Anche questa settimana i mercati hanno seguito con attenzione l’evolversi della situazione in Medio Oriente dopo la decisione degli Stati Uniti di intervenire in Iran con un attacco ai suoi principali centri di arricchimento dell’uranio. Tensioni che sono scese dopo l’annuncio di un cessate il fuoco che sembra aver retto, alimentando l’ottimismo degli investitori. I principali indici europei e statunitensi hanno chiuso l’intera settimana in rialzo.
La giornata di venerdì è stata invece caratterizzata da importanti sviluppi sul fronte commerciale: da un lato, trapela ottimismo sulla possibilità che Ue e Usa raggiungano un accordo prima della scadenza del 9 luglio fissata da Trump per la pausa dei dazi reciproci annunciati ad aprile; dall’altro, Cina e gli Stati Uniti hanno confermato di nuovo i dettagli dell’accordo raggiunto poche settimane fa, che prevede un’apertura alle esportazioni di terre rare da parte di Pechino e l’annullamento da parte di Washington delle misure restrittive adottate sul rivale asiatico.
Il quadro macroeconomico
Sul fronte macroeconomico, in settimana sono stati pubblicati diversi dati che segnalano un rallentamento della crescita dell’economia statunitense nel 1° trimestre del 2025. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Economic Analysis, il PIL americano è sceso dello 0,5% su base trimestrale, rispetto al +2,4% del trimestre precedente. Il dato è peggiore della seconda stima, che aveva rivisto lievemente al rialzo la preliminare.
In Europa l’inflazione è risultata sopra le attese a giugno sia in Francia (+0,9% su anno) che in Spagna (+2,2% su anno). Inoltre, i consumi delle famiglie francesi hanno rallentato al +0,2% su mese a maggio, mentre le vendite al dettaglio di maggio in Spagna hanno segnato un +4,8% su anno. In Italia, a giugno l’indice di fiducia delle imprese è salito per il secondo mese consecutivo, mentre la fiducia dei consumatori è tornata a calare dopo la crescita dello scorso mese. Nella Zona Euro, la fiducia dell’economia è peggiorata inaspettatamente a giugno.
La seduta odierna
Tra i mercati del Vecchio Continente ottima performance per Francoforte, che registra un progresso dell’1,62%, bilancio decisamente positivo per Londra, che vanta un progresso dello 0,72%, exploit di Parigi, che mostra un rialzo dell’1,78%. Segno più in chiusura per il listino italiano, con il FTSE MIB in aumento dello 0,99%; sulla stessa linea, performance positiva per il FTSE Italia All-Share, che termina la giornata in aumento dello 0,97% rispetto alla chiusura di ieri.
In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Prysmian (+5,64%), Stellantis (+4,66%), Buzzi (+4,30%) e Ferrari (+3,99%). Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Amplifon, che ha chiuso a -7,30%. Spicca anche la prestazione negativa di Leonardo, che scende del 3,24%.
I titoli della settimana
Prysmian, Stellantis e Buzzi compongono anche il podio delle performance settimanali. Stellantis, in particolare, sfrutta l’insediamento del nuovo Ceo per recuperare terreno dopo un lungo periodo di difficoltà. Prysmian vola a Piazza Affari dopo che gli analisti di Deutsche Bank hanno avviato la copertura con una raccomandazione “Buy” e un target price a 67 euro per azione.
Tra i titoli del settore bancario il migliore è Banca Monte dei Paschi di Siena che ha incassato il via libera della Banca Centrale Europea ad acquisire il controllo diretto di Mediobanca nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio volontaria annunciata sulla totalità delle azioni di Piazzetta Cuccia.