Dalla Manovra tutte le risorse al ministero di Salvini, dopo il Ponte un miliardo per la Tav

Manovra 2025: un miliardo per la Tav Torino-Lione e il Ponte sullo Stretto. La Lega ottiene l'approvazione per un incremento dei fondi destinati alle infrastrutture "cruciali" per l'Italia

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 19 Dicembre 2024 08:00

La Manovra 2025 ha confermato importanti investimenti nelle infrastrutture, destinando diversi miliardi al completamento di alcune delle opere più rilevanti e discusse d’Italia. Tra queste, spiccano il Ponte sullo Stretto e la Tav Torino-Lione, due progetti che si vedono incrementati i fondi per il 2025, anche se ridotti rispetto alle aspettative. La nuova iniezione di risorse, che include un miliardo per la Tav e 1,4 miliardi per il Ponte, vuole accelerare i lavori e risolvere alcune delle criticità. L’emendamento della Lega ha ricevuto l’approvazione in Commissione bilancio, ma è bene sapere che è parte di un più ampio piano che punta al miglioramento del settore delle infrastrutture. Arrivano fondi anche alla Sibari-Catanzar e a Ferrovie.

1 miliardo per la Tav Torino-Lione

Dopo il Ponte sullo Stretto, un altro settore che beneficerà dell’incremento dei fondi è la Tav Torino-Lione, il collegamento ferroviario che vorrebbe migliorare i trasporti tra Italia e Francia. Il governo italiano ha deciso di destinare un miliardo di euro in più per garantire la realizzazione dell’opera.

Il progetto della Tav, che rientra tra le priorità del Pnrr, aveva bisogno di un incremento delle risorse per accelerare la costruzione. I fondi saranno utilizzati per il completamento della parte italiana del tratto che collegherà Torino alla frontiera con la Francia.

L’intervento sulla Tav è parte di una strategia più ampia e di respiro europeo, il governo italiano punta quindi a completare l’opera nei prossimi anni, con l’obiettivo di ridurre i tempi di viaggio e aumentare l’efficienza delle ferrovie ad alta velocità.

C’è da ricordare che al momento il cantiere per la Torino-Lione è militarizzato. Sono passati 23 anni dalla prima picconata simbolica che dava inizio ai lavori, ma al momento si parla ancora di fase preparatoria. Il progetto non solo è enorme, molto costoso e complesso, ma c’è anche una forte opposizione dal basso da parte della popolazione della Val di Susa. Il movimento no Tav ha rallentato i lavori, in un impegno costante contro il mega progetto.

Oltre un miliardo anche per il Ponte sullo Stretto

Il sostegno alla Tav da parte francese e italiana non manca, proprio come quello per il progetto del Ponte sullo Stretto del governo Meloni. La Lega ha promosso un emendamento alla Manora 2025 per l’aumento dei fondi e la Commissione bilancio alla Camera ha dato l’ok. Grazie a questo, il progetto salviniano può contare su ulteriori 1,4 miliardi di euro rispetto ai fondi già previsti dalla precedente legge. In totale, il progetto del ponte incassa ora 13 miliardi di euro, con una parte consistente di queste risorse (circa 6,9 miliardi) derivanti dal bilancio dello Stato e dal Fondo di sviluppo e coesione.

La nuova iniezione di fondi servirà a sostenere ulteriormente il progetto che piace al governo e in particolare al ministro delle Infrastrutture che lo ha fatto proprio. Il progetto però non piace alla popolazione, non solo quella residente in Sicilia e in Calabria che sta già pagando con sfratti e occupazione del suolo il prezzo di anni di lavori (non ancora iniziati); l’utilizzo di 13 miliardi di euro per un progetto di cui non si vedono i benefici nel breve, medio e forse anche nel lungo periodo lascia con l’amaro in bocca a molti.

Il futuro del progetto dipende ora dal completamento della fase burocratica e dall’approvazione definitiva (che non ha avuto l’ok da parte dell’Ingv), una fase che stiamo comunque pagando. Con il finanziamento riorganizzato, il passaggio al Cipess (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e Sociale) è previsto entro la fine dell’anno, con la speranza – a questo punto – che la realizzazione possa avvenire in tempi brevi.