Governo, da nodo nomine a DEF: per Meloni percorso a ostacoli

Il test elettorale ha rafforzato la leadership del Presidente del Consiglio che detta la linea anche perchè il rischio "scivolone" è sempre dietro l'angolo

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Redazione

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La buona notizia per il Governo è che ha superato a pieni voti il test regionali che, di fatto, consolida la leadership di Giorgia Meloni nel centrodestra. La notizia meno buona per Meloni – secondo molti – è che gli alleati tengono – nel caso della Lega addirittura più dei pronostici della vigilia, soprattutto in Lombardia.

Da nodo nomine a DEF, le incognite

Anche per questo, sono in tanti a scommettere che si ripartirà con i piccoli screzi che rischiano di rendere accidentata la strada del governo. Da qui la necessità per Palazzo Chigi , si ragiona in ambienti della coalizione, di procedere senza “strappi” visto che a impensierire la premier sono più i partiti che la sostengono che le opposizioni.

In particolare, ad impensierire la Premier le uscite di Berlusconi – che domenica ha oscurato l’appuntamento elettorale col suo affondo sull’Ucraina e su Zelensky – sulle quali però si cerca di glissare visto che – viene fatto notare – la maggioranza è schierata pubblicamente sulla linea atlantista e filo-ucraina del governo.

Per Meloni percorso a ostacoli

Contemporaneamente viene vista come un segnale di alleggerimento nei rapporti tra Palazzo Chigi e i suoi alleati la decisione del governo di revocare la costituzione di parte civile nel processo Ruby-ter a carico del Cavaliere. Resta in agenda anche il viaggio a Kiev che potrebbe avvenire a ridosso dell’anniversario (il 24 febbraio) dell’inizio del conflitto, se ci saranno le condizioni.

Ma il rischio incidente è sempre dietro l’angolo: non a caso, dopo il successo elettorale di ieri, alla commissione alla Camera slitta il voto sul decreto benzina in cerca di trovare la giusta sintesi (Fdi ha proposto una app, Forza Italia insiste con il qrcode).

Caldo anche il dossier giustizia rispetto al quale si potrebbe aprire un nuovo fronte, con Lega e Fi che, insieme al Terzo Polo, chiedono di accelerare sulla separazione delle carriere.

Alla prova del DEF

Intanto, si guarda già alla primavera quando Meloni sarà chiamata a scrivere il suo primo DEF che darà l’orientamento della politica economica. Parallelamente, bisognerà contrattare con Bruxelles la revisione del PNRR. Tenendo buoni gli alleati, in vista del prossimo appuntamento elettorale per le elezioni europee del 2024.