Il Bitcoin rimette nel mirino i massimi storici e torna sopra quota 115mila dollari, un livello che non toccava dal 10 ottobre. Il balzo, pari al +3,6% su base giornaliera, arriva in scia al nuovo clima di distensione commerciale tra Washington e Pechino.
A rilanciare l’ottimismo è stato l’annuncio di un accordo preliminare sui dazi raggiunto a margine dei colloqui in Malaysia. Un’intesa ancora fragile, ma sufficiente a congelare almeno per ora la minaccia di dazi al 100% su prodotti cinesi evocata da Donald Trump nelle scorse settimane. Il Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, ha affermato che l’ipotesi è “praticamente fuori dal tavolo”, facendo tirare un sospiro di sollievo all’intero globo.
Indice
Distensione Usa-Cina, le crypto accelerano
Il sollievo sui mercati globali non si è fatto attendere. Futures azionari Usa e indici asiatici hanno aperto in rialzo, mentre nel mondo crypto la corsa è stata generalizzata:
- Ethereum +2,6% vicino ai 4.060 dollari;
- Bnb e Solana +4,5%;
- Xrp +2,3% a 2,64 dollari;
- Trx unico in rosso (-2,9%).
Anche la capitalizzazione totale del mercato è tornata in crescita a quota 3.720 miliardi di dollari, recuperando parte dei cali legati al recente “liquidation cascade”, il più violento della storia con oltre 19 miliardi di dollari bruciati in poche ore.
Cosa sta succedendo al Bitcoin
Secondo gli analisti, la reazione improntata al rialzo del Bitcoin non va interpretata come un collegamento diretto tra le discussioni in merito ai dazi e alla domanda crypto, ma come la cartina di tornasole del sentiment globale.
“Bitcoin è sempre più un asset macro ad alta sensibilità al rischio” spiega Daniel Liu, Ceo di Republic Technologies. “L’ottimismo sulla distensione Usa-Cina ha riacceso l’appetito degli investitori”.
La dinamica indica come le crypto si muovano ormai in sintonia con la liquidità dei mercati tradizionali, più che controcorrente come nei primi anni del settore. In pratica, le criptovalute non sono più interamente un bene rifugio come tempo fa, ma sono sempre più espressione degli eventi del mondo.
Rally ancora fragile: occhi puntati sulla Fed
Il mercato delle criptovalute resta comunque vulnerabile. Gli indicatori on-chain come numero di transazioni e utenti attivi non segnalano ancora una conferma strutturale del trend di crescita.
E il prossimo vero market mover arriverà presto: tra pochi giorni si terrà la riunione della Federal Reserve. Un messaggio più morbido sui tassi potrebbe innescare una nuova gamba rialzista. “La Fed deciderà la direzione a breve termine” avvertono gli strategist. “Il sollievo geopolitico da solo non basta”.
Nel medio periodo, tuttavia, l’impostazione resta costruttiva. Secondo Tiger Research, i driver restano solidi:
- espansione della liquidità globale;
- flussi istituzionali in aumento;
- ciclo di tagli dei tassi negli Usa.
Il target per fine anno per il Bitcoin potrebbe raggiungere quota 200mila dollari. Ambizioso, ma non del tutto impossibile in un mercato che ha già dimostrato di saper sorprendere. Per ora, però, il Bitcoin resta sotto i massimi di oltre 126mila dollari registrati il 6 ottobre. Ma la paura di restare fuori dal rally torna ad affacciarsi tra i trader, che non staccano il dito dal mouse e gli occhi dal monitor in attesa di ulteriori sviluppi sul prezzo del Bitcoin.