Russia divorata dall’inflazione. Banca centrale corre ai ripari

I tassi di interesse sono stati alzati ancora di 2 punti portandoli al 15% per frenare la crescita dei prezzi

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Redazione

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La Banca centrale russa ha alzato i tassi di interesse di 200 punti base, portandoli al 15% dal 13% precedente, a causa di una pressione inflazionistica che  supera le aspettative della banca centrale. Lo ha annunciato L’Istituto guidato da Elvira Nabiullina, che sta tentando disperatamente di frenare l’iperinflazione e la conseguente caduta del rublo.

“La domanda interna in costante aumento – spiega la banca centrale – supera la capacità di espandere la produzione di beni e la fornitura di servizi. Le aspettative di inflazione rimangono elevate. I tassi di crescita dei prestiti sono elevati. Quanto alla politica fiscale si presuppone un calo degli stimoli fiscali più lento del previsto”.

Per questo la Banca centrale ha ritenuto necessario inasprire ulteriormente la politica monetaria per limitare la deviazione dell’inflazione dall’obiettivo del 4%.

“Il ritorno dell’inflazione all’obiettivo e la sua ulteriore stabilizzazione vicino al 4% significa anche che le condizioni monetarie restrittive saranno mantenute per un lungo periodo“, ha avvertito la banca centrale, spiegando che “nelle future decisioni sui tassi di riferimento, terrà conto delle dinamiche inflazionistiche attuali e attese, rispetto all’obiettivo e agli sviluppi economici nell’orizzonte di previsione, nonché dei rischi posti dalla reazione dei mercati finanziari”.

Quanto crescerà l’inflazione in Russia?

Le attuali pressioni inflazionistiche sono aumentate significativamente fino a raggiungere un livello superiore alle aspettative della Banca di Russia. Nel terzo trimestre, la crescita dei prezzi destagionalizzata è stata in media del 12,1% in termini annualizzati (rispetto al 5,1% nel secondo trimestre). Allo stesso modo, l’inflazione core è salita al 9,6% (rispetto al 5,7% nel secondo trimestre). Al 23 ottobre, l’inflazione annua è salita al 6,6% dal 6,0% di settembre.

Secondo le previsioni aggiornate della Banca centrale russa, nel 2023 l’inflazione annua oscillerà tra il 7% e il 7,5%. Considerando l’attuale orientamento della politica monetaria, l’inflazione annua è attesa in calo al 4–4,5% nel 2024 e si manterrà prossima al 4% in seguito.

Le condizioni del credito si sono inasprite

Le condizioni del credito – nota l’Istituto centrale russo – si sono ulteriormente inasprite in seguito all’aumento del tasso di riferimento nel periodo luglio-settembre. Dalla riunione del Consiglio di settembre, i tassi di interesse nel mercato del credito e dei depositi sono aumentati, così come i rendimenti dei titoli di stato russi, gli OFZ.

A seguito dell’aumento dei tassi sui depositi, gli istituti di credito stanno registrando un maggiore afflusso di fondi delle famiglie, anche a causa della restituzione di contanti sui conti bancari. Allo stesso tempo, alcuni fondi sono stati trasferiti dai conti correnti ai depositi vincolati.

Le decisione della Banca centrale sui tassi creeranno le condizioni monetarie utili a garantire una crescita equilibrata dei prestiti e tendenze disinflazionistiche. Nello scenario di base, la Banca di Russia prevede che la crescita del credito bancario all’economia rallenterà al 5-10% nel 2024, dal 17-20% nel 2023.

L’economia russa cresce troppo velocemente

L’economia si sta espandendo più rapidamente di quanto previsto dalla Banca di Russia a settembre. L’elevata domanda interna sta inducendo la deviazione al rialzo dell’economia russa dal percorso di crescita equilibrata. Ciò contribuisce a rafforzare le persistenti pressioni inflazionistiche.

L’espansione della domanda interna si riflette, tra l’altro, in un aumento delle importazioni, che dall’inizio del 2023 ha contribuito sostanzialmente all’indebolimento del rublo. Oltre alle sanzioni  sulle importazioni, il principale vincolo dal lato dell’offerta per è legato alle condizioni del mercato del lavoro. Secondo le indagini condotte dalle imprese, la carenza di manodopera continua ad ampliarsi. La disoccupazione è ai minimi storici. La scarsa mobilità geografica e intersettoriale della forza lavoro costituisce un ulteriore vincolo strutturale.

La politica monetaria della Banca di Russia creerà le condizioni per riportare l’economia su un percorso di crescita equilibrata. Nel suo scenario di base, la Banca di Russia prevede che il PIL crescerà al 2,2–2,7% nel 2023, 0,5–1,5% nel 2024, 1–2% nel 2025, 1,5%–2,5% nel 2026.