Giganti del web e big tech: fatturano il 90% del PIL italiano

E' quanto emerge da uno studio dell'Ufficio Studi di Mediobanca, che ha preso in considerazione 25 maggiori WebSoft internazionali in termini di fatturato

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Redazione

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Nel 2022 il giro d’affari aggregato delle 25 maggiori WebSoft mondiali, cioè delle big mondiali del settore software e Internet, ha toccato quota 1.792 miliardi di euro, pari al 90% del PIL italiano. E’ quanto emerge da uno studio dell’Ufficio Studi di Mediobanca, che ha preso in considerazione 25 maggiori WebSoft internazionali per ricavi, di cui 11 hanno sede negli Stati Uniti, dieci in Cina, due in Germania e una ciascuno in Giappone e Corea del Sud.

Stati Uniti e Cina detengono leadership

In uno scenario dominato da lungo tempo dagli Stati Uniti e dalla Cina, quasi tutti i ricavi, nel 2022,  sono stati prodotti in questi due paesi: il 70% del fatturato WebSoft è stato generato dai colossi statunitensi, il 26% da quelli cinesi e solo il 4% dai gruppi di altre nazioni.

Giro d’affari sempre più concentrato

Il ritorno alla normalità post pandemica ha ulteriormente evidenziato il differente passo di crescita tra le WebSoft e le multinazionali manifatturiere: mentre le prime volano (+64% i ricavi 2019-2022), le seconde segnano una più modesta performance del +21%.

Il giro d’affari è sempre più concentrato: i primi tre player sono Amazon, Alphabet  (Google) e Microsoft e rappresentano oltre la metà dei ricavi aggregati, con Amazon (481,9 miliardi di euro di cui il 46,5% generato dal retail) che detiene saldamente la prima posizione dal 2014 e concentra da sola oltre un quarto.

Dopo un 2022 a passo lento la fiammata di quest’anno

Il 2022 è stato un anno anomalo per i giganti del WebSoft: hanno registrato la più bassa crescita dei ricavi nell’ultimo quadriennio, solo un +9,6%, ben al di sotto dei tassi di crescita a doppia cifra dei periodi precedenti (+20,9% nel 2020 sul 2019 e +24% nel 2021 su 2020).

Il 2023 invece si è rivelato un anno eccezionale per i giganti del WebSoft. Nei primi nove mesi del 2023 il loro fatturato aggregato cresce del 10,6% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Le performance migliori sono registrate dai servizi innovativi per la mobilità, come Ride-hailing e Sharing Mobility (+23,8%), dalle attività di vendita di viaggi online (+20,4%) e dalle prestazioni di consegna a domicilio (+19,3%), settore che sta vivendo un significativo consolidamento. Nonostante l’incremento del giro d’affari abbia accomunato tutti i settori, i comparti con maggiore incidenza sul fatturato rimangono l’e-commerce (31%), la pubblicità (23%) e il cloud (16%).

Le filiali italiane

Le WebSoft presidiano l’Italia tramite società controllate, ubicate in gran parte al Nord, soprattutto a Milano e provincia. Il fatturato aggregato delle filiali italiane ha raggiunto 9,3 miliardi nel 2022, con circa 26,4mila lavoratori. Rispetto al 2019 si evidenziano circa 11mila dipendenti in più, in massima parte assunti dal gruppo Amazon che vanta il maggior numero di occupati nel nostro Paese (16.250 unità nel 2022). E il fisco italiano? Nel 2022 le filiali dei giganti del WebSoft hanno versato al fisco italiano 162 milioni, per un tax rate effettivo del 28,3%. Considerando anche l’accantonamento per il pagamento della Digital Service Tax, il tax rate salirebbe al 36%.