Fondi per i Comuni e i Siti UNESCO: 75 milioni di euro entro il 30 novembre 2025

Nuove risorse stanziate dal Ministero del Turismo per i Comuni e i Siti UNESCO: stanziati 75 milioni di euro per valorizzare le bellezze storiche, artistiche e naturali del Paese

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Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Il Ministero del Turismo ha messo in campo una strategia ambiziosa per promuovere e sviluppare il turismo sostenibile in Italia, investendo nelle destinazioni meno conosciute attraverso due fondi principali: il Fondo Siti UNESCO e Città Creative e il Fondo per i piccoli Comuni a vocazione turistica. Con un’allocazione complessiva di 75 milioni di euro, l’obiettivo è quello di valorizzare le bellezze storiche, artistiche e naturali del Paese, incrementando al contempo l’attrattività turistica di aree spesso trascurate rispetto alle grandi città e alle destinazioni più note.

Fondo Siti UNESCO e Città Creative: Comuni Coinvolti e Progetti approvati

Il Fondo Siti UNESCO e Città Creative, nel dettaglio, si pone l’obiettivo di rafforzare l’attrattività di oltre 250 Comuni italiani, distribuiti in 16 regioni, che ospitano siti UNESCO o fanno parte della rete delle città creative UNESCO. In totale, sono stati approvati 58 progetti, che porteranno alla realizzazione di più di 470 interventi entro il 30 novembre 2025. Tali progetti non solo preservano il patrimonio culturale e naturale, ma sono anche orientati a promuovere un turismo sostenibile, offrendo nuove opportunità economiche alle comunità locali.

Tra gli interventi previsti, figurano la creazione di strumenti digitali per la promozione turistica, l’organizzazione di itinerari tematici, attività di marketing e eventi, nonché opere di restauro e allestimento. Questi investimenti sono fondamentali per stimolare il turismo nelle piccole realtà, spesso trascurate dal turismo di massa, ma ricche di potenzialità in termini di sviluppo economico locale.

Tra i progetti approvati, spiccano quelli di Genova, Capaccio Paestum, Siena e Milano. Genova punta sulla sua storia e cultura con il progetto “Dimore dell’Ospitalità Genovese Europea”, che rafforza il capoluogo ligure come destinazione culturale di primo piano. A Capaccio Paestum, il progetto “Cilento Vallo di Diano Experience” mira a diversificare l’offerta turistica locale, mentre Siena, con il “Siena Tourism Hub”, cerca di aumentare la permanenza media dei turisti e migliorare i servizi legati alle smart destination. Milano, con il progetto “LETMI: Letteratura Esperienza Turistica a Milano”, utilizza tecnologie digitali per offrire esperienze culturali innovative legate alla letteratura.

Fondo per i piccoli Comuni a vocazione turistica con meno di 5 mila abitanti

Un altro strumento cruciale è il Fondo per i piccoli Comuni a vocazione turistica mira a sostenere i Comuni con meno di 5.000 abitanti, identificati dall’ISTAT come “Comuni a vocazione turistica”. L’obiettivo principale è migliorare l’accessibilità, la mobilità e la rigenerazione urbana in queste aree, promuovendo al contempo la sostenibilità ambientale.

Tra i progetti finanziati, ci sono interventi innovativi che riguardano aree sparse da nord a sud. Il Comune di Isola Dovarese ha ottenuto oltre un milione di euro per il progetto “Come fiume che scorre – Respira, scopri, vivi tra Adda, Oglio e Po”, che mira a valorizzare il rapporto tra benessere e natura lungo i fiumi. In Valchiusella, il Comune di Val di Chy è stato finanziato con 1,295 milioni di euro per un progetto volto a migliorare l’accessibilità turistica sostenibile.

Questi progetti offrono opportunità concrete di sviluppo per i territori coinvolti, attirando turisti consapevoli e rispettosi dell’ambiente, generando al contempo reddito e occupazione per le comunità locali. Il turismo, infatti, rappresenta uno dei settori chiave dell’economia italiana, e il sostegno a queste piccole realtà è un passo importante verso un modello più inclusivo e distribuito di crescita economica.

Sostenibilità e valorizzazione del patrimonio

L’investimento nelle destinazioni minori e nei siti UNESCO è anche una risposta strategica alle sfide del turismo moderno. La crescente domanda di viaggi sostenibili e di esperienze autentiche rende sempre più cruciale il ruolo dei borghi e dei piccoli Comuni italiani, che possono offrire un’alternativa al turismo di massa, puntando su un modello di sviluppo equilibrato e rispettoso del territorio.

Il primato italiano nel numero di siti UNESCO – con 60 siti iscritti nella prestigiosa Lista del Patrimonio Mondiale, grazie alla recente aggiunta della Via Appia – rappresenta un’opportunità unica per rafforzare l’attrattività del Paese nel contesto globale. Tuttavia, l’obiettivo non è solo aumentare il numero di visitatori, ma far sì che questo turismo sia sostenibile, inclusivo e capace di generare benefici duraturi per le comunità locali e per l’ambiente.

L’iniezione di fondi prevista dal Ministero del Turismo per i Comuni minori e i siti UNESCO rappresenta un’importante leva per la ripresa economica di aree meno frequentate, contribuendo al tempo stesso alla conservazione del patrimonio culturale e naturale italiano. Grazie a queste risorse, l’Italia non solo preserva la propria identità storica, ma crea un futuro più sostenibile per il turismo, favorendo un modello di sviluppo economico inclusivo e distribuito, capace di coniugare innovazione, tradizione e rispetto per l’ambiente.