Gas: la crisi del Mar Rosso non spaventa il mercato europeo

La domanda industriale debole, la disponibilità di forniture alternative di GNL e i livelli di scorte più elevati - per il momento - stanno consentendo di non avere ripercussioni dai problemi delle consegne di gas via nave dal Golfo

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Redazione

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La situazione geopolitica in Medio Oriente è rimasta incerta, tanto per l’evoluzione dello scontro tra Israele e Hamas a Gaza, quanto per gli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi commerciali in transito nel Mar Rosso. Questo secondo fatto, ormai da un mese, sta avendo un pesando effetto sul commercio globale, con il costo delle spedizioni tra Asia ed Europa che è schizzato alle stelle, in quanto la maggior parte delle compagnie di navigazione ha riprogrammato i viaggi per evitare il Mar Rosso e passare invece attorno al Capo di Buona Speranza. Ciò potrebbe avere un impatto sia sul costo dei beni trasportati che su quello dell’energia, in quanto l’Europa è diventata più dipendente dalle consegne d gas naturale liquefatto (GNL), dopo che la guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica ha costretto a modificare il mix energetico del Vecchio Continente.

Le spedizioni di GNL si fanno attendere

Sotto questo punto di vista, negli ultimi giorni la situazione si è aggravata con il Qatar che sta ritardando le spedizioni di GNL in Europa. Secondo quanti ricostruito dagli analisti di ING, il Qatar ha deviato almeno sei spedizioni dirette in Europa dalla sua rotta regolare sul Mar Rosso dal 15 gennaio. Inoltre, nella giornata di mercoledì è emerso il primo impatto con l’Italia, con il gruppo energetico Edison che ha dichiarato che un carico di GNL previsto per arrivare al terminale italiano nel mare Adriatico attraverso il Canale di Suez non sarebbe stato consegnato.

Ma l’offerta non si riduce

Tuttavia, nonostante le sfide legate ai trasporti, il Qatar non ha ridotto le sue esportazioni di GNL con spedizioni nelle ultime due settimane stimate in aumento del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, sempre secondo le stime di ING, che ricorda che “finora il mercato del gas è riuscito a rimanere sostanzialmente inalterato nonostante le recenti interruzioni nel Mar Rosso”, con i futures del gas europeo che “continuano a essere scambiati vicino ai minimi di sei mesi a causa della debole domanda industriale, della disponibilità di forniture alternative di GNL e dei livelli di scorte più elevati”.

Impatto su costi trasporto non si trasferisce al gas

Un altro dato interessante è che le interruzioni del trasporto marittimo nel Mar Rosso non hanno finora avuto un impatto sui costi di trasporto del GNL, nonostante abbiano invece portato a un aumento significativo dei costi di spedizione dei container e a moderati aumenti delle tariffe di trasporto del petrolio. “Riteniamo che ciò rifletta il limitato attrito sui mercati del GNL osservato finora”, affermano gli analisti di Goldman Sachs, evidenziando che – mentre le traversate di GNL di Suez sono diminuite drasticamente – i volumi di GNL statunitensi più elevati rimanenti nell’Atlantico (rispetto a quelli diretti in Asia) aiutano a compensare il calo degli invii del Qatar verso l’Europa (a favore dell’Asia).

Un altro fattore da considerare è il clima più mite della media nel nord-est asiatico, che questo mese ha pesato sulle esigenze di importazione di GNL asiatico. “Se questo modello continuasse, i carichi del Qatar sarebbero ulteriormente incentivati a raggiungere l’Europa attraverso la rotta più lunga e costosa del Capo di Buona Speranza”, viene aggiunto dalla banca d’affari statunitense.

Rassicurazioni, sia per quanto riguarda l’Europa che l’Italia, sono arrivate nella giornata di giovedì anche dalle parole di Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, il primo operatore europeo nel trasporto del gas naturale. “Per quanto riguarda i prossimi mesi – ovvero la coda invernale – chiaramente il mercato non è preoccupato da una possibile carenza di gas, altrimenti i prezzi avrebbero avuto dinamiche diverse. Questo è in relazione sia all’elevato livello degli stoccaggi che abbiamo in Italia e in Europa, ma anche al fatto che l’eventuale limitazione dei cargo a Suez non impedisce l’arrivo, ma rende un po’ più lungo il trasporto”.

In merito alle novità degli ultimi giorni, Venier ha anche detto che si aspetta che il Qatar, che ha un contratto a lungo termine con Edison, continui a spedire in Italia attraverso rotte diverse. Ha inoltre affermato che gli Stati Uniti rimarranno la principale fonte di GNL per l’Europa e che i giacimenti di gas situati nel Mediterraneo orientale – al largo di Israele e Cipro – potrebbero fornire una fonte di GNL alternativa per l’Europa.