Ponte sullo Stretto, Salvini trova i soldi: omaggio a Berlusconi

Matteo Salvini ha annunciato nuovamente il ponte sullo Stretto di Messina, stavolta evidenziando la totale copertura economica dell'opera: ecco quando sarà finalmente realtà

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Il ponte sullo Stretto di Messina si avvia a diventare realtà: parola di Matteo Salvini. Il governo è sempre più convinto di poter proseguire su tale fronte. È stata infatti annunciata la totale copertura economica per la mastodontica opera, che avrà un costo di ben 12 miliardi di euro.

Legge di Bilancio: ponte sullo Stretto

All’approvazione della manovra per la Legge di Bilancio 2024 è seguita una conferenza stampa, alla quale non si è sottratto il ministro Matteo Salvini. Ha in questa circostanza annunciato: “Dopo settimane di chiacchiere a vuoto e ragionamenti di vari analisti, posso dire che c’è la copertura per il collegamento stabile dalla Sicilia all’Italia e all’Europa”.

L’ambizioso progetto, a dir poco, è dunque ufficialmente partito, avendo individuato la totalità della copertura da 12 miliardi di euro. Si era già mostrato fiducioso il ministro e vicepremier, che aveva affermato in precedenza come il cronoprogramma fosse in linea con quanto preventivato. Ciò si tradurrà in un avvio del cantiere vero e proprio entro l’estate 2024.

Ma da dove provengono tutti questi soldi? La premier Giorgia Meloni ha parlato di una manovra seria e realistica, per un totale di 24 miliardi di euro. Pare difficile pensare che la leader di Fratelli d’Italia abbia scelto di dedicare metà del budget al ponte sullo Stretto di Messina. Per quanto rappresenti una promessa elettorale rilevante della Lega, sarebbe stato semplicemente irrealistico. Le cose infatti non stanno così. Si può dire, in qualche modo, come Matteo Salvini, e il governo tutto, abbia fatto ricorso a una strategia che, assicurano, sarà vincente. Non ha dubbi il ministro, che durante la conferenza stampa si è voluto togliere più di un sassolino, passando al contrattacco. È certo, infatti, che qualcuno dovrà scusarsi dopo le critiche mosse.

A spiegare il meccanismo economico attuato, però, è stato il ministro dell’Economia Giorgetti: “Il ponte è finanziato per l’intero ammontare, 12 miliardi, nella proiezione pluriennale. Sono stanziate le prime tre quote a salire, nell’orizzonte temporale”. Lo sguardo è dunque rivolto al futuro e la mastodontica cifra sarà spalmata nel corso degli anni. Non tutto sarà però a carico del governo centrale. Parteciperà infatti anche la Regione Sicilia, investendo 1.2 miliardi di euro per l’opera. Denaro proveniente da risorse non spese relative a risorse nazionali per il ciclo 2014-2020, così come dal Fondo sviluppo e coesione 2021-2027.

Ponte sullo Stretto di Messina: come sarà

Tutto sembra pronto per trasformare il miraggio del ponte sullo Stretto di Messina in realtà. Una promessa elettorale di Silvio Berlusconi, al quale l’opera potrebbe essere intitolata. Del resto il progetto ha visto la luce inizialmente durante il suo secondo governo. A suggerire l’omaggio è stato di recente Antonio Tajani.

Tornando al progetto in sé, il 30 settembre il consorzio Eurolink ha consegnato la documentazione di aggiornamento dei lavori. Tutto sembra ormai a un passo dalla partenza, salvo la necessaria burocrazia, dovendo verificare aspetti come l’impatto ambientale. Guardando alle spalle, il ponte è già costato agli italiani 1.2 miliardi di euro, stando a una stima del Corriere della Sera. Si fa riferimento alla progettualità precedente, senza mai dare un reale inizio ai lavori. Il governo di Giorgia Meloni sembra però non intenzionato a fare passi indietro, offrendo anche una data precisa per l’approvazione del progetto esecutivo: 31 luglio 2024.

Intanto Matteo Salvini non ha dubbi sull’approvazione sul fronte ecosostenibilità: “Sarà l’opera più green al mondo”. L’ipotesi al momento è quella di aprire i cantieri sulle due sponde entro l’estate 2024, per poi completarlo in circa cinque anni, come spiegato dal ministro a marzo 2023.

Stando al progetto, diventerà il ponte sospeso più lungo al mondo, dovesse mai vedere la luce. Circa 3.660 metri, con un’impalcatura di 60 metri e due torri collocate a terra, chiamate a reggere l’intera opera, per un’altezza totale di 339 metri. Il disegno prevede due carreggiate stradali, con tre corsie per ogni direzione (compresa una d’emergenza, ndr). Non solo auto, però, bensì anche una linea ferroviaria a doppio binario, per una media quotidiana di 6mila veicoli all’ora e 200 treni ogni singolo giorno.