Azionario, mid e small cap: cosa consigliano gli esperti

Le previsioni di Intermonte sulle società a media e piccola capitalizzazione e le strategie di investimento per i prossimi mesi

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Redazione

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In un contesto economico e di mercato incerto, caratterizzato dal persistere di tensioni geopolitiche e da una politica tendenzialmente restrittiva delle banche centrali, nel tentativo di evitare di tagliare i costi di finanziamento troppo o troppo presto, proseguendo la lotta all’inflazione, lo scenario dei mercati finanziari è senza dubbio più favorevole per le large cap, cioè i titoli a grande capitalizzazione,  rispetto alle mid e small cap. E’ quanto si evince dall’ultimo rapporto mensile di Intermonte sulle “Italian Mid Small Caps”, anche se gli esperti attendono ancora l’avvio di una rotazione da titoli “value” a titoli “growth” per il mese di giugno.

Performance più cauta per le PMI

Guardando alla performance dell’ultimo mese, si nota un andamento migliore per le società a grande capitalizzaizone rispetto a quello delle PMI. Il mercato azionario italiano ha registrato una performance positiva dello 0,1% nell’ultimo mese ed è in rialzo dell’11,2% su base annua.

L’indice FTSE Italy Mid-Cap, rappresentativo delle società e media capitalizzazione, ha sottoperformato l’indice principale con una performance pari a -0,1% e segna un -5,8% su base annua relativa, mentre l’indice FTSE Italy Small Caps, relativo alle piccole imprese ha fatto segnare su mese una performance molto positiva e superiore alle società più grandi (+2,7%) grazie all’annuncio di due offerte pubbliche di acquisto volontarie, ma conferma un -13,5% su base relativa dall’inizio del 2024.

Le previsioni per il 2024

Le stime sul 2024/25 sono state riviste al ribasso, soprattutto per le PMI. Gli analisti di Intermonte, in generali, hanno rivisto al rialzo le stime sugli EPS per il 2024/2025 (+1,7%/+0,3%), grazie soprattutto alla revisione delle stime sulle large cap, che è stata positiva nell’ultimo mese (+1,0%/+0,5% sugli EPS 2024/25), mentre la stessa metrica è rimasta pressoché invariata per le mid/small cap (+0,5%/+0,1%).

Quanto alle valutazioni, i titoli del FTSE MIB hanno registrato un miglioramento da inizio anno del 10% (lo stesso parametro era +11% un mese fa); le mid-cap si sono rivalutate del 5,8%, mentre le small cap del 7,3%. Su base P/E, il panel è scambiato con un premio del 27% rispetto alle large cap, ben al di sopra del premio medio storico (17%), ma leggermente al di sotto del livello di un mese fa (30%).

L’aumento della liquidità

Osservando l’andamento degli indici ufficiali italiani, gli analisti di Intermonte notano che la liquidità delle large cap nell’ultimo mese (misurata moltiplicando i volumi medi per i prezzi medi in un determinato periodo) è superiore del 26,1% rispetto allo stesso periodo di un anno fa ed è in crescita del 13,7% su base annua.

Il quadro è simile per le mid/small cap: nello specifico, la liquidità per le mid-cap è aumentata del 19,8% su base annua, mentre per le small cap è in aumento dell’8,2% su base annua. In particolare, la liquidità è migliorata notevolmente nell’ultimo mese, con un aumento del 45% su base annua.

Le strategie d’investimento

In questo quadro, Intermonte ritiene probabile che le large cap rimangano più favorite rispetto alle mid/small cap, ma ci si attende ancora una rotazione da titoli value a titoli growth per il mese di giugno. “Continuiamo a raccomandare di mantenere un approccio selettivo sui portafogli a media/piccola capitalizzazione – spiegano gli esperti – concentrandosi sui titoli di qualità. L’esposizione agli USA, che si stanno dimostrando molto resilienti, o a temi di investimento interessanti (infrastrutture, difesa, digitalizzazione) nell’attuale scenario incerto potrebbero essere un vantaggio”.

“L’azionario italiano è sul punto di distribuire dividendi per circa 30 miliardi di euro nei prossimi mesi e parte di questa liquidità – ipotizzano gli analisti – potrebbe essere dirottata verso le società a piccola e media capitalizzazione, anche se la concorrenza dei titoli di Stato resta elevata con una nuova, inaspettata emissione di BTP Valore all’inizio di maggio, con un probabile ulteriore drenaggio di risparmi da parte della clientela retail”.