Borse europee spinte al rialzo grazie a Cina e Stati Uniti: Milano +1,7%, lusso in evidenza

A Milano bene anche Stellantis e Unicredit, stona Eni con il Brent. Il Tesoro colloca 7 miliardi di Bot semestrali

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Questa diretta è stata chiusa alle 18 di giovedì.

Le borse europee si rafforzano, trainate dall’apertura positiva di Wall Street, in seguito alla crescita del Pil statunitense superiore alle attese nel trimestre e a richieste di sussidi di disoccupazione inferiori alle stime. Nel frattempo, hanno preso il via gli interventi del presidente della Fed, Jerome Powell.

Hanno fatto bene anche le notizie dalla Cina, dove stanno per essere varate nuove misure di sostegno all’economia nell’ordine di 130 miliardi di euro.

Cucinelli e Moncler le migliori di giornata

Milano riporta un +1,68% a 34.409,34 punti, grazie alla corsa di Cucinelli (+7,9%) e Moncler (+7,7%) spinti, al pari di altri titoli della moda e del lusso, dal sostegno statale di Pechino alla crescita dell’economia cinese. Fuori dal paniere principale Ferragamo, la più esposta in Cina, che è volata del 10,9%.

Acquisti anche su Campari (+5%) e, in linea con la rally dei tecnologici, su Stm (+4,25%). Resta in luce Unicredit (+4,7%) e il miglioramento delle stime premia Commerzbank a Francoforte (+1,65%). Bene anche Parigi ( +2,33%), mentre invece più incerta è stata Londra a +0,2%.

Male invece il comparto del petrolio: Saipem ed Eni sono rimaste con negativi pesanti per tutto il giorno, con la prima a -5,70% e la seconda a -3,04%. Vendite anche per Tenaris (-0,61%) ed Erg (-0,08%).

Borse ore 12: si continua a restare in positivo, a Milano bene lusso e industriali

I mercati azionari europei proseguono con un’accelerazione al rialzo. Francoforte avanza dell’1,24%, Parigi dell’1,59%, Londra segna un incremento dello 0,38%, mentre Milano guadagna l’1,49%, raggiungendo 34.344 punti, sostenuta principalmente dai titoli finanziari, del lusso e da alcune aziende industriali come Stm, Stellantis e Prysmian.

Nel frattempo, l’euro si indebolisce dello 0,27%, scendendo a 1,113 dollari, e lo spread Btp/Bund rimane stabile a 133,14 punti base.

Borse ore 9: l’Europa apre di slancio, a Piazza Affari rimbalza lusso e tech

Le Borse europee aprono la giornata con rinnovato ottimismo, trainate dal rally dei mercati asiatici, sostenuti dai titoli tecnologici e dall’entusiasmo per le misure di stimolo economico in Cina. A Piazza Affari, il Ftse Mib registra un aumento superiore all’1%, mentre Parigi avanza dell’1,35%, seguita da Francoforte con un rialzo dell’1,15% e Madrid in crescita dell’1,98%.

Bene Stm e i titoli del lusso, Unieuro presenta i dati semestrali

A Piazza Affari a farla da padrone oggi sono le aziende di lusso, con rialzi mai visti: Brunello Cucinelli ha raggiunto un valore di 89,05 euro con un incremento del 4,58%, seguita da Moncler, il cui titolo è salito a 50,68 euro con un aumento del 3,75%. Campari, in difficoltà negli ultimi giorni per l’addio dell’ex-Ceo Matteo Fantacchiotti, ha visto un incremento del 2,38%, attestandosi a 7,404 euro. Brilla anche Stmicroelectronics (+3%) in scia ai guadagni dei titoli tech in Asia e Usa.

Bene anche Ferrari che apre la giornata con un valore di 432,10 euro, in crescita del 2,15%. Interpump Group ha registrato un aumento dell’1,96%, aggiungendo i 40,48 euro, mentre Prysmian ha guadagnato l’1,91%, arrivando a 67,08 euro. Azimut ha segnato un rialzo dell’1,82%, con un valore di 22,99 euro, e Stellantis ha raggiunto i 14,022 euro con un aumento dell’1,73%.

Infine, Unicredit ha chiuso in rialzo dell’1,66%, con un valore di 38,50 euro. Capitolo Commerzbank: sei policymaker della Bce hanno dichiarato di essere generalmente favorevoli a una possibile fusione con Commerzbank, ritenendo l’opposizione del governo tedesco contraria al principio dell’integrazione europea. Union Investment, uno dei principali azionisti di Commerzbank, ha sollecitato l’istituto tedesco ad avviare negoziati con Unicredit.

Intanto Unieuro ha presentato ieri i dati semestrali: i ricavi sono pari a 1,149 miliardi di euro, in calo del 4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, l’Ebit adjusted è salito a 15 milioni, rispetto ai 4,6 milioni del primo semestre dell’esercizio precedente, grazie a una gestione mirata alla protezione dei margini e all’ottimizzazione dei costi. Per l’intero esercizio, l’Ebit è ora previsto oltre i 40 milioni, superando il range precedente di 35-40 milioni. Dati complessivamente positivi, che hanno portato l’azienda a un +1,58% questa mattina, portando il suo valore a 11,56 euro.

Brent in calo, male Saipem e Eni

Pochi ma decisi i ribassi, soprattutto nel settore petrolifero: Saipem è in calo del 3,09%, con un valore di 1,973 euro, seguita da Eni, che scende del 2,50% a 13,646 euro, e Tenaris (-0,25%, portandosi a 13,795 euro.

Cali che vanno di pari passo con la discesa del prezzo del petrolio: i contratti sul greggio Wti con consegna a novembre scendono sotto la soglia dei 68 dollari, attestandosi a 67,95 dollari al barile, con un ribasso del 2,50%. Anche il Brent subisce una flessione, scendendo a 71,67 dollari al barile, con una diminuzione del 2,44%. Questo calo è alimentato dalla possibilità che l’Arabia Saudita possa abbandonare l’obiettivo di un prezzo di 100 dollari al barile, come riportato dal Financial Times.

L’Euro/Dollaro Usa si mantiene sostanzialmente stabile attorno a quota 1,115, senza variazioni significative. Anche il prezzo dell’oro rimane invariato rispetto alla vigilia, scambiando a 2.662,1 dollari l’oncia.

Gli appuntamenti della settimana

Le Borse europee iniziano la giornata con ottimismo, seguendo il rally dei mercati asiatici, trainati dai titoli tecnologici e dal continuo entusiasmo per le misure di stimolo economico in Cina. Secondo indiscrezioni di stampa, Pechino sta preparando un nuovo pacchetto di misure di sostegno per le banche statali, con un valore stimato di quasi 130 miliardi di euro. Se confermato, questo sarebbe il primo intervento di tale portata dal periodo della crisi finanziaria del 2008.

L’attenzione odierna è rivolta alla terza lettura del Pil del secondo trimestre e ai dati sulle richieste dei sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Grande attesa anche per le dichiarazioni del presidente della Fed, Jerome Powell, e della presidente della Bce, Christine Lagarde. Nel frattempo, la Banca centrale del Giappone pubblicherà i verbali della riunione di luglio, durante la quale è stato effettuato il primo aumento dei tassi di interesse.

Prima dell’apertura dei mercati, è stato pubblicato il dato sulla fiducia dei consumatori tedeschi per ottobre 2024. L’indice Gfk, in base al sondaggio condotto questo mese, ha registrato un valore di -21,2 punti, rispetto al -21,9 di settembre, con quest’ultimo dato rivisto da -22. Questa lettura è migliore delle aspettative degli economisti, che prevedevano un ulteriore calo fino a -22,4 punti. Tuttavia, sono peggiorate le aspettative riguardo alla situazione economica, con l’indicatore che è sceso di 1,3 punti a 0,7. D’altro canto, l’indicatore sulla propensione all’acquisto è aumentato di 4 punti, raggiungendo -6,9 punti, mentre quello sulle aspettative di reddito è salito di 6,6 punti, attestandosi a 10,1 punti.

Spread a 133 punti, nuove emissioni di BTp in arrivo

Lo spread tra BTp e Bund ha registrato un’apertura in ribasso sul mercato secondario telematico Mts. All’inizio della seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale italiano di riferimento e il suo omologo tedesco si attesta a 133 punti base, in diminuzione rispetto ai 135 punti della chiusura precedente. Anche il rendimento del BTp decennale benchmark è sceso, attestandosi al 3,50%, rispetto al 3,54% del closing del giorno precedente.

Prendono slancio i collocamenti di fine mese del Tesoro. Dopo aver piazzato il 25 settembre 5,25 miliardi di euro in Btp a breve scadenza e indicizzati, questa mattina è stata lanciata un’offerta di 7 miliardi in Bot semestrali. Il 27 settembre, sarà la volta di fino a 8,75 miliardi di titoli a medio/lungo termine. Nel piano di emissioni per il quarto trimestre, il Ministero dell’Economia ha annunciato l’offerta di nuovi Btp a 3 e 7 anni, segnalando che lo stato di avanzamento del piano di raccolta per l’anno in corso ha raggiunto l’81%.