Il settore immobiliare chiude la settimana in rally sulla scia di una serie di indicatori che parlano di una ripresa del settore, in parallelo al recupero del mercato dei mutui innescato da una politica più accomodante delle banche centrali.
Il taglio dei tassi dà linfa al comparto
Il dato preliminare dell’inflazione dell’Area Euro, per il mese di agosto, conferma un rallentamento della crescita al 2,2%, ormai vicinissimo al target della BCE, anche se l’indice core si mantiene più distante al 2,8%. Queste indicazioni hanno rafforzato l’aspettativa di nuovi tagli della BCE oltre quello già scontato per il mese di settembre.
Anche l’intervento del falco Isabel Schnabel in Estonia ha confermato la prospettiva di un’inflazione al 2% nel 2025, anche se il membro esecutivo dell’Eurotower ha avvertito che la politica monetaria deve fare attenzione a non agire sull’impulso del momento. Commenti che non sembrano aver turbato le aspettative die mercati.
Quanto alla Fed, il PCE price index core, una misura più attendibile dell’inflazione, ha registrato una variazione positiva dello 0,2% su mese, in linea con le stime di mercato, e del 2,6% su anno, risultando al di sotto del +2,7% atteso. Umìn indicatore che sembra confermare la possibilità di tagli plurimi ed incisivi dei tassi USA nei prossimi mesi.
Buoni segnali dal dal mercato immobiliare
Un report di idealista,it segnala un leggero rallentamento del mercato immobiliare ad agosto: i prezzi delle abitazioni usate in Italia hanno registrato una leggera flessione dello 0,2%, ma si confermano in aumento dia su base annua (2,1%) che trimestrale (1,1%).
Anche dagli Stati Uniti sono giunti segnali di rallentamento del mercato immobiliare statunitense, dove i prezzi delle case hanno subito una frenata nel mese di giugno, sebbene inferiore alle aspettative degli analisti. L’indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti, ha evidenziato un incremento su base annua del 6,5% più contenuto rispetto al +6,9% del mese precedente, ma superiore al +6,2% del consensus. L’indice FHFA elaborato dalla Federal Housing Finance Agency, ha registrato una discesa mensile dello 0,1% e si confronta con un aumento dello 0,1% stimato dagli analisti. Ciò ha provocato un calo anche delle compravendite, con un indice delle pending home sale (compromessi d’acquisto) che ha registrato un decremento del 5,5% su base mensile.
In Regno Unito, invece, la Nationwide ha confermato una crescita del mercato ai massimi dal 2022, con una crescita dei prezzi dellecase del 2,4% tendenziale.
L’andamento del settore in Borsa
Il settore immobiliare ha vissuto una settimana incolore a livello europeo, dove l’indice Stoxx 600 Real Estate che chiude quasi invariato su base settimanale, portando la peformance da inizio anno a +2,8%.
Una performance migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha portato a casa un rialzo del 9,6%, superando anche l’indice di mercato FTSE MIB che ha guadagnato circa il 3,2%. Da inizio anno il settore fa segnare un -1%.
Chi sale e chi scende
Fra le società immobiliari quotate a Pizza Affari e componenti l’indice di settore, la migliore performance è ancora quella di IGD, che fa segnare un brillante rialzo di circa il 12%, sempre sulla sulla scia dei progetti di crescita previsti dal piano industriale 2025-2027.
Positive anche Risanamento (+0,8%) e Gabetti (+0,8%), mentre restano deboli Aedes (-1%) e Brioschi (-0,4%). Fuori da paniere appare brillante Next Re (+2,6%).