Come c’era da aspettarsi, il 2023 è stato un anno stellare per le grandi banche italiane, che hanno beneficiato del rialzo dei tassi attuati dalla Banca centrale europea (BCE) per macinare utili e aumentare la distribuzione agli azionisti, dopo che negli anni precedenti avevano scaricato crediti deteriorati e migliorato i bilanci. Anche se con differenziazioni dettate dalle diverse dimensioni e dai differenti percorsi negli ultimi anni, nessuna delle cinque maggiori banche commerciali italiane – UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM, BPER Banca e Banca Monte dei Paschi di Siena – ha deluso le attese l’anno scorso, secondo quanto è emerso dai bilanci annuali pubblicati questa settimana.
UniCredit: agli azionisti riserva il 100% dell’utile
La prima a svelare i conti è stata UniCredit, che nel 2023 ha registrato anche la migliore performance borsistica del FTSE MIB, galvanizzata dalla cura del CEO Andrea Orcel. L’istituto di piazza Gae Aulenti ha chiuso l’esercizio con un utile netto di 8,61 miliardi di euro, in rialzo di oltre il 50% rispetto al 2022. I ricavi sono stati pari a 23,8 miliardi di euro, sostenuti da un solido margine di interesse (NII) pari a 14 miliardi di euro – spinto dal rialzo del costo del denaro – e da commissioni resilienti pari a 7,5 miliardi di euro nonostante l’avverso scenario macroeconomico. A convincere gli analisti e gli investitori è stata come al solito la generosa distribuzione: la banca intende distribuire agli azionisti il 100% dell’utile netto del 2023, tra dividendi e buyback e, a partire da quest’anno introdurrà, una politica di distribuzione ordinaria con un payout di almeno il 90% dell’utile netto. “Affrontiamo il futuro con ottimismo”, ha detto Orcel, spiegando che “il 2024 sarà un anno di normalizzazione” e che la banca ha “una posizione invidiabile per continuare a muoversi efficacemente in un ambiente incerto”.
Intesa Sanpaolo: raddoppia dividendo e annuncia buyback
Conti ottimi anche per Intesa Sanpaolo, che ha archiviato il 2023 con un utile netto di 7,72 miliardi di euro, in crescita del 76,4% sul 2022 grazie alla dinamica degli interessi netti, che ha portato a una prospettiva di utile netto per quest’anno e il prossimo superiore a 8 miliardi, oltre che a una proposta di dividendo quasi doppio rispetto all’anno prima. La banca ha anche annunciato l’intenzione di procedere il prossimo giugno a un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di Cet1 al 31 dicembre. All’assemblea di bilancio verrà proposto un monte dividendi complessivo di 5,4 miliardi, di cui 2,6 miliardi già pagati a novembre come acconto. Il dividendo per azione complessivo per il 2023 è di 29,60 centesimi di euro, quasi doppio rispetto ai 16,39 centesimi del 2022. Il CEO Carlo Messina ha evidenziato che la “banca risulta la prima in Europa quanto a dividend yield” e che “di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza”.
BPER: risultati “eccellenti” oltre la congiuntura
BPER ha invece chiuso il 2023 con un utile netto consolidato pari a 1,52 miliardi di euro (+4,87%) e un margine di interesse pari a 3.251,8 milioni di euro (+78,1% a/a), in crescita per otto trimestri consecutivi grazie in particolare all’incremento dello spread commerciale conseguente al rialzo dei tassi di interesse. L’AD Piero Luigi Montani ha parlato di “risultati eccellenti” e “che vanno ben oltre la favorevole congiuntura del sistema bancario italiano”, anche perchè BPER è stata impegnata negli ultimi anni nel portare a termine due importanti operazioni di M&A (sportelli Intesa-UBI e Banca Carige). Nella call con gli analisti, Montani ha anche sottolineato la progressione del dividendo nel piano: “Siamo partiti con 6 centesimi, poi 12 centesimi e ora 30 centesimi. Avevamo fatto un piano con trend di crescita e pay-out del 50% al 2025, e quindi siamo addirittura in anticipo”.
Banco BPM: utile supera la guidance
Banco BPM ha messo a segno un utile netto in rialzo di 85% a 1,26 miliardi di euro e un dividendo pari a 56 centesimi per azione, in aumento del 143% rispetto a quello distribuito sui risultati del 2022. La distribuzione complessiva è stata pari a 848 milioni, circa 100 milioni oltre la guidance. I numeri positivi allontanano anche i retroscena sulle nozze con Unicredit. “Con il nuovo piano strategico abbiamo intrapreso un percorso che, nelle nostre ambizioni, ci porterà da un lato a fissare una struttura di conto economico che sostenga la sistematica creazione di valore per tutti gli stakeholder, dall’altro a consolidare la nostra posizione di terzo polo bancario”, ha detto l’AD Giuseppe Castagna.
MPS: torna il dividendo
Sorprese positive anche da Banca Monte dei Paschi di Siena, che è tornata a distribuire un dividendo, in anticipo di due anni sul piano e a 13 anni dall’ultima cedola. L’utile netto nell’ultimo trimestre del 2023 è stato pari a 1,123 miliardi, dopo 466 milioni “di rilasci netti di accantonamenti su fondi rischi e oneri” e un effetto netto positivo delle imposte per 339 milioni di euro, con l’utile dell’intero anno che ha raggiunto così i 2,05 miliardi di euro, a fronte di una perdita di 178 milioni di euro l’anno prima. L’AD Luigi Lovaglio ha escluso al momento di utilizzare buyback per remunerare gli azionisti, privilegiando i dividendi.