I magnifici 7 dominano l’S&P 500 e spostano l’intera Borsa

I sette maggiori titoli tecnologici statunitensi, colloquialmente conosciuti come i "magnifici sette" hanno raggiunto un peso mai visto all'intero del più famoso indice azionario del mondo

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Redazione

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I magnifici 7 non è solo il nome di un film western del 1960 o di un thriller con Denzel Washington del 2016, ma anche l’espressione con cui gli investitori chiamano sette titoli quotati a Wall Street che ormai hanno raggiunto delle mega capitalizzazioni, capaci di spostare interi indici. Stiamo parlando di Apple, Microsoft, Amazon, Alphabet (la società madre di Google), Nvidia, Tesla e Meta (la società che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp), la cui capitalizzazione complessiva è arrivata a rappresentare il 29,6% dell’intera market cap dell’S&P 500, il più importante indice azionario statunitense e quello formato dalle 500 maggiori aziende statunitensi.

La crescita poderosa

Questa quota rappresenta un nuovo record, hanno scritto questa settimana gli analisti di Bank of America, spiegando che il valore ha superato il 29,1% toccato nel 2022. Il livello era sceso al minimo degli ultimi tre anni a inizio 2023 (al 20%), prima di beneficiare del rally delle mega-cap e dell’affermazione di Nvidia. Comunque stiamo parlando di un valore molto più alto rispetto a soltanto dieci anni fa. Tra il 2013 e il 2015, la capitalizzazione combinata dei magnifici 7 era infatti soltanto il 7-10% dell’S&P 500, che era quindi un paniere molto più equilibrato di quanto sia oggi.

Il fattore scatenante

A spingere la capitalizzazione di questa manciata di società alle stelle, oltre alla pervasività della tecnologia nella società che si era già mostrata negli ultimi anni, è stata sicuramente l’intelligenza artificiale, con la possibile eccezione di Apple e gli effetti più evidenti su Nvidia e Microsoft. Il primo fattore scatenante è stato il lancio di ChatGPT nel novembre 2022, seguito dai risultati astronomici di Nvidia, che in una sessione di negoziazione ha visto la sua capitalizzazione di mercato balzare di 150 miliardi di dollari, entrando a far parte della cerchia ristrettissima di aziende che hanno superato i mille miliardi di dollari di capitalizzazione. L’intelligenza artificiale (AI) è diventata largomento numero uno per gli investitori quest’anno e, sebbene la tecnologia e la rivoluzione che essa comporta (qui le nuove regole Ue) non siano ancora mature – è evidente che gli investitori sono disposti a pagare, anche in eccesso, per qualsiasi azienda che fa parte di questo mondo.

Le performance a New York

Guardando agli andamenti di Borsa, le azioni di Nvidia (rialzo maggiore del 200%), Meta Platforms (+165%) e Tesla (+105%) sono più che raddoppiate nel 2023, mentre le azioni di Amazon e Google (+56%) sono aumentate di oltre il 50%. Le azioni di Microsoft (+37%) e Apple (+38%), i ritardatari di questo gruppo di megacap, sono comunque aumentate di oltre un terzo quest’anno.

Gli altri fattori

Oltre al boom dell’intelligenza artificiale, ci sono altre fattori che hanno contribuito ai positivi andamenti in Borsa: gli investitori si sono spostati verso la relativa sicurezza delle big tech in un contesto di continui aumenti dei tassi di interesse, di un’inflazione ostinatamente elevata, della persistente minaccia di una recessione e della confusione generata dalle discussioni sul tetto del debito durante gli ultimi mesi.

Le preoccupazioni degli investitori

Il fatto che mercati azionari e performance siano concentrati su un gruppo ristretto di azioni vincenti non significa necessariamente che il mercato sia prossimo a una catastrofe, ma chi scommette sul mercato azionario non può non tenerne conto. Anche perché la teoria vuole che se un movimento nel mercato azionario mostra una situazione simile su un’ampia fascia di titoli, allora si ritiene che sia forte, mentre i trend supportati solo da una manciata di titoli influenti tendono ad essere deboli.