Nulla di fatto per la Bce che, come ampiamente atteso, ha lasciato i tassi di interesse invariati, dopo il taglio di 25 punti operato lo scorso mese di giugno, e valuta un possibile taglio a settembre, quando anche la Fed dovrebbe avviare un percorso di correzione del costo del denaro.
Le decisioni del Board
Il Consiglio direttivo della Bce ha deciso oggi di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento della Bce: quello sulle operazioni di rifinanziamento principali viene confermato al 4,25%, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale , al 4,50% e quello sui depositi al 3,75%.
Quanto alle misure quantitative, il Board ha confermato che il Piano QE (PAA) si sta riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Il Piano pandemico (PEPP), parallelamente, si sta riducendo in media di 7,5 miliardi di euro al mese ed il Consiglio direttivo conferma che intende terminare i reinvestimenti alla fine del 2024.
Confermate le aspettative di rientro dell’inflazione
“Le nuove informazioni confermano sostanzialmente quelle del Consiglio direttivo circa le prospettive di inflazione a medio termine”, spiega la Bce, indicando che “l’impatto inflazionistico dell’elevata crescita salariale è stato assorbito dai profitti”.
“La politica monetaria si mantiene restrittiva”, ha confermato il Board, che si dice “determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine”. Per raggiungere questo obiettivo, la BCE “manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”.
E l’approccio dipendente dai dati
“Per determinare livello e durata adeguati della restrizione, – sottolinea lo statement della BCE – il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”.
“Le decisioni sui tassi di interesse – si ricorda – saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.
Lagarde: siamo aperti su taglio tassi a settembre
La Presidente Christine Lagarde, nella conferenza stampa seguita alla riunione del Board, ha confermato che il Board intende “mantenere i tre tassi su livelli restrittivi”, ritenendo che “l’inflazione si manterrà oltre il target anche nel 2025”.
“Siamo determinati a riportare l’inflazione al 2% nel più breve tempo possibile”, ha ribadito la Presidente, aggiungendo che “i tassi resteranno su livelli restrittivi in modo da assicurare il rientro nel target del 2%” e che le decisioni del Board saranno “dipendenti dai dati in arrivo”, seguendo un “approccio riunione per riunione”.
Lagarde ha anche concesso un “siamo aperti” alla possibilità di un nuovo intervento a settembre.