito inizialmente.
Il metodo di calcolo standard per effettuare tale operazione è chiamato 30/360 ed è usato molto spesso nei prodotti finanziari. Con tale formula si trasforma l’importo complessivo in una percentuale annua che si può confrontare in modo molto semplice con altri investimenti.
Quali sono i costi del buono per buono 6 mesi?
Il buono per buono 6 mesi non ha nessun costo di sottoscrizione o per il rimborso. Gode poi di un’aliquota agevolata sugli interessi del 12,50% che è uno dei principali vantaggi per chi acquista dei bfp.
Per molti altri strumenti finanziari come i conti deposito la tassazione in genere è del 26%. Questa differenza risulta rilevante in quanto si percepisce una quota maggiore di rendimento netto.
Tale trattamento fiscale è previsto perché i buoni sono degli strumenti di risparmio garantiti dallo Stato Italiano e godono quindi della stessa tassazione dei titoli di Stato.
Qual è il funzionamento del reinvestimento automatico?
È il reinvestimento automatico che rende il nuovo buono postale diverso dagli altri. Alla scadenza dei 6 mesi, infatti, il capitale viene reimpiegato automaticamente in un nuovo buono per un buono a 6 mesi alle condizioni economiche in vigore in quel momento.
Il processo può però ripetersi al massimo per 40 volte e non si può disattivare. Il risparmiatore, in ogni caso, ha la possibilità dio chiedere sempre il rimborso anticipato parziale o totale così da interrompere il ciclo dei reinvestimenti. Il parziale deve però essere di almeno 50 euro mentre il capitale residuo non può scendere sotto i 500 euro.
L’importo viene poi restituito al netto degli oneri fiscali mentre gli interessi dopo 6 mesi.
Ecco un esempio di calcolo
Supponendo di voler investire 4000 euro nel buono per buono 6 mesi, dal calcolatore messo a disposizione da Poste Italiane, si evince che al termine dei 6 mesi il valore di rimborso netto alla scadenza sarà di 4021,80 euro. Dal calcolo è esclusa però l’imposta di bollo che si calcola in base alla normativa vigente.
Perché è necessario fare attenzione alla prescrizione?
Dopo 10 anni dalla scadenza, i buoni fruttiferi postali cartacei cadono in prescrizione. Quando quest’ultima si compie si perde il diritto a riscuotere sia il capitale investito che gli interessi maturati. Entrambi, fino al 13 aprile 2001, si prescrivevano a favore del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Dal 14 aprile 2001, invece, l’importo è versato al Fondo istituito presso il Mef con lo scopo di indennizzare le vittime di frodi finanziarie.
Un modo per evitare che il titolo cada in prescrizione c’è ed è quello di scegliere la forma dematerializzata. Con quest’ultima, però, è importante avere un conto di regolamento che può essere un libretto di risparmio o un conto BancoPosta. Il motivo è che alla scadenza la cifra maturata viene automaticamente rimborsata su uno di questi strumenti.. Il buono deve però avere la medesima intestazione di questi ultimi.
Quanto incide l’acquisto di un buono sull’Isee?
I buoni fruttiferi postali insieme ai titoli di Stato e ai libretti di risparmio sono fuori dall’Isee fino a 50.000 euro per nucleo familiare.
Tale esclusione è prevista dalla normativa vigente e ciò rende tale prodotto insieme agli altri indicati molto appetibile se si ha la necessità di presentare la dichiarazione sostitutiva unica.
Tassazione e bollo
Per i buoni postali non si paga l’imposta di successione. Sono infatti assimilati ai titoli del debito pubblico per cui non vengono conteggiati ai fini dell’attivo ereditario nonostante facciano parte dell’asse da ripartire tra gli eredi. Bisogna però presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di esonero.
Si applica invece l’imposta di bollo che è dello 0,20% annuo sul valore di rimborso se quello complessivo di tutti i buoni supera i 5.000 euro. Qualora si chieda il rimborso anticipato, la sua applicazione potrebbe comportare un importo netto inferiore al capitale investito. Se ciò accade al risparmiatore viene comunque restituita la quota di imposta di bollo che avrebbe ridotto il capitale così da garantire il recupero almeno della cifra sottoscritta.