Mercati obbligazionari in attesa Fed e BCE: cosa aspettarsi

Mentre la Fed si prepara a possibili tagli dei tassi in Europa il contesto resta più stabile: focus su spread sovrani e tensioni politiche francesi

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Redazione

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I rendimenti americani restano al centro dell’attenzione degli investitori, con il Treasury a dieci anni che si è attestato al 4,2% dopo una discesa di circa 10 punti base nell’ultima settimana.

Secondo Mauro Valle, Head of Fixed Income di Generali Asset Management, i dati macroeconomici statunitensi di agosto hanno mostrato un miglioramento, ma il focus dei mercati resta puntato sul mercato del lavoro, in particolare sulle non farm payrolls attese nei prossimi giorni. Il consensus prevede una creazione limitata di circa 78.000 nuovi posti e un tasso di disoccupazione in salita al 4,3%. L’inflazione core PCE ha accelerato dal 2,8% al 2,9%, trainata da un rimbalzo dei beni, mentre i servizi restano stabili al +3,5%. Nonostante la dinamica dei prezzi, il mercato sconta ormai quasi completamente un taglio dei tassi Fed a settembre, con un secondo intervento atteso a dicembre. In questo contesto, Generali AM mantiene una posizione neutrale sui tassi USA, con una preferenza per un aumento della pendenza della curva.

La situazione in Europa

Sul fronte europeo, il quadro appare più stabile. I Bund oscillano tra il 2,7% e il 2,8%, sostenuti da dati macro favorevoli e da un’inflazione che dovrebbe attestarsi poco sopra il 2% nei prossimi mesi. L’indice PMI manifatturiero dell’Eurozona è tornato in territorio di espansione a 50,7, con performance solide in Italia, Francia e soprattutto Spagna. L’inflazione core rimane al 2,2%, riducendo le probabilità di un taglio dei tassi da parte della BCE nel breve termine. Valle sottolinea che, in uno scenario di fiducia economica in miglioramento, i rendimenti dei Bund potrebbero mantenersi entro un range ristretto, ma con rischio crescente di un ritorno verso quota 3%.

La situazione francese

Le tensioni politiche francesi hanno contribuito ad allargare gli spread sovrani. Dopo la richiesta di voto di fiducia del premier Bayrou, lo spread OAT-Bund ha raggiunto i 79 punti base, con effetti anche sui BTP, arrivati a 86. Generali AM mantiene una posizione neutrale sui tassi core e solo marginalmente long sull’Italia, riducendo invece l’esposizione alla Francia. Valle osserva che, qualora i BTP superassero i 90 punti base, potrebbe aprirsi lo spazio per un aumento dell’allocazione. Nel frattempo, la duration complessiva del portafoglio è stata riportata su livelli neutri, con un atteggiamento più difensivo sulle scadenze lunghe e una preferenza per il tratto intermedio della curva.

Il portafoglio obbligazionario

Sul credito, l’analisi di Generali AM evidenzia fondamentali solidi e spread resilienti durante l’estate, grazie a una bassa offerta e a valutazioni ancora favorevoli per il segmento investment-grade rispetto all’high-yield. Il portafoglio obbligazionario della società resta infatti concentrato per oltre il 50% su titoli corporate IG, con una quota ridotta, pari al 6,7%, di bond ad alto rendimento. Gli strumenti ibridi bancari AT1 continuano a offrire un profilo rischio-rendimento interessante, risultando più attraenti rispetto a obbligazioni con rating BB.