Lagarde (BCE) determinata: “Prematuro parlare di tagli dei tassi”

Eventuali tagli saranno decisi a seguito di una attenta analisi dei dati in arrivo sull'inflazione e sulle prospettive future di crescita dei prezzi, per fare in modo che si riagganci l'obiettivo del 2% nel medio-periodo

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Pubblicato: 25 Gennaio 2024 18:25

Vige il silenzio più completo a Francoforte. Se qualcuno sperava che la Presidente della BCE, Christine Lagarde, desse qualche indicazione sui tassi, è rimasto sicuramente deluso. Bocche cucite dai membri del Board che – a detta della Presidente – hanno evidenziato consenso sul fatto che “è prematuro parlare di un taglio dei tassi” in questo momento. E allora quando? La numero uno dell’Eurotower non lo ha detto, ma ha confermato che tutto “dipenderà dai dati in arrivo”. 

Nel frattempo, la BCE oggi ha confermato tassi di interesse fermi al 4,5% ed un graduale ritiro delle misure di quantitative easing.

Priorità il rientro dell’inflazione

“Siamo determinati a garantire che l’inflazione ritorni al nostro obiettivo di medio termine del 2% in modo tempestivo”- ha detto Lagarde –  per questo motivo “le nostre decisioni future garantiranno che i tassi ufficiali saranno fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario”.

L’inflazione – ha confermato la Presidente – è risalita al 2,9% a dicembre, ma “il rimbalzo è stato più debole del previsto” ed è “proseguita la tendenza generale al ribasso”. “Si prevede che l’inflazione diminuirà ulteriormente nel corso di quest’anno – ha proseguito – poiché gli effetti dei passati shock energetici, dei colli di bottiglia dell’offerta e della riapertura dell’economia post-pandemia si affievoliranno e la politica monetaria più restrittiva continuerà a pesare sulla domanda”.

Economia stagnante ma si riprenderà  

Parlando della situazione economica dell’Eurozona, la presidente ha spiegato “è probabile che l’economia abbia registrato una stagnazione nell’ultimo trimestre del 2023. I dati in arrivo continuano a segnalare debolezza nel breve termine. Tuttavia, alcuni indicatori segnalano una ripresa della crescita in un prossimo futuro.

“Il mercato del lavoro è rimasto robusto. Il tasso di disoccupazione, al 6,4% a novembre, è tornato al livello più basso dall’inizio dell’Euro”.

Emergono rischi geopolitici

“I rischi per la crescita economica restano orientati al ribasso“, ha detto la numero uno dell’Istituto di Francoforte, facendo cenno a fattori di tipo economico, quali gli effetti della politica monetaria, la debolezza dell’economia mondiale e l’ulteriore rallentamento del commercio globale.

Lagarde però ha fatto cenno anche all’emergere di nuovi rischi geopolitici legati alle guerre fra Russia ed Ucraina ed in Medioriente.

I rischi per l’inflazione, invece, sono importati al rialzo, ed includono l’acuirsi delle tensioni geopolitiche, soprattutto in Medio Oriente, e l’aumento dei salari superiore al previsto.

Guardando avanti?

“Continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione”, ha assicurato la numero uno dell’Eurotower, in qualche modo escludendo la possibilità di tagli dei tassi nell’immediato e dopo aver sottolineato che i tassi di interesse “sono a livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al raggiungimento dell’obiettivo”.