Le avventure di un innovatore di Federico Marchetti: guida per chi vuole cambiare le cose

L'esempio di Federico Marchetti per i giovani: ecco come riuscire a farcela, analizzando con attenzione il mercato e investendo su di sé

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Federico Marchetti è un ben noto imprenditore italiano, fondatore di Yoox Net-A-Porter Group. Formazione di stampo internazionale, dalla Boccone alla Columbia University, breve carriera nel mondo della finanza e della consulenza e poi un progetto tutto suo, ambizioso e vincente. Nel 2000 ha fondato la società di vendita al dettaglio online, quotata in borsa nel 2009. A distanza di più di 20 anni da quell’intuizione, risultata vincente ma che al tempo era un rischio, ha pubblicato il suo primo libro, Le avventure di un innovatore. Un testo che ha nelle sue intenzioni la voglia di spingere altri a rischiare, come lui, nonostante la durezza dei tempi e il proprio istinto, così come i consigli degli altri sul giocare in maniera sicura con il proprio futuro.

Le avventura di un innovatore

Non è un caso che il libro di Federico Marchetti sia risultato rapidamente nella top ten dei dieci più venduti in Italia, alla sua uscita. A dimostrare l’apprezzamento sono i messaggi ricevuti, ha spiegato. Al di là delle vendite, ciò che conta è la spinta garantita ad alcuni, tanti, che hanno scelto di approcciarsi a questa lettura con una mente aperta e un desiderio di cambiamento.

Il New York Times lo ha definito l’uomo che ha portato la moda sul web. Lui spiega d’aver vissuto un momento “sliding doors”, dal momento che avrebbe voluto lavorare nel mondo dell’intrattenimento, ma nessuno sembrava interessato a dargli una chance. Oggi non è più l’Ad di Yoox-Net-a-Porter ma non è in pensione, anzi, tra il consiglio di amministrazione del Gruppo Armani, le attività filantropiche e a Fashion Task Force green voluta da Re Carlo III di cui è Presidente.

Ispirare i giovani

Ha scritto la sua biografia perché sentiva fosse arrivato il momento, semplicemente. Un’intuizione come quella del 2000. Voleva inoltre ispirare i giovani con il suor acconto del sogno americano, ma tutto italiano.

I ragazzi sono spesso scoraggiati dal sognare in grande, pensando che in Italia ci siano evidenti limitazioni: “Io sono partito dalla mia famiglia che proveniva dalla piccola borghesia della provincia, senza contatti o raccomandazioni. Non avevo soldi, non avevo nulla con me. Solo una gran voglia di fare e diventare un imprenditore”.

Le sue parole a Esquire sono di profonda fiducia, anche in un momento storico così fragile e incerto dal punto di vista economico. Guardare al suo settore sarebbe inutile, considerando quanto sia oggi competitivo. Ce ne sono però altri in espansione da conquistare, nei quali farsi un nome. Occorre avere il coraggio di rischiare: “Ogni momento storico ha la propria ‘next big thing’. Oggi per me è la sostenibilità, che funziona per fare impresa e, soprattutto, fa bene al pianeta”.

È tutta questione di fredda analisi di mercato. Seguire la tendenza tracciata da altri renderà la vita di un possibile imprenditore un inferno. Differente invece il discorso se legato all’analisi dei settori con un vantaggio competitivo, come spiega. Meglio ancora se il lato razionale riesce a fondersi con quello delle proprie passioni.

“Oggi più che investire, bisognerebbe diventare tutti attivisti della sostenibilità. Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti e non c’è più tempo da perdere. Ognuno, nel suo piccolo, medio o grande, dovrebbe fare qualcosa”.