A Halloween il vero incubo è la crisi climatica. Mentre i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo vivono le spaventose conseguenze del cosiddetto “maltempo” (come l’alluvione che ha causato quasi 100 vittime in Spagna), i produttori di zucche fanno i conti. Infatti il simbolo di ottobre, uno degli ortaggi più amati, ha visto la propria produzione calare a causa di un mix di siccità al Sud e alluvioni al Nord. Coldiretti, nel giorno in cui le zucche decorano le case, lancia l’allarme: 1 zucca italiana su 4 è sparita.
Il giro di affari delle zucche in Italia
Secondo Coldiretti, il mercato delle zucche in Italia genera un giro d’affari stimato in circa 30 milioni di euro. La maggior parte di questi ortaggi è destinata al consumo alimentare, ma cresce anche l’attenzione verso le zucche ornamentali da intagliare, che rappresentano oltre il 90% del mercato legato a questa festività.
Nel 2024, nonostante l’importanza commerciale della festa, il cui giro di affari è di circa 300 milioni di euro, il settore si trova ad affrontare una grave crisi di materia prima. A causa di un calo della produzione del 25%, dovuto a eventi climatici estremi che hanno colpito diverse regioni del Paese, diminuisce anche il guadagno dei produttori specializzati.
Produzione flagellata da siccità e pioggia
La crisi climatica, descritta come “maltempo”, ha avuto un impatto notevole sulla produzione di zucche in tutta Italia. Da Nord a Sud, gli eventi ormai non più emergenziali ma abitudinari, stanno cambiando la produzione agricola.
In Lombardia, che rappresenta circa un quarto della produzione nazionale, si prevede un calo medio delle rese del 30% rispetto allo scorso anno. La Coldiretti ha spiegato che la causa è da ricercare nelle eccessive precipitazioni durante le fasi di semina e la raccolta. In particolare nelle ultime settimane, quando l’Italia è stata colpita dalle forti piogge che hanno fatto notizia, queste hanno compromesso le rese, danneggiando in particolare varietà come la beretta piacentina, l’americana e la zucca cappello del prete.
La situazione è ancora più critica in Puglia, dove la siccità ha portato a una riduzione media della raccolta del 40%. Qui, la carenza d’acqua e il caldo anomalo, anche in autunno, hanno ridotto di molto la disponibilità di prodotto. Anche in Campania, in particolare nel Casertano, gli agricoltori stanno affrontato un anno difficile a causa delle elevate temperature, che hanno ridotto le rese fino al 40% per ettaro.
Solo in alcune regioni la produzione ha visto dei risultati positivi, come in Veneto o in Emilia-Romagna, ma solo per chi aveva raccolto prima delle alluvioni.
Coldiretti denuncia l’aumento delle importazioni
A questo crollo della produzione italiana si aggiunge un altro dato: l’aumento delle importazioni. Coldiretti ha segnalato un incremento del +38% delle importazioni di zucche nei primi sette mesi dell’anno, con circa 15 milioni di chili di prodotto importati, di cui due terzi provenienti dall’Africa.
Si tratta, secondo Coldiretti, di un danno enorme, anche per la salute. Infatti questi prodotti sono coltivati in Paesi che utilizzano sostanze vietate nell’Unione Europea. Inoltre, la mancanza di obbligo di etichettatura d’origine sulle zucche trasformate, come le zuppe e i semini, complica la situazione, rendendo difficile per i consumatori identificare il vero prodotto italiano.
Coldiretti consiglia di acquistare direttamente nei mercati degli agricoltori, ma il calo di produzione ha portato i costi ad aumentare e, di conseguenza, molti italiani puntano a un prodotto più economico.