Questa tornata di risultati si è chiusa in chiaroscuro per le Big Tech USA, che nell’ultimo trimestre non hanno sempre rispettato le attese del mercato, quanto a performance o previsioni, innescando alla fine un’ondata di vendite su tutto il settore tecnologico, che è stato penalizzato da una scontata rotazione settoriale. Le società tech a grande capitalizzazione, infatti, hanno alimentato un lungo rally, facendo ripetutamente aggiornare i massimi storici a Wall Street, che ora si prende una pausa con il clima rovente di agosto.
Amazon delude con le previsioni
I conti della big dell’e-commerce Amazon sono risultati molto positivi. I ricavi sono cresciuti del 10% a 148 miliardi di dollari rispetto ai 134,4 miliardi dell’anno precedente (+11% a cambi costanti). L’utile operativo è pressoché raddoppiato a 14,7 miliardi dai 7,7 miliardi del secondo trimestre del 2023. L’utile netto si è attestato a 13,5 miliardi, con un EPS diluito di 1,26 dollari per azione risultato superiore ai 65 centesimi dell’anno precedente.
Non è piaciuta però la guidance per i trimestre successivi. Amazon ha anticipato infatti vendite saranno comprese tra 154 e 158,5 miliardi di dollari, in crescita tra l’8% e l’11% rispetto al terzo trimestre 2023, con un impatto sfavorevole di circa 90 punti base dai tassi di cambio. L’utile operativo è stimato tra 11,5 e 15 miliardi di dollari, rispetto agli 11,2 miliardi di dollari del terzo trimestre 2023. Previsioni che, appunto, non hanno soddisfatto il mercato, che ha punito il titolo con un calo del 5% nella sessione after-hours.
Apple sostenuta dall’iPhone
La Casa della mela morsa è stata premiata dall’andamento migliore del previsto delle vendite di iPhone, che resta il prodotto di punta di Apple con una quota del 46% del fatturato complessivo. La big statunitense ha chiuso il terzo trimestre fiscale con un fatturato in crescita del 5% a 85,78 miliardi, superando il consensus di 84,53 miliardi. Le vendite dell’iPhone sono calate di uno 0,2% a 39,3 miliardi di dollari, ma hanno fatto meglio del consensus di 38,81 miliardi. Superiori alle attese anche le vendite di IPad a 7,16 miliardi rispetto ai 6,61 miliardi attesi, mentre le vendite di Mac a 7,01 miliardi sono lievemente sotto il consensus (7,02 miliardi). Bene anche i ricavi sa servizi che si attestano a 24,21 miliardi contro i 24,01 miliardi attesi. Grazie all’andamento degli affari, Apple ha registrato un utile netto di 21,45 miliardi, superiore ai 19,88 miliardi di dollari, o 1,26 dollari per azione, nello stesso periodo di un anno fa.
Positive anche le previsioni per il prossimo trimestre. Apple prevede che i servizi crescano all’incirca allo stesso ritmo dei trimestri precedenti, ovvero circa il 14%. La società prevede spese operative comprese tra 14,2 e 14,4 miliardi di dollari nel trimestre in corso ed un margine lordo compreso tra il 45,5% e il 46,5%.
Il futuro è legato ancora all’intelligenza artificiale. Il Ceo Tim Cook ha affermato che, sebbene Apple non possa ancora parlare dell’impatto positivo sulle vendite del suo servizio Apple Intelligence appena lanciato, la società ha aumentato la spesa per approntare il servizio ed ricollocato personale su questa divisione.
Intel testimonial della crisi dei chip
Le note dolenti arrivano soprattutto con Intel, che ha chiuso il secondo trimestre in perdita, deludendo le aspettative del mercato, nel tentativo di produrre più rapidamente chip in grado di gestire l’intelligenza artificiale. Le azioni del colosso dei semiconduttori sono crollate fino al 20% nella sessione after-hours, a causa dei risultati. Intel ha annunciato anche il licenziamento di oltre il 15% dei suoi dipendenti (circa 17mila), la sospensione del pagamento dei dividendi ed una riduzione del capex del 20%.
I ricavi sono diminuiti dell’1% su base annua, attestandosi a 12,83 miliardi di dollari, al di sotto dei 12,94 miliardi del consensus. La società ha chiuso quindi i conti in perdita per 1,61 miliardi di dollari, o 38 centesimi per azione, contro un utile netto di 1,48 miliardi di dollari, o 35 centesimi per azione, relativo allo stesso periodo dell’anno precedente.
Deludente anche l’outlook per il prossimo trimestre. Per il terzo trimestre fiscale, Intel ha previsto una perdita netta rettificata di 3 centesimi per azione su ricavi compresi tra 12,5 e 13,5 miliardi di dollari. Gli analisti di LSEG prevedevano un utile netto rettificato di 31 centesimi per azione su un fatturato di 14,35 miliardi di dollari.