Risuona forte in Italia l’urlo di chi vorrebbe cambiare la propria auto, ma non è nelle condizioni economiche giuste per poterlo fare. Una situazione che mette gli italiani con le spalle al muro, perché per tante vetture sta arrivando la tanto temuta “data di scadenza”, ovvero l’anno in cui in gran parte delle città dello Stivale non sarà possibile circolare a causa dei nuovi limiti per una mobilità sostenibile. Ne sanno qualcosa i possessori di auto Euro 0, 1, 2, 3 e 4 che dovranno parcheggiare le proprie vetture perché “nemiche” dell’ambiente, ed ecco che a correre in soccorso potrebbe essere il Governo.
Aumento degli incentivi in arrivo
Per tanto tempo, infatti, si è parlato di ecobonus e aiuti ai cittadini per cercare di svecchiare il parco circolante. Misure che, in un senso o nell’altro, sono state favorevoli all’acquisto di nuove vetture, anche se non nei numeri previsti dall’esecutivo. Aiuti che miravano a rendere il parco auto italiano maggiormente elettrificato, ma che ancora non dà le risposte sperate per una tecnologia che non è del tutto ben vista dagli italiani.
Fondi che di anno in anno si polverizzano nel giro di poco e che, per forze di causa maggiore, spesso non arrivano neanche a essere a disposizione di chi ne avrebbe effettivamente bisogno perché impossibilitato ad acquistare in altro modo un’auto.
Ed ecco che da questo problema è pronto a muoversi il ministro per le Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che, nel corso di un question time alla Camera, è intervenuto sottolineando l’importanza di rimodulare quanto prima gli incentivi. Il ministro, infatti, è tornato a parlare della misura focalizzandosi principalmente su tutte le auto pre-Euro 4, ovvero Euro 0, 1, 2 e 3 che dovranno presto essere eliminate.
“Dobbiamo agire, ne siamo consapevoli e lo stiamo facendo. Nel quadro dell’accordo del tavolo automotive è nostra intenzione aumentare gli incentivi per consentire a chi ne ha veramente bisogno, cioè i possessori di auto Euro 0-1-2-3, di poter migliorare il parco circolante” ha detto Urso, sottolineando che l’eventuale aumento delle agevolazioni interesserà “oltre 11 milioni di veicoli circolanti”.
Si tratta di una vera e propria sfida che il Ministero per le Imprese e del Made in Italy vuole vincere, perché deve essere individuato il giusto percorso di “revisione degli incentivi che da una parte favorisca il passaggio a veicoli più sostenibili e dall’altra incentivi la produzione nazionale”.
Rinviato lo stop in Piemonte
E mentre da un lato c’è chi si mette le mani tra i capelli per lo stop alla circolazione delle auto pre-Euro 4, in Piemonte c’è chi può sorridere dopo la decisione del Consiglio dei Ministri di rinviare il blocco alla circolazione per i circa 300.000 veicoli diesel Euro 5 annunciato da venerdì 15 settembre fino ad aprile in 76 Comuni piemontesi per ridurre lo smog.
Il Cdm, infatti, ha approvato il decreto voluto dal ministro Pichetto Fratin che farà slittare lo stop al primo ottobre 2024, anzitutto nei comuni con più di 30.000 abitanti, con trasporti pubblici adeguati e dove i valori di inquinanti possono danneggiare la salute. La misura prevede anche l‘aggiornamento del piano di qualità dell’aria del Piemonte, valutando gli effetti delle altre misure attuate finora per limitare le emissioni.